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domenica 16 settembre 2018

LIDO DI SAVIO e dintorni (RA): il mare, la pineta, i pescatori


Lido di Savio è una località della Riviera Adriatica, in provincia di Ravenna e non lontano da questa magnifica città che abbiamo visitato in modo approfondito: Leggi Ravenna. il nostro tour


E' una valida alternativa per chi vuole la Riviera Adriatica ma non ama la folla di Milano Marittima, preferisce tenersi un po' più a Nord rispetto a Rimini/Riccione e, soprattutto, cerca un prezzo migliore. Infatti, Lido di Savio è tra Lido di Classe (a Nord) e Milano Marittima (a Sud) e siamo stati a piedi in entrambe le località. Per il pernottamento abbiamo scelto il mese di settembre (meno folla e meno caldo) settembre e un B&B davvero economico a un passo dal mare. Ce ne sono tantissimi. Il paese prende il nome dal fiume Savio, che passa poco distante dal centro abitato e offre così occasione di passeggiare in un ambiente misto tra mare e foce del fiume, che è sempre suggestivo e ricco di tradizioni antiche di pesca e natura. 


La spiaggia, in settembre, offre una distesa di sabbia finissima e la possibilità di stare in spiaggia con o senza ombrellone. Abbiamo trovato l'acqua limpida e fresca. Ideale per ricaricarsi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico alle porte.


Abbiamo fatto molte passeggiate lungomare, in particolare abbiamo un giorno raggiunto Milano Marittima:

Milano Marittima, oltre che per i divertimenti e lo shopping, è famosa per la sua bellissima Pineta, all'interno della quale si trova anche un "PERCORSO VITA" attrezzato, che abbiamo sfruttato per una giornata all'insegna del fitness! 


Niente di più divertente che provare tutti i macchinari da ginnastica: ma attenzione! fatelo con consapevolezza perché ci si può fare male.


Anche la nostra Joe, si è messa alla prova con tutte le stazioni!



Ma la cosa più interessante del nostro breve soggiorno al Lido di Savio sono stati i Capanni dei Pescatori, che potete vedere passeggiando verso Lido di Classe. 

"I capanni, piccole abitazioni in precario, con le loro grandi reti che si levano sugli specchi d’acqua delle zone umide, sono diventati a pieno titolo una parte del nostro patrimonio culturale regionale e ne caratterizzano il paesaggio da molti secoli. Tuttavia questa tradizione socio-economica popolare è stata a lungo dimenticata, perché considerata minore;" da: Leggi qui


 "Il capanno da pesca è un prodotto povero: l’utilizzo dei materiali, le tecniche costruttive, il luogo dove veniva localizzato dimostra che era usato per la sussistenza in particolare della popolazione che viveva soprattutto nelle terre umide. Ieri e anche oggi la ricchezza è determinata dal rapporto con la natura, dalle relazioni umane, dalla passione per la pesca, dalla enogastronomia"


"La raccolta dalla rete del pescato può avvenire direttamente dalla rete opportunamente attratta verso il pescatore, oppure con l’ausilio di un retino di raccolta. Probabilmente l’uso della bilancella di ampie dimensioni, unito all’esperienza delle strutture di pesca a sbarramento, ha portato all’ideazione del cosiddetto bilancione (o padellone, o bilancia grande o altalena). Il bilancione è un sistema formato da una rete armata su supporti fissi. Essa viene calata e salpata con cime ed argani che fanno capo a comandi meccanici o manuali posti all’interno di un capanno da pesca. Di solito si utilizza una rete quadrangolare..."


"I capanni da pesca con le loro grandi reti che si levano sopra gli specchi d’acqua sono diventati un simbolo del paesaggio delle valli, dei canali e dei porti della costa emiliano-romagnola, una zona geomorfologicamente molto giovane e in continuo cambiamento a causa dell’azione della natura e dell’uomo. L’ambiente in cui i bilancioni sono immersi è ciò che, dopo il desiderio di socialità, motiva i frequentatori dei capanni dei nostri giorni, ancor prima della pesca che in questi luoghi viene svolta quasi esclusivamente per diletto."



