Post più popolari

Visualizzazione post con etichetta Trento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Trento. Mostra tutti i post

mercoledì 9 ottobre 2019

RONCEGNO TERME (TN): Hotel d'altri tempi e Museo di Strumenti musicali


La serata finale del Concorso Melini cui Antonio ha preso parte in quanto vincitore della sezione Giovani si è svolta all'interno di Casa Raphael, Hotel Palace di Roncegno Terme, in provincia di Trento, uno storico Hotel di lusso con annesse terme, una di quelle "cose da ricchi" che si usavano soprattutto all'inizio del secolo scorso, ma che ancora godono di un pubblico di appassionati (e facoltosi) adepti. Sito: https://www.casaraphael.com/ La Casa Raphael è un moderno e rinnovato Grand Hotel in stile “Belle Epoque”, di cui conserva l’eleganza e il fascino. E’ circondata da un grande parco e da ombrosi viali.


Pare che in questo Hotel fossero soliti soggiornare i miei bisnonni, da Fiume!
Roncegno si trova a 535 m s.l.m. nella verde Valsugana.
Il suo clima è asciutto, al riparo dai venti, fresco d’estate, mite d’autunno e nella tarda primavera.
Le grandi montagne che proteggono la conca di Roncegno, mandano il profumo dei boschi di conifere, di castagni, e portano il ristoro dell’aria alpina.
Clima ideale per praticare attività fisica, ma anche solo per stare all’aria aperta e beneficiare di una vista mozzafiato sulla valle.


Il Salone delle feste, dove si è svolto il concerto, è davvero spettacolare, con i suoi finestroni e specchi, il soffitto a cassettoni, le decorazioni ad affresco in fregio lungo tutto il perimetro rettangolare. Forse l'acustica non è delle migliori, ma la bellezza della sale ripaga l'ascoltatore di questo difetto.



Il giardino attorno all'Hotel è curato in ogni dettaglio. Alberi verdi, alberi fioriti, fontane, vialetti, statue, ortensie... una vera villa d'altri tempi.


Prima della guerra Roncegno fioriva. Il numero dei villeggianti presenti nel 1913 era elevato.
Alle Terme non si trovavano più camere libere, perciò si dovettero ricavare locali di fortuna: fu dimezzata, ad esempio, la palestra per la ginnastica e si utilizzarono anche le stanze dei camerieri. Venivano personaggi illustri. I Waiz offrivano lavoro a tante persone che imbottigliavano l'acqua medicinale, etichettavano le bottiglie, provvedevano alla spedizione per ferrovia. lo lavoravo in ufficio, addetta alla posta e all'archivio; mio padre e le sorelle facevano i bagnini.


I Waiz davano lavoro a molti anche d'inverno: il falegname aveva da aggiustare e lucidare, mia madre e altre donne rifacevano materassi, altri imbottigliavano l'acqua.  I Waiz erano anche molto caritatevoli: ciò che avanzava nelle dispense dell' albergo alla fine della stagione lo facevano distribuire, sotto forma di pasti, fra la gente povera del nostro comune. Per tutto l'inverno i bisognosi potevano contare su una minestra per il pranzo preparata quotidianamente in una cucina presso l'asilo, che per lo più veniva portata a casa in gamella.
Fin dopo la metà del secolo scorso, Roncegno era pressoché sconosciuta.
Due fatti: la scoperta dell'acqua arsenico-ferruginosa e la costruzione di uno stabilimento di cura avviarono un processo evolutivo diretto a un'affermazione nel settore turistico e, conseguentemente, al potenziamento della compagine ricettiva. 
 

Dalla terrazza è possibile ammirare la vista sulla valle e le montagne:


