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sabato 23 giugno 2018

TRAVO (PC): Il Villaggio Neolitico

All'interno di una abitazione neolitica
Tempo di vacanza 2. Dopo la gita "naturalistica"a Le Cornelle, abbiamo oggi scelto una meta storica, o meglio, preistorica: Il Villaggio Neolitico di Travo, in provincia di Piacenza (seguire la statale n°45 per Bobbio/Genova da Piacenza). http://www.archeotravo.com/

Una delle "capanne" neolitiche ricostruite fedelmente
INFORMAZIONI:
Il Parco Archelogico è aperto tutti i sabato e domenica ma per visitarlo occorre seguire un tour guidato ai seguenti orari: 10.30, 11.45, 15.30, 16.45. Da luglio a fine agosto è aperto anche al giovedì (18.30 e 19.45). Il giro dura circa un'oretta. Con l'acquisto del biglietto (adulti 4 euro, ragazzi 6-13 anni 2 euro, under 6 gratis) avete diritto anche alla visita del Museo Civico Archeologico che si trova nel bellissimo Castello Anguissola in Travo centro (15 min a piedi dal parcheggio del parco). Per altre info (prenotazione gruppi in altri giorni della settimana, scuole, attività didattiche visita il sito e/o scrivi a info@archeotravo.com o didattica@archeotravo.com


Altra abitazione neolitica
Siamo stati accompagnati nel nostro giro dalla bravissima e gentilissima guida che ci ha accompagnato in questo vero viaggio nel tempo: destinazione 6000 anni fa! Proprio qui, a Travo,  sulle sponde occidentali del Fiume Trebbia, sono stati ritrovati importanti resti di un villaggio neolitico che fu abitato per 500 anni. Il Parco offre la possibilità di vedere gli scavi all'aria aperta, integrati da fedeli ricostruzioni di ambienti e oggetti presenti nel villaggio. Gli originali sono in parte conservati nel Museo Civico. 

Giacomo uomo preistorico
Gli scavi sono stati effettuati nel 1995 dalla Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna nell'abitato neolitico di Sant'Andrea a Travo. Lo scavo è tutt'ora in corso, ma purtroppo 30 anni fa erano all'opera una trentina di archeologi provenienti dall'università di Parma e dall'estero impegnati tutto l'anno, mentre oggi, per mancanza di fondi, lavorano in meno di 5 persone per un paio di settimane all'anno... che peccato! Come sempre, i soldi nel nostro paese vanno altrove. 

Giacomo guerriero neolitico e Joe
 Il Parco è nato nel 2006 su progetto dell'Architetto Merlo. La conservazione "a vista" di parte dei ritrovamenti è il fiore all'occhiello del parco. Abbiamo potuto ammirare le fondamenta delle case di 6000 anni fa e i solchi per inserire pali di sostegno, oltre che i buchi rotondi che servivano per conservare alimenti e poi per il pattume (e quando un archeologo trova una pattumiera trova un tesoro! Cosa mangiavano, come vivevano...) e altri utilizzati come forni sia a scopo culinario sia per sacrifici votivi. Steli di pietra votive sono state trovate accanto ai forni (visibili al Museo) e all'interno delle abitazioni. 
Le steli votive al Museo
Dal 2010 sono visitabili anche le ricostruzioni di alcuni edifici neolitici in scala reale. Le capanne sono allestite con copie filologiche di manufatti originali rinvenuti durante gli scavi. Per la protezione di tali strutture sono state costruite delle coperture in legno con tetto a doppio spiovente, sormontato da un manto di canne di palude (non paglia!!), che sono impermeabili, che riproducono stesse dimensioni e volumetria e gli stessi materiali delle antiche capanne.  Nelle buche di palo, affiorate durante gli scavi, sono stati ricollocati nuovi paletti lignei in modo da poter descrivere al pubblico l’andamento originario di palizzate e recinti dislocati in diversi punti del villaggio.

Ingresso del Parco
Lungo il percorso, pannelli esplicativi aggiungono altre informazioni a quelle che ci offre la guida. Il Neolitico segna l'inizio dell'uomo più simile a noi, iniziando in quest'epoca l'Agricoltura e l'Allevamento. Da nomadi a stanziali, quindi. Con lo sviluppo sempre più raffinato di tecniche per trattare le materie prime e costruire oggetti e utensili ad uso quotidiano. 

Nel villaggio
 La nostra guida ci ha spiegato come nascevano i chopper e poi i più evoluti utensili in selce, poi le preziose asce di giada, il telaio per il lino e la canapa (non ancora la lana!), la colla preparata con cera d'api, resina e carbone, i vari recipienti per conservare il cibo, per cucinarlo sui forni, come fare a regolare la temperatura di una pentola sul fuoco (legando il recipiente ad un sostegno e allungando o accorciando la corda su di esso! che genialità!)

Nel villaggio

Particolare del muro e tetto della casa

Joe e Antonio all'interno della prima casa
Nella prima casa abbiamo imparato come veniva costruita, dalle fondamenta verso l'alto: legno, fango, canne di fiume. Un lavoro lunghissimo ma "pensato" da veri architetti. 

Canne di fiume per il tetto... non paglia! 

Come veniva fatto un muro: con legni, fango e letame (qui solo fango)
Nella seconda casa, abbiamo passato in rassegna una serie di utensili per la vita quotidiana in casa, il raccolto, la conservazione dei cibi, la cottura. Dal telaio ai chopper di vario tipo, la falce, la sega, l'ascia preziosissima, che veniva utilizzata come oggetto di baratto per il suo valore, la colla, i vari vasi, la zona notte, i mortai per fare la farina (attività questa che però si svolgeva all'esterno dell'abitazione per ovvi motivi). 

Telaio

All'interno della casa arredata di oggetti riprodotti fedelmente

Bastone per la semina

Seghetto 

In primo piano la pentola regolabile sul fuoco

Gli oggetti che qui abbiamo toccato nella versione fedele riproduzione, abbiamo poi ammirato nelle vetrinette del Museo civico.

Altri oggetti d'uso quotidiano
Pietra per l'ascia
La pietra lavorata per l'ascia veniva poi saldata al manico con la colla e con i tendini d'animale ammorbiditi masticandoli! 

Recipienti neolitici ritrovati a S.Andrea di Travo
Il Museo contiene reperti anche paleolitici, dell'età del rame, del ferro e di epoca romana:


Anche il Museo è stato visitato con interesse. Sono certa che qualcosa resterà nella loro memoria ed è incredibile come nel nostro paese ci siano ovunque, anche nei luoghi più impensati, dei tesori incredibili. Camminiamo davvero sopra a migliaia di anni di storia... dovremmo imparare a pensarlo più spesso. 

Pisside da Bettola

Cucchiaini romani
Una delle iscrizioni romane conservate nel Museo
Per finire, due passi nella Travo antica, intorno al Castello nel Borgo Fortificato, antico possesso dei Malaspina, passò nel XIII sec. agli Anguissola. Poi donato al Comune. 

Entrando nel Borgo

Passeggiando nel Borgo


Dal Borgo: vista del Trebbia

Uno scorcio privato a Travo
Una gita da fare! Consigliata a tutti, per tutte le età, ideale per chi deve fare o ha appena fatto la III elementare dove si studia il Neolitico!