La serata finale del Concorso Melini cui Antonio ha preso parte in quanto vincitore della sezione Giovani si è svolta all'interno di Casa Raphael,
Hotel Palace di Roncegno Terme, in provincia di Trento, uno storico
Hotel di lusso con annesse terme, una di quelle "cose da ricchi" che si
usavano soprattutto all'inizio del secolo scorso, ma che ancora godono
di un pubblico di appassionati (e facoltosi) adepti. Sito: https://www.casaraphael.com/ La Casa Raphael è un moderno e rinnovato Grand Hotel in stile “Belle Epoque”, di cui conserva l’eleganza e il fascino. E’ circondata da un grande parco e da ombrosi viali.
Pare che in questo Hotel fossero soliti soggiornare i miei bisnonni, da Fiume!
Roncegno si trova a 535 m s.l.m. nella verde Valsugana.
Il suo clima è asciutto, al riparo dai venti, fresco d’estate, mite d’autunno e nella tarda primavera.
Le
grandi montagne che proteggono la conca di Roncegno, mandano il profumo
dei boschi di conifere, di castagni, e portano il ristoro dell’aria
alpina.
Clima
ideale per praticare attività fisica, ma anche solo per stare all’aria
aperta e beneficiare di una vista mozzafiato sulla valle.
Il
Salone delle feste, dove si è svolto il concerto, è davvero
spettacolare, con i suoi finestroni e specchi, il soffitto a cassettoni,
le decorazioni ad affresco in fregio lungo tutto il perimetro
rettangolare. Forse l'acustica non è delle migliori, ma la bellezza
della sale ripaga l'ascoltatore di questo difetto.
Il giardino attorno all'Hotel è curato in ogni dettaglio. Alberi verdi, alberi fioriti, fontane, vialetti, statue, ortensie... una vera villa d'altri tempi.
Prima della guerra Roncegno fioriva. Il numero dei villeggianti presenti nel 1913 era elevato.
Alle Terme non si trovavano più camere libere, perciò si dovettero ricavare locali di fortuna: fu dimezzata, ad esempio, la palestra per la ginnastica e si utilizzarono anche le stanze dei camerieri. Venivano personaggi illustri. I Waiz offrivano lavoro a tante persone che imbottigliavano l'acqua medicinale, etichettavano le bottiglie, provvedevano alla spedizione per ferrovia. lo lavoravo in ufficio, addetta alla posta e all'archivio; mio padre e le sorelle facevano i bagnini.
I Waiz davano lavoro a molti anche d'inverno: il falegname aveva da aggiustare e lucidare, mia madre e altre donne rifacevano materassi, altri imbottigliavano l'acqua. I Waiz erano anche molto caritatevoli: ciò che avanzava nelle dispense dell' albergo alla fine della stagione lo facevano distribuire, sotto forma di pasti, fra la gente povera del nostro comune. Per tutto l'inverno i bisognosi potevano contare su una minestra per il pranzo preparata quotidianamente in una cucina presso l'asilo, che per lo più veniva portata a casa in gamella.
Fin dopo la metà del secolo scorso, Roncegno era pressoché sconosciuta.
Due fatti: la scoperta dell'acqua arsenico-ferruginosa e la costruzione di uno stabilimento di cura avviarono un processo evolutivo diretto a un'affermazione nel settore turistico e, conseguentemente, al potenziamento della compagine ricettiva.
Alle Terme non si trovavano più camere libere, perciò si dovettero ricavare locali di fortuna: fu dimezzata, ad esempio, la palestra per la ginnastica e si utilizzarono anche le stanze dei camerieri. Venivano personaggi illustri. I Waiz offrivano lavoro a tante persone che imbottigliavano l'acqua medicinale, etichettavano le bottiglie, provvedevano alla spedizione per ferrovia. lo lavoravo in ufficio, addetta alla posta e all'archivio; mio padre e le sorelle facevano i bagnini.