Era il 1856 quando un contadino in prossimità di Tesobo, notò una sorgente d'acqua di colore rossiccio. Liberato Paoli, medico, sperimentò le caratteristiche curative di quell'acqua e pensò di impiegarla per bagni. Le acque sono ricche di arsenico e ferro. Riportò successivamente il valente medico Goldwurm (Dott. Corrado Goldwurm, Guida al bagno minerale di Roncegno 2 ed., Borgo, Marchetto, 1880.) : "Il medico comunale dott. Paoli effettuò con quell'acqua degli esperimenti contro la clorosi e la pellagra, con uso interno ed esterno.
I favorevoli successi lo incoraggiarono a porre alcune tinozze in un'abbandonata trattura di seta, ed ivi faceva trasportare l'acqua a braccia d'uomo per circa due chilometri attraverso strade impraticabili . . .
Questo embrione di Stabilimento cominciò ad essere frequentato da forestieri" . 
Informava ancora il dott. Goldwurm: "Roncegno era un oscuro paesello così modesto e ignorato che fino a pochi anni addietro non ha mai fatto parlare di sé; ma che ora, a merito delle sue acque ferro-arsenicali, è conosciuto in tutta Italia; né andrà molto certamente che la sua fama si estenderà ad altre parti ancora d'Europa". 

Nel 1861 aprirono i bagni di Roncegno. Nel 1877 la società passo in gestione ai fratelli Waiz e lo stabilimento fino alla Grande Guerra godette di un'epoca d'oro. Roncegno era punto di riferimento per nobili, alti ufficiali, musicisti, industriali e buona borghesia. Qui soggiornarono Eleonora Duse (LEGGI) e il Principe Alberto d'Asburgo


Negli anni 1907-1908 sorse il Palace. Grand Hotel e Palace costituivano un complesso di primissimo rango, dotato di ogni agiatezza per il soggiorno e di capacità curative altamente specializzate, favorevole al riposo, ricco di intrattenimenti e passatempi.
Le opere di Ardengo Soffici diedero valore e decoro al Salone delle feste, perla dello stabilimento.
E le sue acque da bibita e da bagno, ricche di onorificenze, consentirono a Roncegno di essere la prima località ad avere il riconoscimento ufficiale di stazione di cura, nel 1899
(Franco Bertoldi "La guerra 1914-18 e la crisi del turismo", in Il Trentina al tempo della prima guerra mondiale. Cultura ed economia delle genti trentine, Trento, c.c.I.A.A., 1968 (da "Economia Trentina" n.5-6).
Duchi, arciduchi, granduchesse, principi, baroni, ministri, senatori, onorevoli, ammiragli, professori, famose ballerine e notabilità di chiara fama si davano appuntamento estivo in questo luogo divenuto ormai prestigioso.


Lo stile Liberty caratterizza altre ville del paese, come questa, Villa Rosa, divenuta albergo nel 1907.  Sito Hotel Villa Rosa


La Villa Waiz era la casa della famiglia che diede lustro a Roncegno. 


Gli albori dell'Hotel "Alla Stella" (qui sotto) iniziarono nel 1864. All'epoca della I guerra mondiale l'Hotel aveva 700mq e 50 stanze. Purtroppo fu distrutto durante la guerra e ricostruito, più modesto nelle dimensioni, nel 1922.


Ma a Roncegno c'è un gioiello inaspettato: in cima al colle, accanto alla Pieve, si trova il bellissimo MUSEO DEGLI STRUMENTI MUSICALI POPOLARI, che raccoglie oltre 600 esemplari provenienti da tutto il mondo, raccolti e collezionati da un appassionato privato con la passione per la musica e in particolare per gli strumenti popolari. Sito: https://www.museodellamusicaroncegno.it/
 

Un museo da vedere (5 euro il biglietto per la visita guidata, offerta libera l'ingresso senza guida) e da suonare (alcuni strumenti si possono provare! (solo con visita guidata). 

E' possibile visitare il Museo dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 12:00  e dalle 15:30 alle 18:00. Dal lunedì al venerdì per le visite guidate è obbligatoria la prenotazione.

Maggiori informazioni https://www.museodellamusicaroncegno.it/notizie/orari-e-tariffe/
E' possibile visitare il Museo dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 12:00  e dalle 15:30 alle 18:00. Dal lunedì al venerdì per le visite guidate è obbligatoria la prenotazione.

Maggiori informazioni https://www.museodellamusicaroncegno.it/notizie/orari-e-tariffe/

Cominciamo da Armonche, Organetti e Armonium.. una collezione davvero incredibile! Antonio ha anche provato a suonarne uno... difficilissimo!!



Enorme la quantità di Trombe, cornette, tromboni, corni, flicorni, serpentoni... poi flauti, flautini, flauti di pan, fischietti e strumenti a fiato di ogni genere.


