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All'interno di una abitazione neolitica |
Tempo di vacanza 2. Dopo la gita "naturalistica"a Le Cornelle, abbiamo oggi scelto una meta storica, o meglio, preistorica:
Il Villaggio Neolitico di Travo, in provincia di Piacenza (seguire la statale n°45 per Bobbio/Genova da Piacenza).
http://www.archeotravo.com/
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Una delle "capanne" neolitiche ricostruite fedelmente |
INFORMAZIONI:
Il Parco Archelogico è aperto tutti i sabato e domenica ma per visitarlo occorre seguire un tour guidato ai seguenti orari: 10.30, 11.45, 15.30, 16.45. Da luglio a fine agosto è aperto anche al giovedì (18.30
e 19.45). Il giro dura circa un'oretta. Con l'acquisto del biglietto
(adulti 4 euro, ragazzi 6-13 anni 2 euro, under 6 gratis) avete diritto
anche alla visita del Museo Civico Archeologico
che si trova nel bellissimo Castello Anguissola in Travo centro (15 min
a piedi dal parcheggio del parco). Per altre info (prenotazione gruppi
in altri giorni della settimana, scuole, attività didattiche visita il
sito e/o scrivi a info@archeotravo.com o didattica@archeotravo.com
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Altra abitazione neolitica |
Siamo
stati accompagnati nel nostro giro dalla bravissima e gentilissima
guida che ci ha accompagnato in questo vero viaggio nel tempo:
destinazione 6000 anni fa! Proprio qui, a Travo, sulle sponde occidentali del Fiume Trebbia, sono stati ritrovati importanti resti di un villaggio neolitico che fu abitato per 500 anni.
Il Parco offre la possibilità di vedere gli scavi all'aria aperta,
integrati da fedeli ricostruzioni di ambienti e oggetti presenti nel
villaggio. Gli originali sono in parte conservati nel Museo Civico.
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Giacomo uomo preistorico |
Gli scavi sono stati effettuati nel 1995 dalla Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna nell'abitato neolitico di Sant'Andrea a Travo.
Lo scavo è tutt'ora in corso, ma purtroppo 30 anni fa erano all'opera
una trentina di archeologi provenienti dall'università di Parma e
dall'estero impegnati tutto l'anno, mentre oggi, per mancanza di fondi,
lavorano in meno di 5 persone per un paio di settimane all'anno... che
peccato! Come sempre, i soldi nel nostro paese vanno altrove.
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Giacomo guerriero neolitico e Joe |
Il Parco è nato nel 2006 su progetto dell'Architetto Merlo. La conservazione "a vista" di parte dei ritrovamenti è
il fiore all'occhiello del parco. Abbiamo potuto ammirare le fondamenta
delle case di 6000 anni fa e i solchi per inserire pali di sostegno,
oltre che i buchi rotondi che servivano per conservare alimenti e poi
per il pattume (e quando un archeologo trova una pattumiera trova un
tesoro! Cosa mangiavano, come vivevano...) e altri utilizzati come forni
sia a scopo culinario sia per sacrifici votivi. Steli di pietra votive
sono state trovate accanto ai forni (visibili al Museo) e all'interno
delle abitazioni.
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Le steli votive al Museo |
Dal 2010 sono visitabili anche le ricostruzioni di alcuni edifici neolitici in scala reale. Le
capanne sono allestite con copie filologiche di manufatti originali
rinvenuti durante gli scavi. Per la protezione di tali strutture sono
state costruite delle coperture in legno con tetto a doppio spiovente,
sormontato da un manto di canne di palude (non paglia!!), che sono
impermeabili, che riproducono stesse dimensioni e volumetria e gli
stessi materiali delle antiche capanne. Nelle buche di palo, affiorate
durante gli scavi, sono stati ricollocati nuovi paletti lignei in modo
da poter descrivere al pubblico l’andamento originario di palizzate e
recinti dislocati in diversi punti del villaggio.
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Ingresso del Parco |
Lungo
il percorso, pannelli esplicativi aggiungono altre informazioni a
quelle che ci offre la guida. Il Neolitico segna l'inizio dell'uomo più
simile a noi, iniziando in quest'epoca l'Agricoltura e l'Allevamento. Da
nomadi a stanziali, quindi. Con lo sviluppo sempre più raffinato di
tecniche per trattare le materie prime e costruire oggetti e utensili ad
uso quotidiano.
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Nel villaggio |
La nostra guida ci ha spiegato come nascevano i
chopper e poi i più evoluti utensili in selce, poi le preziose asce di
giada, il telaio per il lino e la canapa (non ancora la lana!), la colla
preparata con cera d'api, resina e carbone, i vari recipienti per
conservare il cibo, per cucinarlo sui forni, come fare a regolare la
temperatura di una pentola sul fuoco (legando il recipiente ad un
sostegno e allungando o accorciando la corda su di esso! che genialità!)
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Nel villaggio |
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Particolare del muro e tetto della casa |
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Joe e Antonio all'interno della prima casa |
Nella
prima casa abbiamo imparato come veniva costruita, dalle fondamenta
verso l'alto: legno, fango, canne di fiume. Un lavoro lunghissimo ma
"pensato" da veri architetti.
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Canne di fiume per il tetto... non paglia! |
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Come veniva fatto un muro: con legni, fango e letame (qui solo fango) |
Nella
seconda casa, abbiamo passato in rassegna una serie di utensili per la
vita quotidiana in casa, il raccolto, la conservazione dei cibi, la
cottura. Dal telaio ai chopper di vario tipo, la falce, la sega, l'ascia
preziosissima, che veniva utilizzata come oggetto di baratto per il suo
valore, la colla, i vari vasi, la zona notte, i mortai per fare la
farina (attività questa che però si svolgeva all'esterno dell'abitazione
per ovvi motivi).
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Telaio |
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All'interno della casa arredata di oggetti riprodotti fedelmente |
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Bastone per la semina |
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Seghetto |
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In primo piano la pentola regolabile sul fuoco |
Gli oggetti che qui abbiamo toccato nella versione fedele riproduzione, abbiamo poi ammirato nelle vetrinette del Museo civico.
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Altri oggetti d'uso quotidiano |
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Pietra per l'ascia |
La pietra lavorata per l'ascia veniva poi saldata al manico con la colla e con i tendini d'animale ammorbiditi masticandoli!
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Recipienti neolitici ritrovati a S.Andrea di Travo |
Il Museo contiene reperti anche paleolitici, dell'età del rame, del ferro e di epoca romana:
Anche
il Museo è stato visitato con interesse. Sono certa che qualcosa
resterà nella loro memoria ed è incredibile come nel nostro paese ci
siano ovunque, anche nei luoghi più impensati, dei tesori incredibili.
Camminiamo davvero sopra a migliaia di anni di storia... dovremmo
imparare a pensarlo più spesso.
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Pisside da Bettola |
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Cucchiaini romani |
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Una delle iscrizioni romane conservate nel Museo |
Per
finire, due passi nella Travo antica, intorno al Castello nel Borgo
Fortificato, antico possesso dei Malaspina, passò nel XIII sec. agli
Anguissola. Poi donato al Comune.
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Entrando nel Borgo |
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Passeggiando nel Borgo |
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Dal Borgo: vista del Trebbia |
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Uno scorcio privato a Travo |
Una gita da fare! Consigliata a tutti, per tutte le
età, ideale per chi deve fare o ha appena fatto la III elementare dove
si studia il Neolitico!