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Riva del Garda dall'alto della Torre |
Riva
del Garda (TN) fa parte della comunità dell'Alto Garda e della Valle di
Ledro. Eravamo in Valle per il Camp di Pianoforte Kawai a Ledro 2018 e
ci siamo concessi una gita a pochi km di distanza per esplorare questa
piccola ma bellissima città in riva al Lago di Garda,
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La Centrale Idroelettrica |
Famosa anche per la sua Centrale Idroelettrica (da visitare... lo faremo!) opera dello stesso architetto - Giancarlo Maroni - che costruì il Vittoriale per Gabriele d'Annunzio - così come l'hotel Sole, il complesso della Spiaggia degli Olivi, piazza San Rocco, l'asilo infantile -
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Resti romani |
La
sua storia parte da molto lontano, in epoca pre-romana e romana (di cui
si possono ammirare alcuni resti appena fuori le mura).
Del
periodo pre-romano si hanno importanti ritrovamenti, ma non sappiamo
con certezza come fosse la cittadina, né se la sua popolazione fosse
retica o gallica. Importanti
scavi presso il Monte S.Martino (o Luna), nei pressi della frazione di
Campi, stanno mettendo in luce un villaggio-santuario fortificato di
epoca preromana e romana.
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Torre Apponale |
Per uno sguardo dall'alto, consiglio la salita alla Torre Apponale, 34 m e 165 scalini (2,50 euro adulti, gratis under 16) , in Piazza III Novembre, eretta
all'inizio del Duecento da una famiglia nobile rivana, i Bonvicini,
come spesso in uso nei centri urbani medievali e sopraelevta nel 1555. Viene nominata per la prima volta nel 1273.
La Torre è il simbolo della città... o meglio lo è l'angioletto sulla sua cima, l'
Anzolim de la Tor, con la tromba. Vedi:
Garda Mio
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Salita alla Torre |
Saliamo
i 165 gradini ormai abili scalatori di torri... e dalla cima vediamo
tutta Riva del Garda tra le sue montagne e il suo lago.
Caduto
l'Impero Romano, Riva passa di mano più volte seguendo dominazioni di
Goti, Longobardi, Franchi... ma entra ben presto nella sfera d'influenza
del Principe Vescovo di Trento, pur rimanendo in sostanza un libero
comune (Statuti propri). Seguono periodi di dominazione Scaligera
veronese, Viscontea, Veneziana, alternata a periodi di dominio del
Principe vescovo di Trento.

La Rocca, fortezza sul lago del 1124 circondata
da canale con ponte levatoio; le porte nelle mura medioevali. Era di
primaria importanza per la difesa della città. Ora è sede del Museo Alto
Garda.
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La Rocca |
In Piazza troneggia la prua del Monumento ai Caduti.
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Monumento ai Caduti in guerra |
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Nel centro di Riva |
LA
CHIESA DELL'INVIOLATA è il gioiello di Riva del Garda in stile Barocco,
situata in largo Guglielmo Marconi, area anticamente esterna al centro
abitato. I lavori di costruzione della chiesa ebbero luogo nel
1603/39.
Fu fortemente voluta da
Gianangelo Gaudenzio Madruzzo,
governatore di Riva ed Arco, e dalla consorte
Alfonsina Gonzaga e lo
scopo fu ufficialmente quello di conservare e dare una degna sede
all'affresco (ancora oggi presente nella sua nicchia sopra l'altare
maggiore) allora oggetto di devozione popolare. Si tratta di un edificio
a pianta quadrata e con la parte superiore
ottagonale, con il campanile leggermente staccato.
I tre ingressi sono posizionati sotto portali classicheggianti
architravati con due colonne poste a sostenere i frontoni triangolari.
La struttura compatta dell'insieme presenta tre finestre circolari,
sopra ad ogni frontone, e otto grandi finestre rettangolari nella parte
superiore che regge la cupola, ognuna ornata da un piccolo frontone
triangolare che richiama quelli dei portali.
L'intera struttura è austera e dominata dalle linee geometriche
rettilinee.
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Chiesa dell'Inviolata |
Nelle
intenzioni del governatore e più ancora del principe vescovo
infatti appare molto probabile che la celebrazione della Vergine, anche
attraverso tutte le opere pittoriche che adornano la chiesa, celi la
volontà di rendere evidente la vittoria dell'ortodossia religiosa contro
l'eresia. Erano infatti anni post concilio e in tutta la Chiesa, in
particolare in quella trentina, era ritenuta necessaria un'opera di
restaurazione.
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Cupola - interno Chiesa dell'Inviolata |
Alfonsina Gonzaga di Novellara Madruzzo, la moglie in seconde nozze del
governatore Gaudenzio Madruzzo, alla morte del marito curò il
completamento della decorazione della chiesa e della costruzione del
convento. Nell'Inviolata ora si può ammirare il suo ritratto, eseguito
da
Martino Teofilo Polacco.
L'interno è a pianta ottagonale, costruito con paraste sovrapposte sormontate nella volta da archi a tutto sesto.
Comprende l'altare maggiore, quattro cappelle laterali e tre ingressi,
uno principale e due laterali. È ricchissimo di stucchi, dorature,
affreschi, dipinti e statue che adornano gli ingressi, l'altare maggiore
e la parte alta della chiesa
Al centro della raffinata cupola ottagonale si può ammirare l'affresco barocco L'incoronazione di Maria in cielo, opera di Martino Teofilo Polacco.
L'insieme è completamente rivestito da stucchi nei quali predomina il
bianco con linee e particolari oro e bronzo. Ogni lunetta o spazio
libero da strutture portanti è ornato da affreschi o da dipinti a olio.