Interessante questo Fortepiano austriaco del 1873 che però non è stato possibile restaurare.


Chitarre, mandolini, cetre, lire... l'universo dei cordofoni in due stanze.



Ovviamente numerosissimi e provenienti da ogni dove gli strumenti a percussione e quelli che per suonare debbono essere scossi, come maracas, tambirelli, sistri ecc.


Il viaggio è in varie stanze, ognuna dedicata ad una categoria di strumenti che sono appesi alle pareti o posati su ordinati scaffali. Si attraversano idealmente 5 continenti, dall'Europa all'Africa, alle Americhe, all'Asia, all'Oceania... 





Intorno al Museo, all'esterno il GIARDINO MUSICALE E DELLE ERBE AROMATICE, da cui si gode del panorama della Valle.  

IMPERDIBILE!!


domenica 6 ottobre 2019

BASELGA DI PINE' (TN): in Val di Cembra e Altopiano di Pine'


Ancora la musica ci porta lontano. Questa volta in Valle di Cembra, sull'Altopiano di Pine', non lontano da Cavalese (Leggi qui), ma in diversa valle, accanto al Lago di Serraia


L'Altopiano di Piné è famoso per i suoi bellissimi laghi, attorno ai quali si può camminare praticando anche la disciplina di cui sono istruttrice, il Nordic Walking, che tanto fa bene a persone di ogni età e struttura fisica, ma che ancora è scarsamente compreso per una serie di pregiudizi che collegano l'uso del bastone alla vecchiaia. 


Appena arrivati, abbiamo subito passeggiato intorno al lago respirando l'aria frizzantina scesa all'improvviso sull'Italia dopo le temperature estive del 29 settembre che ancora ci facevano indossare sandali e canottiere. Un fresco rigenerante che ci ha ridonato energie perdute e ossigeno al cervello. 



Antonio è rimasto incantato dalla bellezza di questo luogo, dal silenzio, la pace, la solitudine, sicuramente anche per il periodo dell'anno, ottobre, che è uno di quei mesi in cui località come queste si svuotano, dopo il pienone dell'estate e l'atteso sold out per la stagione invernale di sci e pattini. 


La musica si trova a casa in luoghi come questo. Amati da tutti i musicisti e quest'anno, un concorso dedicato a Clara Schumann e il suo tempo, fa sì che la nostra colonna sonora sia Blumenstuck di Robert Schumann, che ben si sposa con la natura che ci circonda. 


Nel nostro giro del lago abbiamo incontrato varie specie di anatre e simili, che si lasciavano avvicinare senza alcun timore. 


La Valle di Cembra, caratterizzata dai suoi tipici terrazzamenti, è famosa per la produzione di vini e per le Piramidi di Segonzano, simili a quelle da noi visitate quest'estate in Val Pusteria: Leggi qui
Per arrivare in questi magnifici luoghi basta uscire a Trento Sud percorrendo la A22 del Brennero. 


Una fontana, vicino al lago:


Il paese principale di questo altopiano è Baselga, che tra l'altro sarà sede delle gare di Pattinaggio di velocità alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026! Campione di questa specialità è Roberto Sighel, nato a Baselga, vincitore dei Mondiali nel 1992 (Vedi). Infatti, il paese è famoso per il suo Palazzo del Ghiaccio: Ice Rink Pine'

La struttura è costituita da:
  • un palazzetto con piastra di ghiaccio 30 x 60 e 1800 posti a sedere.
  • un anello esterno con sviluppo lineare di 400 metri sia per il pattinaggio di velocità su ghiaccio che per la pratica del pattinaggio a rotelle su cemento


E' una delle uniche strutture in Italia in cui si può praticare anche il BroomballVedi cos'è il Broomball. La struttura non è chiaramente quella della foto qui sopra, che invece è una vecchia casa caratteristica del paese, tra le sue strade mi sono persa a camminare la sera e la mattina successiva mentre Antonio era impegnato nell'Auditorium del paese, una struttura in legno utilizzata per concerti e conferenze. Come sempre in Trentino, lo spazio dedicato alla cultura è notevolmente superiore rispetto ad altre regioni. E in particolare alla musica classica è dato giusto peso e valore. Ancora le persone ascoltano e vanno ai concerti. La sede del concorso non era deserta come al solito, ma c'erano molti uditori appassionati a sentire i ragazzi. Questo è stato molto importante. Un bel segnale positivo in un momento così triste. 