La camminata alla scoperta dei capanni è stato il fiore all'occhiello del nostro soggiorno in Riviera. E la consigliamo a tutti: camminare fa bene e si respira un'atmosfera d'altri tempi molto particolare.


“Fu dove il ponte di legno mette a Porto Corsini sul lato alto e rari uomini, quasi immoniti, affondavano o salpavano le reti” E. Montale, Dora Marcus



venerdì 10 novembre 2017

RAVENNA: Sulle tracce dei Bizantini

Davanti al Battistero Neoniano
Quando si studia qualcosa a scuola non c'è metodo migliore per fare amare di più gli argomenti affrontati in classe: un viaggio per vedere, toccare, ascoltare ciò che si è imparato. E così siamo partiti per Ravenna, non appena è caduto, sul libro di testo, l'Impero Romano d'Occidente. E siamo andati a visitare Ravenna, dove sono ben 8 i siti Patrimonio Unesco. E stupisce quanta poca gente ci sia, mentre sono sempre tutti in coda per il Duomo di Milano o per la Sagrada Familia a Barcellona... senza nulla toglier a questi due capolavori architettonici... cos'hanno in meno i mosaici di Ravenna? Non sono forse ancor più impressionanti?
San Vitale, esterno
Purtroppo ciò che conta oggi è la capacità di valorizzare le bellezze con un marketing adeguato: l'evento che attiri, la pubblicità, l'idea che o ci si va in quei giorni o si perde l'occasione... pare che tutto funzioni così. Peccato... per chi a Ravenna non ci va. Non per noi, che abbiamo potuto visitare tutto senza fare code, in pace e tranquillità. 

San Vitale, interno
I primi mosaici che abbiamo ammirato sono quelli della Basilica San Vitale. Basilica consacrata nel 548. I Mosaici famosi sono quelli di Teodora e Giustiniano con Massimiano.
San Vitale, mosaico di Giustiniano
Da qui a Galla Placidia, piccolo mausoleo che Galla, figlia di Teodosio, si fece edificare per sè. Anche qui i mosaici sono meravigliosi, Abbiamo scelto i Cervi alla fonte.

Galla Placidia, esterno

Galla Placidia, interno
 Verso Apollinare Nuovo, ci siamo fermati per ammirare un particolare che piace ai bambini, ma anche a noi: nella Chiesa di San Francesco, una delle più antiche, vi è una cripta invasa dall'acqua dolce, in cui per una particolare ricchezza di ossigeno, vivono pesci rossi che nuotano liberamente sul pavimento decorato. Incredibile! 

San Francesco, esterno


Cripta con pesci
Sant'Apollinare Nuovo, esterno
Sant'Apollinare Nuovo colpisce per la grandiosità dei suoi mosaici: due livelli di decorazioni ininterrotte per tutta la lunghezza della navata centrale.

Sant'Apollinare nuovo, mosaico interno
Sosta al Parco cittadino che sorge nei pressi del Museo d'Arte contemporanea che però abbiamo "saltato" per non caricare i ragazzi con troppe visite.

Museo d'Arte Contemporanea, esterno

Al parco, pausa
Molto interessante la visita al TAMO, museo dei mosaici.  http://www.tamoravenna.it/
Tel: 0544 213371

TAMO è un museo dedicato al mosaico, antico e contemporaneo, che ha sede nello splendido complesso monumentale di San Nicolò.
La chiesa trecentesca propone un affascinante percorso museale attraverso reperti eccellenti, molti dei quali inediti.
I cartoni di grandi maestri del restauro, le sinopie e la sezione dedicata ai materiali, con gli smalti e i vetri a foglia d’oro della vetreria Angelo Orsoni di Venezia danno vita ad un percorso
che introduce il visitatore in un “laboratorio” dell’Arte del Mosaico e lo accompagna a scoprire come il “fare” mosaico non sia un semplice procedimento tecnico, ma un meraviglioso linguaggio artistico, autonomo e complesso.

