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venerdì 16 agosto 2019

CARPANETO PIACENTINO (PC): il paesaggio della collina


I posti meravigliosi del nostro paese sono dappertutto! E qui, nei dintorni di Carpaneto Piacentino, a circa mezzora da Piacenza, si possono ancora fare passeggiate senza incontrare anima viva e ci si può dedicare ad attività contadine, come la raccolta dei pomodori (e la salsa!). 


Salire su un trattore, può essere anche meglio di una giostra di Gardaland! E sicuramente più economico. Le persone della campagna sono spesso un po' sospettose, un po' "orsi" come era il nostro amato Giuseppe Verdi, che amava tantissimo questi posti (nato e vissuto non lontano da qui) e si ritirava in questi silenzi. 


Nella campagna si trovano frutti spontanei, come le more di rovo, e frutti da albero da frutta, piantato da qualcuno, che sono talmente abbondanti che se ne raccogliete un po' nessuno di certo si arrabbia. E così abbiamo gustato delle Susine ancora calde di sole. 


Il paesaggio, così diverso da quello delle montagne, da cui veniamo, e ovviamente così lontano dalla città, seppur vicinissimo (solo 15 km!), è affascinante, vastissimo. Si arriva a scorgere lontano lontano, oltre agli appennini, dalla parte sud, addirittura le Alpi, guardando a Nord, oltre Piacenza, come si vede dalla foto che ho scattato al tramonto. 


Il viaggio in trattore prosegue, fino al campo di pomodori, dove Giacomo ha potuto provare la fatica della raccolta: ma con quali fantastici risultati!


I pomodori vanno scelti, uno ad uno, perché fare una prima selezione al momento della raccolta risparmia un ulteriore lavoro prima di prepararli per la salsa.



Vicino al campo, c'è un piccolo Stagno, che ospita la tipica flora e fauna delle zone umide di acqua stagnante. Un canneto, libellule, fiori particolari e... tantissime rane! Difficile fotografarle, ma bellissimo avvicinarsi all'acqua e vederle schizzare da ogni dove con agilità e leggerezza e poi, la sera, sentirle gracidare sonoramente quasi facessero una gara con grilli e cicale. Questa è la collina! 


In lontananza un castello, proprietà privata, uno dei tantissimi castelli che ci sono in questa zona.


I tramonti sono bellissimi, ogni volta i colori lasciano senza fiato. Qui, guardate le Alpi sullo sfondo!



Intorno, ogni scatto è un quadro. Qui siamo verso Gropparello, percorrendo una strada senza sapere dove porta. Il tipico vagabondare del vero Wanderer. 


Nella frazione di Carpaneto, CIMAFAVA, sorge una chiesa, purtroppo abbandonata, che ha un fascino particolare. Io la trovo bellissima. Si chiama Santa Maria della Quercia. La facciata è barocca. Pare che la Madonna della Quercia sia apparsa, tra le querce ad una pastorella alla fine del Quattrocento. La Madonna è patrona della Val Nure.





Il paesone di Carpaneto Piacentino, non presenta edifici di rilievo. Solo la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Fermo e Rustico merita una fotografia e una nota, anche se il paese è estremamente accogliente, con il suo mercato domenicale frequentato anche dai piacentini di città e con i suoi negozietti di alimentari tipici e "come una volta" che resistono a fronte di una miriade di enormi supermercati che sono stati costruiti negli ultimi anni (ve ne sono almeno 6 in un paese di poche anime!)


Le origini del borgo sembrerebbero risalire all'epoca romana, come se Carpaneto fosse stato una sorta di collegamento con Veleia (vedi: Veleia Romana). Molti sono infatti stati i rinvenimenti archeologici, che testimoniano l'antica origine, tuttavia il primo documento che cita Carpaneto è una pergamena carolingia risalente all'anno 815La facciata risale agli anni '50, la lunetta sopra il portone centrale è decorata da una terracotta dello scultore locale Rinello Brusi raffigurante san Fermo e i simboli a lui tradizionalmente legati (l'elmo e la spada per il suo essere un soldato romano e la palma per la sua morte da martire). Il rosone centrale, diviso in otto spicchi, rappresenta il giorno veniente con al centro l'agnello seduto vincitore con il libro dai sette sigilli. Nelle due finestre al di sopra delle porte laterali sono raffigurati i santi Fermo e Pietro.
Le volte della navata centrale presentano un ciclo di affreschi dedicati ai santi Fermo e Rustico risalenti alla fine del '500/inizio del '600. 