I Waiz davano lavoro a molti anche d'inverno: il falegname aveva da aggiustare e lucidare, mia madre e altre donne rifacevano materassi, altri imbottigliavano l'acqua. I Waiz erano anche molto caritatevoli: ciò che avanzava nelle dispense dell' albergo alla fine della stagione lo facevano distribuire, sotto forma di pasti, fra la gente povera del nostro comune. Per tutto l'inverno i bisognosi potevano contare su una minestra per il pranzo preparata quotidianamente in una cucina presso l'asilo, che per lo più veniva portata a casa in gamella.
Fin dopo la metà del secolo scorso, Roncegno era pressoché sconosciuta.
Due fatti: la scoperta dell'acqua arsenico-ferruginosa e la costruzione di uno stabilimento di cura avviarono un processo evolutivo diretto a un'affermazione nel settore turistico e, conseguentemente, al potenziamento della compagine ricettiva.
Dalla terrazza è possibile ammirare la vista sulla valle e le montagne:
Era il 1856 quando un contadino in prossimità di Tesobo, notò una sorgente d'acqua di colore rossiccio. Liberato Paoli,
medico, sperimentò le caratteristiche curative di quell'acqua e pensò
di impiegarla per bagni. Le acque sono ricche di arsenico e ferro. Riportò successivamente il valente medico Goldwurm (Dott. Corrado Goldwurm, Guida al bagno minerale di Roncegno 2 ed., Borgo, Marchetto, 1880.)
: "Il medico comunale dott. Paoli effettuò con quell'acqua degli
esperimenti contro la clorosi e la pellagra, con uso interno ed esterno.
I favorevoli successi lo incoraggiarono a porre alcune tinozze in un'abbandonata trattura di seta, ed ivi faceva trasportare l'acqua a braccia d'uomo per circa due chilometri attraverso strade impraticabili . . .
Questo embrione di Stabilimento cominciò ad essere frequentato da forestieri" .
I favorevoli successi lo incoraggiarono a porre alcune tinozze in un'abbandonata trattura di seta, ed ivi faceva trasportare l'acqua a braccia d'uomo per circa due chilometri attraverso strade impraticabili . . .
Questo embrione di Stabilimento cominciò ad essere frequentato da forestieri" .
Informava ancora il dott. Goldwurm:
"Roncegno era un oscuro paesello così modesto e ignorato che fino a
pochi anni addietro non ha mai fatto parlare di sé; ma che ora, a merito
delle sue acque ferro-arsenicali, è conosciuto in tutta Italia; né
andrà molto certamente che la sua fama si estenderà ad altre parti
ancora d'Europa".
Nel 1861 aprirono i bagni di Roncegno. Nel 1877 la società passo in gestione ai fratelli Waiz
e lo stabilimento fino alla Grande Guerra godette di un'epoca d'oro.
Roncegno era punto di riferimento per nobili, alti ufficiali, musicisti,
industriali e buona borghesia. Qui soggiornarono Eleonora Duse (LEGGI) e il Principe Alberto d'Asburgo.
Negli anni
1907-1908 sorse il Palace. Grand Hotel e Palace costituivano un
complesso di primissimo rango, dotato di ogni agiatezza per il soggiorno
e di capacità curative altamente specializzate, favorevole al riposo,
ricco di intrattenimenti e passatempi.
Le opere di Ardengo Soffici diedero valore e decoro al Salone delle feste, perla dello stabilimento.
E le sue acque da bibita e da bagno, ricche di onorificenze, consentirono a Roncegno di essere la prima località ad avere il riconoscimento ufficiale di stazione di cura, nel 1899 (Franco Bertoldi "La guerra 1914-18 e la crisi del turismo", in Il Trentina al tempo della prima guerra mondiale. Cultura ed economia delle genti trentine, Trento, c.c.I.A.A., 1968 (da "Economia Trentina" n.5-6).
