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Le rovine etrusche di Volterra |
Volterra è una cittadina in provincia di Pisa,
famosa per essere una delle uniche che testimoniano la presenza degli
Etruschi nel nostro paese.
Velàthri (il nome etrusco di Volterra,
Βελάθρη
in greco antico) faceva parte della confederazione etrusca, detta
dodecapoli etrusca o lucumonie. Il re (e gran sacerdote) era detto
luchmon
(lucumone). Il nome della città etrusca è ben leggibile nella serie di
monete conservate al Museo Guarnacci. Il colle su cui sorge Volterra era
abitato già durante la prima età del ferro, come confermano le grandi
necropoli
Villanoviane delle Ripaie e della Guerruccia, situate sui versanti che guardano a ovest e a nord.
Vedi
Documentario su Volterra
Ho
trovato in biblioteca questo volume che mi ricorda la mia infanzia...
come era bella questa serie sui popoli antichi! E allora leggetelo anche
voi, prima di andare a visitare Volterra.
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Porta dell'Arco |
La
Porta dell'Arco (o
all'Arco), fa parte della cinta
della città, edificata originariamente dagli Etruschi e poi modificata
successivamente nel Medioevo. Si tratta del principale accesso alla
città dal lato sud, opposta quindi all'altra porta etrusca di Volterra,
Porta Diana, a nord.
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Vista da Volterra appena fuori le mura |
Le mura, ancora oggi per gran parte visibili, vennero
costruite alla fine del IV sec. a. C. ed avevano un'estensione di 7300
metri. Oltre all'accresciuto centro
urbano proteggevano anche le fonti, i campi ed i pascoli necessari per
far sopravvivere le greggi degli abitanti dei dintorni che si
rifugiavano all'interno per salvarsi dai saccheggi che spesso i Galli e i
Liguri effettuavano in queste zone.
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Volterra fuori le mura |
Siamo arrivati a Volterra dopo un viaggio piuttosto
impegnativo e abbiamo parcheggiato a caso, ma con fortuna, in una via
nei pressi di Porta San Francesco facendo un pic nic rigenerante sotto
un meraviglioso albero in fiore.
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Giacomo e Antonio per le vie di Volterra |
Abbiamo
raggiunto gli altri camminando per Via San Lino e Via dei Sarti, Piazza
San Michele e Piazza XX Settembre fino alla Sede del Museo Guarnacci,
che era l'obiettivo primario della nostra gita, insieme alle rovine
etrusche e romane... come rendere tangibili gli studi fatti a scuola da
Antonio e Nausicaa quest'anno, da Amos qualche anno fa e quelli che farà
Giacomo tra qualche anno.
Sito del
Museo Guarnacci
A
tutti i musei di Volterra si accede con un biglietto famiglia
cumulativo di 22 euro. Si comincia con un piccolo spazio dedicato alla
civiltà Villanoviana, che sta all'origine di quella etrusca e ci
riguarda molto da vicino dato che occupava anche in parte l'Emilia
Romagna (IX secolo a. C.)
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La tomba del Guerriero Villanoviano |
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Resti villanoviani |
Le prime testimonianze della civiltà etrusca
compaiono nel 700 a. C. La civiltà etrusca era organizzata in città
stato ognuna governata da un re detto LUCUMONE. 12 città stato formarono
la dodecapoli, di cui Volterra. Altre città etrusche importanti:
Cerveteri, Veio, Vetulonia, Chiusi, Fiesole, Arezzo, Tarquinia, Vulci,
Volsinii e Perugia, Marzabotto vicino a Bologna.
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Viaggio agli inferi in altorilievo |
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Amos e Giacomo contemplano un sarcofago etrusco |
La maggior parte delle informazioni sulla civiltà
etrusca sono state ricavate dalle tombe: gli etruschi avevano infatti un
profondo senso dei morti che prima seppellivano cremati in urne, poi in
seguito senza cremarli in sarcofagi dai coperchi sempre molto
elaborati. Nel museo di Volterra la quantità di queste urne in ALABASTRO
perfettamente conservate è impressionante.
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Stele del Guerriero |
L'alabastro è un tipo di pietra gessosa (è un
solfato) molto duttile, più morbida del marmo che era la ricchezza di
Volterra in epoca etrusca ma anche successivamente dopo il Medioevo.
Oggi l'attività è in declino anche se ci sono ancora delle piccole
botteghe sparse per la città.
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Artigiano dell'alabastro |
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Sarcofago degli sposi |
Gli etruschi amavano molto la buona tavola e le
donne partecipavano ai banchetti. Apparecchiavano le mense con estrema
accuratezza. Lepri, cinghiali, caprioli, cerbiatti e anatre e quaglie
tra la selvaggina da loro apprezzata; tonni tra i pesci; pecorino e
caseus lunensis (di Luni) che poteva pesare fino a 300 kg! tra i
formaggi. Vino in abbondanza e al posto del pane il puls, una pappa al
farro. Olio di oliva come condimento. Gli Etruschi mangiavano
semisdraiati sui clinii.
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L'Ombra della sera, scultura in bronzo |
Affascinante la scultura bronzea chiamata
L'Ombra della sera che
è scolpita con proporzioni "perfette". Gli Etruschi lavoravano anche il
bronzo e altri metalli e anche l'oro. Ovviamente l'argilla, semplice o
in forma di
Bucchero (argilla più carbone) nero.