Della presenza della pieve a Carpaneto si ha già notizia intorno all'anno Mille da antiche pergamene longobarde.  Nel 1913 è stata costruita la nuova torre campanaria a fianco della facciata della chiesa e dotata di un concerto campanario di cinque campane, in Fa maggiore.

Nei dintorni, molto bello il Castello di Magnano, possedimento nel 1200 dei Della Volta Landi e dei Mancassola che nel 1400 passò agli Scotti ai quali rimase fino al 1877. Il complesso presenta una pianta a trapezio irregolare. Il castello vero e proprio è costituito da un monoblocco coronato da una solida merlatura guelfa. Attualmente è proprietà privata.  




Sito internet: http://www.castellodimagnano.it/


Suggestivo il panorama da Montesissa, famoso anche per la produzione di vini. http://www.vinimontesissa.it/





E ancora, panoramica su Piacenza la zona di Celleri. Con l'Agriturismo Poggio Caminata che offre anche pernottamento con Camper: http://www.poggiocaminata.it/











sabato 22 giugno 2019

PIACENZA: Villa Morigi e dintorni


A Piacenza in una zona meno "battuta" da turisti ed eventi, a scovare piccole perle di bellezza più o meno nascoste. 
Al n. 37 di Via Taverna, si erge il Palazzo Scotti da Fombio, del XV secolo, dove oggi ha sede il Collegio Morigi e una interessante rassegna concertistica estiva denominata "Villa Morigi". Il Palazzo fu edificato nel 1409 per volontà dei conti Paride ed Ercole Scotti. Il Palazzo è interamente in mattoni, decorato da un fregio che corre lungo tutto il perimetro.


All'angolo dell'edificio c'è un gruppo scutoreo di due figure umane che reggono lo stemma di famiglia.  Il portale è in marmo ed è stato realizzato nel 1492 da Giorgio Prini.


All'interno, di gran pregio la corte con colonne decorate con capitelli. e' qui che hanno sede i concerti estivi che quindi sono impreziositi dall'ambientazione particolarmente armoniosa e suggestiva. 


Al suo interno alloggiano oggi gli studenti universitari "fuori sede" che studiano a Piacenza.






Un altro bel Palazzo, del XVIII secolo, si trova proprio di fronte a Villa Morigi.


Al N. 41 di Via Taverna, sorge la Chiesa di Santi Nazzaro e Celso, fondata nel 1025, chiusa al culto nei primi del 1900. Medievale e barocca a causa di rifacimenti. 
Il campanile romanico è tozzo.



Poco più in là sorge un'altra chiesa, San Sepolcro, del Secolo XVI: era un'abbazia benedettina per il ricovero di pellegrini che percorrevano la via Francigena.
Venne ricostruita a metà del 1400, dopo essere stata acquistata dagli Olivetani su disegno dell'architetto Alessio Tranello (seguace del Bramante).
Dopo essere stata chiusa nell'Ottocento a causa dei decreti napoleonici, è stata riaperta nel 1903.
L'interno è a croce latina, con tre navate absidate ricoperte da volte a crociera e a botte.
Abbandonata dai Benedettini, la Basilica fu acquisita dai monaci Olivetani nel 1484, e ricostruita tra il 1488 e il 1520, su disegno dell’architetto Alessio Tramello, seguace del Bramante. Il complesso venne chiuso dai decreti napoleonici del primo Ottocento e passò nel 1817 agli Ospedali Civili. Il tempio fu riaperto al culto del 1903.
La facciata, imponente e severa, è spartita da sobri contrafforti e mostra una forte verticalità, accentuata dal timpano centrale sopraelevato. Il portale seicentesco conserva - al centro del frontone spezzato - l'emblema degli Olivetani.





 All'interno del Chiostro di Villa Morigi si svolge ogni estate una piccola rassegna estiva di Concerti "VIVIMORIGI", dove suonano i migliori allievi del Conservatorio di Piacenza. l'ingresso è gratuito e i programmi sono sempre di grande interesse.