Duchi, arciduchi, granduchesse, principi, baroni, ministri, senatori, onorevoli, ammiragli, professori, famose ballerine e notabilità di chiara fama si davano appuntamento estivo in questo luogo divenuto ormai prestigioso.
Le opere di Ardengo Soffici diedero valore e decoro al Salone delle feste, perla dello stabilimento.
E le sue acque da bibita e da bagno, ricche di onorificenze, consentirono a Roncegno di essere la prima località ad avere il riconoscimento ufficiale di stazione di cura, nel 1899 (Franco Bertoldi "La guerra 1914-18 e la crisi del turismo", in Il Trentina al tempo della prima guerra mondiale. Cultura ed economia delle genti trentine, Trento, c.c.I.A.A., 1968 (da "Economia Trentina" n.5-6).
Duchi, arciduchi, granduchesse, principi, baroni, ministri, senatori, onorevoli, ammiragli, professori, famose ballerine e notabilità di chiara fama si davano appuntamento estivo in questo luogo divenuto ormai prestigioso.
La Villa Waiz era la casa della famiglia che diede lustro a Roncegno.
Gli albori dell'Hotel "Alla Stella" (qui sotto) iniziarono nel 1864. All'epoca della I guerra mondiale l'Hotel aveva 700mq e 50 stanze. Purtroppo fu distrutto durante la guerra e ricostruito, più modesto nelle dimensioni, nel 1922.
Ma
a Roncegno c'è un gioiello inaspettato: in cima al colle, accanto alla
Pieve, si trova il bellissimo MUSEO DEGLI STRUMENTI MUSICALI POPOLARI,
che raccoglie oltre 600 esemplari provenienti da tutto il mondo,
raccolti e collezionati da un appassionato privato con la passione per
la musica e in particolare per gli strumenti popolari. Sito: https://www.museodellamusicaroncegno.it/
Un
museo da vedere (5 euro il biglietto per la visita guidata, offerta
libera l'ingresso senza guida) e da suonare (alcuni strumenti si possono
provare! (solo con visita guidata).
E'
possibile visitare il Museo dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle
12:00 e dalle 15:30 alle 18:00. Dal lunedì al venerdì per le visite
guidate è obbligatoria la prenotazione.
Maggiori informazioni https://www.museodellamusicaroncegno.it/notizie/orari-e-tariffe/
Maggiori informazioni https://www.museodellamusicaroncegno.it/notizie/orari-e-tariffe/
E'
possibile visitare il Museo dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle
12:00 e dalle 15:30 alle 18:00. Dal lunedì al venerdì per le visite
guidate è obbligatoria la prenotazione.
Maggiori informazioni https://www.museodellamusicaroncegno.it/notizie/orari-e-tariffe/
Maggiori informazioni https://www.museodellamusicaroncegno.it/notizie/orari-e-tariffe/
Cominciamo
da Armonche, Organetti e Armonium.. una collezione davvero incredibile!
Antonio ha anche provato a suonarne uno... difficilissimo!!
Enorme la quantità di Trombe, cornette, tromboni, corni, flicorni, serpentoni... poi flauti, flautini, flauti di pan, fischietti e strumenti a fiato di ogni genere.
Interessante questo Fortepiano austriaco del 1873 che però non è stato possibile restaurare.
Chitarre, mandolini, cetre, lire... l'universo dei cordofoni in due stanze.
Ovviamente numerosissimi e provenienti da ogni dove gli strumenti a percussione e quelli che per suonare debbono essere scossi, come maracas, tambirelli, sistri ecc.
Il
viaggio è in varie stanze, ognuna dedicata ad una categoria di
strumenti che sono appesi alle pareti o posati su ordinati scaffali. Si
attraversano idealmente 5 continenti, dall'Europa all'Africa, alle
Americhe, all'Asia, all'Oceania...
Intorno al Museo, all'esterno il GIARDINO MUSICALE E DELLE ERBE AROMATICE, da cui si gode del panorama della Valle.
IMPERDIBILE!!