Baselga, luogo in cui abbiamo soggiornato per partecipare al Concorso Pianistico Melini Under 14 (https://www.premiorobertomelini.it/it/), si trova sul Lago di Serraia, a 974 m di altitudine, in una vasta piana di boschi, canneti e prati. Il perimetro del lago è segnato da un comodo sentiero che poi lo collega al Lago Piazze.  




L'edificio degno di nota del paese è certamente la Antica Pieve di Maria Assunta, situata al centro di Baselga.


Essa appare nei documenti per la prima volta nel XIII secolo, ma si crede sia molto più antica. E' stata più volte rimaneggiata e presenta ora elementi in stili diversi. Dal romanico al gotico, dal rinascimentale al barocco.




L'altare maggiore, in stile barocco, è in legno scolpito e dorato e la pala è opera del Pozzi, artista che lavorò sull'Altopiano di Piné verso la metà del Seicento. 



E qui la sala del Concorso, il momento della premiazione dei ragazzi:




giovedì 12 settembre 2019

CAVALESE(TN): nel cuore della Val di Fiemme.


Un'occasione speciale ci porta a Cavalese, nel cuore della Val di Fiemme. Un concerto, per l'Associazione Italiana Accordatori (https://www.aiarp.org/), nel meraviglioso palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese. Appena entrati in paese, dopo aver percorso la tortuosa strada che porta dall'uscita dell'Autostrada alle montagne, si notano il Palazzo della Magnifica e il campanile della Chiesa adiacente, CHIESA DI SAN SEBASTIANO, che funge da torre civica (1805)


La Torre Civica di San Sebastiano il cui campanile, costruito molto prima della chiesa di San Sebastiano e Fabiano, venne impiegato come torre campanaria e servì a chiamare, a raccolta, la popolazione nei casi di pericolo imminente.
Il Palazzo nacque come sede giudiziaria del Principe Vescovo di TN tra la fine del XIV e l'inizio del XV sec. Come stabilito dai Patti Garibaldini del 1111 la giustizia in Valle doveva essere amministrata da un vicario vescovile e dal consiglio dei Giurati di Fiemme. Dal XV sec il Palazzo fu ampliato e abbellito per essere usato anche come residenza estiva dei Vescovi. L'attivitò ddecorativa raggiunse il culmine con Bernardo Clesio e con Cristoforo Modruzzo tra il 1537 e il 1540.



E' una delle più belle residenze rinascimentali del principato. Gli affreschi sono opera del pittore Marcello Fogolino (1483-1558) e dei suoi collboratori. I fregi a grottesca, brillanti nei colori e classicheggianti nelle forme, riprendono modelli iconografici usati dal pittore anche in altri contesti trentini. La Sala dell'attesa introduce alle stanze nobili dell'appartamento del vicario. Completamente affrescato, l'ambiente accoglieva coloro che aspettavano di essere ricevuti ad udienza dal funzionario vescovile. La finta stoffa damascata a fasce alternate rosse e dorate ed il bellissimo fregio a grottesche, con putti, tralci di vite e cani di razza levriera, conferiscono alla sala eccezionale decoro ed eleganza. La scala a chiocciola, rivestita in legno di cirmolo, porta al secondo piano e alla Sala delle udienze.
 www.palazzomagnifica.eu


Maioliche del XVI secolo, Formelle per Stufa. Nella Stanza del Vescovo.


Le opere pittoriche esposte sono eseguite tra il XVI e il XIX sec. dai più illustri artisti di Fiemme tra i quali spicca Antonio Longo (1742-1820). I pittori furono esponenti della cosiddetta "Scuola Pittorica di Fiemme": Giuseppe Alberti, Michelangelo Unterperger, Paul Troger, Cristoforo Unterperger. 


Due tritoni suonano le buccine: decorazione della Sala denominata Anticamera del Vescovo. Questi strumenti calmavano le correnti marine: è un invito a placare gli animie ad assumere un atteggiamento umile al cospetto del Vicario. 