INFORMAZIONI:

Dal 1 marzo al 2 giugno
Lunedì – venerdì 10.00 -18.30 – Sabato e domenica chiuso
Dal 3 giugno al 6 ottobre
Lunedì – venerdì 10.00-14.00 – Sabato e domenica chiuso
Dal 7 ottobre al 24 dicembre
Lunedì-venerdì 10.00-17.00 – Sabato e domenica chiuso
Dal 26 dicembre al 6 gennaio
tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00

Al TAMO, Mosaici
Intero: € 4
Ridotto: € 3
Visite guidate per gruppi (durata circa un’ora): € 40
Cumulativo Tamo + Tappeti + Cripta: € 7

Al TAMO, Mosaici

Al TAMO, Mosaici


Battistero Neoniano, interno
E stupenda la sosta al piccolo ma ottimamente allestito Museo delle bambole e dei balocchi, nei pressi di Piazzale Kennedy, gestito da un'anziana signora adorabile che ci ha magnificamente illustrato l'esposizione. 

Al Museo delle bambole e dei Balocchi

Teodorico in bicicletta....
Il Battistero degli Ariani, come quello Neoniano, ha la volta decorata con un mosaico rafficurante il Battesimo di Cristo: con San Giovanni Battista e la personificazione del fiume Giordano (con tanto di chele di granchio in testa!)

Battistero degli Ariani, esterno
A piedi verso la Rocca Brancaleone, che ci ha ricordato la nostra Cittadella, perchè all'interno sorge un altro parco pubblico. Di qui al mausoleo di teodorico, dove abbiamo raccontato la leggenda del fulmine che anche il poeta Carducci ha narrato in una sua poesia: Teodorico credeva di poter scampare alla funesta predizione, ma il fulmine squarciò il tetto di pietra (e si conserva la crepa!) e lo colpì mentre si faceva il bagno nella vasca che si può ammirare all'interno). Un cavallo nero, poi, venne a prendere il suo corpo e lo buttò nell'Etna!

Rocca Brancaleone

Mausoleo di Teodorico

Mausoleo di Teodorico, interno, vasca
Ancora Mosaici alla Domus dei Tappeti di Pietra: 42 atanze pavimentate a mosaico, scoperte negli anni Novanta mentre si scavava per costruire un garage!

INFORMAZIONI:

Dal 7 gennaio al 28 febbraio 2019: aperta sabato e domenica dalle 10 alle 18.
Dal 1 marzo al 6 ottobre: tutti i giorni dalle 10 alle 18.30
Dal 7 ottobre al 17 novembre: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.
Dal 18 novembre al 24 dicembre: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17. Lunedì chiuso.
Dal 26 dicembre al 6 gennaio 2020: tutti i giorni dalle 10 alle 18.

Intero: € 4
Ridotto: € 3
Visite guidate per gruppi (durata circa 40 minuti): € 40
Audioguida Domus dei Tappeti di Pietra: € 1
Cumulativo Tamo + Tappeti + Cripta: € 7

Domus dei Tappeti di Pietra – via Barbiani ingresso chiesa di Sant’Eufemia, 2, 48121 Ravenna – Tel. 0544 32512

https://domusdeitappetidipietra.it/


Alla Domus dei Tappeti di pietra
La Darsena
Passeggiata lungo il canale, con l'odore del mare. Zona meno bella di Ravenna che andrebbe riqualificata. Come sempre vicino alle stazioni le città offrono il peggio di sè.
Bellissimo il Teatro... peccato non esserci mai stati.

Il Teatro Dante Alighieri
 Tomba di DAnte... emozioni mie. Troppo per i ragazzi che sono ancora alle elementari e medie.

La Tomba di Dante
L'ultimo giorno, prima di lasciare il nostro bellissimo appartamentino in Via Lametta dalla signora Lilly, visita a Sant'Apollinare in Classe. Un po' stanchi, ma felici. Sicuramente arricchiti, nella mente e nello spirito.
Sculture moderne davanti a S. Apollinare in Classe

Sant'Apollinare in classe, esterno

Sant'Apollinare in classe, interno