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Oggetti in bronzo |
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Urne e vasi |
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Piatti e vasellame in Bucchero |
I lavorati in bucchero sono sottilissimi e hanno superfici così levigate da sembrare di metallo. Fabbricavano su modello greco
Idre = vasi per acqua decorati con ficure mitologiche.
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Vasi in bucchero |
Interessantissime
le creazioni in miniatura: piccoli animaletti, figurini, dadi,
gioielli, specchi, manici di vasi, fermacapelli, pettini ... tutti
magnificamente conservati, che testimoniano la cura del dettaglio che
aveva questo popolo così avanzato.
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Amos e Giacomo osservano i piccoli animali in bronzo... soprammobili o giocattoli? |
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Una ginnasta etrusca?? |
Dal Museo alle rovine della città etrusca... lungo la
Fortezza che oggi è un carcere, una passeggiata bellissima tra mura e
natura.
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CAmminando a fianco della Fortezza/Carcere |
Si arriva ai resti etruschi, dove ancora
sono attivi gli scavi. Amos ci spiega come era organizzata la città
antica e Giacomo legge le informazioni sul pannello esplicativo. Vedi
foto all'inizio del Post. A Murlo, vicino a Siena, è stata trovata una
casa etrusca in buone condizioni... prossimamente si potrà andare anche
lì!
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Alle rovine etrusche |
E qui Alessandro sfodera l'asso nella manica: andiamo a cercare la
CISTERNA,
che gli antichi Romani utilizzavano per la raccolta dell'acqua piovana.
C'è una scala a chiocciola (un'altra dopo quella slovena!) che questa
volta scende di 8 m nelle profondità antiche 2000 anni!
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La scala a chiocciola della Cisterna |
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Dentro la Cisterna |
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Ma qualcuno è rimasto su! |
Dopo la Cisterna, ci dirigiamo verso la città. Il Duomo, o Cattedrale di Santa Maria Assunta, è del XII secolo.
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Il Duomo |
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Soffitto a cassettoni del Duomo |
L'interno è una simulazione di granito rosa ed è un
rifacimento ottocentesco mentre interessante il cinquecentesco soffitto a
cassettoni. Il gruppo ligneo della Deposizione è l'opera d'arte più
antica che si conservi ancora all'interno del Duomo (1228).
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Deposizione del 1400 |
Il
Battistero di San Giovanni è della II metà del 1200. E' a pianta
ottogonale. l lato prospiciente il Duomo, caratterizzato da un
rivestimento a fasce marmoree bianche e verdi, è ornato da un portale
romanico attribuibile a maestranze dipendenti da
Nicola Pisano.
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Il Battistero di Volterra |
Nella
PINACOTECA abbiamo potuto ammirare la
Deposizione di
Rosso Fiorentino (1521-
Leggi), che colpisce per la sua modernità. Una meraviglia. D'Annunzio la rese celebre nel suo
Forse che sì, forse che no,
tanto da diventare agli occhi di turisti italiani e stranieri uno dei
motivi per visitare la città. Mai rappresentato prima e non descritto
dai vangeli è il fatto del corpo
di Cristo che sembra essere sul punto di scivolare dalle mani dei suoi
soccorritori, che si affannano concitatamente per evitarne la caduta.
L'esplosione emotiva di questo episodio è combinata, nella parte
inferiore, con una forte spiritualità scaturita dalla ricca gamma di
pose ed espressioni degli astanti, tra i quali spiccano la Madonna
ferita dal dolore, la Maddalena inginocchiata e protesa verso di essa,
san Giovanni piegato dal dolore.
Proseguiamo e arriviamo alla Piazza principale di Volterra PIAZZA DEI PRIORI, con il PALAZZO DEI PRIORI sulla cui torre siamo saliti grazie ad un'altra "winding stair"... e sono tre!
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Palazzo dei Priori |
Il
Palazzo dei Priori fu edificato nel 1246. E' il più antico palazzo
comunale toscano. Il palazzo è costruito interamente in pietra e la
facciata è ingentilita
da cornici marcapiano ed è coronata da merli a semicerchio realizzati
probabilmente nel XVI sec. La facciata, poi, è decorata con targhe di
terracotta smaltate che rappresentano stemmi di famiglie fiorentine. La
struttura è sormontata da una torre pentagonale a due ripiani
merlati, costruita intorno nel XVI secolo e in seguito ricostruita
nell'Ottocento.
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Torre del Porcellino |
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Dall'alto della Torre 1 |
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Dall'alto della Torre 2 |
Continuando
il nostro giro, siamo arrivati ai resti romani... incredibile! Resti
etruschi e romani nella stessa città! Quanta storia antica. Il Teatro Romano venne riportato in luce negli anni '50 da scavi condotti nella località di Vallebuona da Enrico Fiumi, storico
volterrano: furono utilizzati come operai alcuni ricoverati
dell'Ospedale psichiatrico di Volterra, come ricordato da una targa
posta all'ingresso dell'edificio. La capienza del teatro doveva aggirarsi sui 3500 spettatori viste le sue dimensioni.
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Teatro e terme romane |
E
così si è conclusa la nostra prima giornata turirtica in Toscana. Una
giornata intensa, divertente, ricca e senza telefonini!! Ci godiamo il
tramonto toscano nel nostro agriturismo. E domani... Siena!