Lo Studiolo del principe vescovo era il luogo di studio e riflessione. Seguendo la moda rinascimentale doveva essere ricco di arredi mobili e decorazioni. Oggi si conserva soltanto il ricco fregio decorativo: un trionfo di colore, movimento e luce.  
AZAZEL, qui sotto, è un ex angelo cacciato dal cielo e presenta ali atrofizzate simili a foglie e un insolito copricapo. L'ARIETE è simbolo della lussuria. 


LA CIVETTA è l'uccello del malaugurio per definizione e compagna fedele delle streghe. Emblema della conoscenza. LO STAMBECCO è simbolo del male per il suo carattere selvaggio. E simbolo satanico per le lunghe corna. 


L'IBRIDO è pecora, capra e ariete insieme ed è simboli dell'impurità.
Per approfondire: Clicca qui
La bella sala della Magnifica comunità è dotata di un FAZIOLI e spesso è sede di concerti. 


Le prigioni visitabili sono quelle Ottocentesche. Il rivestimento ligneo rendeva le celle più accoglienti e divenne, per i prigionieri, un supporto scrittorio. Lo straordinario repertorio di iscrizioni e immagini incise racconta episodi, mestieri e amori dei detenuti. Queste suggestive fonti scritte testimoniano un'alfabetizzazione del territorio radicata e antica. 



Cavalese si trova a 1000 m di altitudine e si trova ai piedi del Monte Cermis.
Cavalese, oggi, è una località molto rinomata: vanta attrezzati impianti sciistici e sportivi ed è la meta prediletta per le famiglie anche con bambini piccoli e per vacanze all’insegna del relax e delle passeggiate nella natura incontaminata.



CHIESA DI SAN VIGILIO  (sotto) è del 1698 con arredi di Leopoldo I. Gli altari lignei sono del XVII sec. Arredi francescani.  La chiesa di San Vigilio apprezzata per il tetto spiovente ed il timpano sulla facciata principale, con la croce di Lorena traforata ed il convento dei francescani, edificati entrambi tra il 1685 ed il 1689. Questi due luoghi di culto contengono opere dall’elevato valore artistico e storico e sono degne di essere visitate.


La Pala è di Giuseppe Alberti.


La storia della Val di Fiemme ha origine nell’epoca mesolitica circa 6000 anni fa, anche se i primi insediamenti umani risalgono al neolitico.
Quest’area era, infatti, prediletta da molti cacciatori in virtù della selvaggina che popolava la valle.
La Val di Fiemme, nel 1000 d.C., entrò a far parte del vescovado di Trento, mentre nel 1111 d.C. è stata fondata la Comunità di Fiemme.
La valle è, anche, nota con il nome di Valle dei Pittori: ha, infatti, dato i natali a diversi artisti tra cui Cristoforo, Francesco Sebaldo, Francesco Antonio e Antonio Longo.


Il Monte Cermis è alto 2.250 m e appartiene alla Catena del Lagorai. Il panorama dal nostro Hotel, Hotel La Roccia https://larocciacavalese.com/, è spettacolare.


Il 9 marzo 1976, 42 persone, di cui ben 15 bambini, persero la vita in una delle due cabine della funivia inferiore. A seguito dell'accavallamento delle funi e di una successiva manovra non autorizzata, la portante si spezzò fra la stazione a valle e il primo pilone di sostegno causando la caduta della vettura da un'altezza considerevole sopra la frazione di Maso Teta. Unica sopravvissuta fu una ragazza di 14 anni.


Il 3 febbraio 1998, un velivolo dei Marines USA  - impegnato nella missione "EASY 01" -, passando a bassa quota lungo la valle colpì con la coda le funi lato est tranciandole, facendo quindi precipitare - quasi nello stesso punto di 22 anni prima - la cabina con a bordo 19 passeggeri ed il manovratore.


I boschi della Val di Fiemme appartengono quasi esclusivamente ai Comuni e alla "Magnifica Comunità di Fiemme", un'originale e antichissima istituzione di reminiscenza longobarda che dal 1100 al 1800 ha costituito una sorta di piccola repubblica nell'ambito del principato di Trento. A Cavalese, presso la Pieve dell'Assunta, a testimonianza dell'istituzione medievale, è ancora visibile un manufatto di forma circolare, cd. banc de la rasòn dove i fiammazzi si riunivano in assise per discutere e prendere decisioni civili.