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I ragazzi davanti all'Ossario di Gorizia |
Prima di entrare in città, abbiamo fatto tappa a Oslavia,
ove sorge l'ossario ai caduti della I Guerra Mondiale. Un monumento
enorme voluto da Mussolini alla vigilia del secondo conflitto mondiale.
Il sacrario fu costruito nel 1938 su progetto di Ghino Venturi e
presenta un imponente corpo centrale di forma cilindrica in pietra
bianca, sulla sommità di una scalinata. Custodisce le spoglie di 57.741
soldati, di cui circa 36.000 ignoti, morti nelle battaglie di Gorizia. I
militi sono per la stragrande maggioranza italiani, ma vi sono sepolti
anche 540 soldati austriaci. Abbiamo avuto il piacere di avere come
guida l'Alpino che ci ha illustrato il luogo e ci ha raccontato molti
aneddoti sulle battaglie combattute in questa zona. Se volete
contattarlo, sarà felice di rispondere alle vostre domande e inviarvi i
suoi volumi dulla Guerra
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L'Alpino Dario Burresi |
INDIRIZZO:
Dott. Dario Burresi
Via Monte San Gabriele 15
darioburresi@alice.it
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L'impressionante anello di nomi, che sono le mura interne di tutto il monumento |
Il
Monumento è enorme e si sviluppa anche in altezza. Un labirinto
costruito con i loculi in cui sono conservate le ossa dei poveri soldati
defunti in guerra. Toccante e impressionante. Spero che di questa gita
resti qualcosa ai nostri ragazzi. La guerra per loro si allontana, noi
almeno abbiamo potuto parlare con chi l'ha vissuta e abbiamo potuto
almeno intuirne l'orrore.
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La fossa comune |
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Il secondo anello |
Interessantissimi
i racconti sulla disfatta di Caporetto, o XII battaglia dell'Isonzo:
una serie di errori umani sono alla base della sconfitta. Sui libri di
scuola non ci raccontano le guerre nel modo in cui andrebbero
raccontate... e noi così le dimentichiamo o non riusciamo a capirle (se
c'è qualcosa di comprensibile nelle guerre). Lo scontro, che cominciò
alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917, rappresenta la più grave disfatta
nella storia dell'esercito italiano, tanto che, non solo nella lingua
italiana, ancora oggi il termine Caporetto viene utilizzato come sinonimo di sconfitta disastrosa. La sconfitta portò alla sostituzione del generale Luigi Cadorna (che cercò di nascondere i suoi gravi errori tattici imputando le responsabilità alla presunta viltà di alcuni reparti) con Armando Diaz.
AGGIORNAMENTO INTERESSANTE DEL DOTT. DARIO BURRESI INVIATOMI VIA MAIL:
AGGIORNAMENTO INTERESSANTE DEL DOTT. DARIO BURRESI INVIATOMI VIA MAIL:
"Sono a disposizione di chi mi vorrà contattare.
Dopo
che siete andati via siamo riusciti a trovare il loculo contenente i
due soldati sepolti insieme. Avevo girato cercando inutilmente in tutti i
piani dell’Ossario … ed il loculo era a solo quattro metri dietro il
nostro banchetto all’ingresso dell’Ossario.
Hanno
lo stesso cognome. Probabilmente erano cugini o comunque parenti
stretti. Dopo la loro morte le rispettive famiglie hanno chiesto ed
ottenuto che i due giovani venissero seppelliti insieme, nello stesso
loculo." (DARIO BURRESI)![]() |
Antonio con Michelstaedter |
Il nostro viaggio prosegue in città, a Gorizia. E subito incontriamo la statua dedicata al grande filosofo e scrittore locale: Carlo Michelstaedter (1887-1910), di famiglia ebrea, autore di La Persuasione e la Rettorica
(1910): "essenza del pensiero occidentale, la rettorica, viene fatta
risalire da Michelstaedter a un "parricidio": quello di Aristotele nei
confronti di Platone. Questi, nella metafora costruita da
Michelstaedter, escogita un mechánema, una macchina volante per abbandonare il "peso" del mondo e giungere all'Assoluto.
Maestro e discepoli riescono a librarsi negli alti spazi del cielo, ma
restano a metà strada, fra una mera contemplazione dell'essere e del
tempo e la nostalgia della terra e delle cure mondane. A riportarli
sulla terra ci pensa allora un discepolo più scaltro e intraprendente
degli altri, Aristotele, il quale, tradendo il maestro, fa scendere il mechánema restituendo così a tutti «la gioia d'aver la terra sicura sotto i piedi» (La persuasione e la rettorica, p. 115)" (da Wiki)
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Chiesa di Sant'Ignazio |
La Chiesa di Sant'Ignazio,
in Piazza Vittoria, è in stile barocco austriaco (1654). Fu eretta per
volontà dei Gesuiti. L'imponente esterno è caratterizzato da due
campanili che terminano con caratteristiche cupole a cipolla presenti in
molte chiese del nord Europa. L'interno è a una sola navata, su cui si
aprono 3 cappelle con ricchi altari barocchi. In piazza si trova anche
la Fontana di Nettuno.
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Piazza Vittoria |
E
il Duomo? Il Duomo di Gorizia è molto originale. All'esterno non sembra
una cattedrale. E' dedicato ai Santi Patroni Ilario e Taziano, a 3
navate in stile barocco. All'interno c'è la pietra tombale dell'ultimo
Conte di Gorizia Leonardo, morto a Lienz nel 1500.
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La facciata del Duomo |
L'interno è meraviglioso e ricorda certe chiese che abbiamo visto a Vienna.
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Interno del Duomo |
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Una navata laterale |
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Conte di Gorizia Leonardo (Leggi qui) |
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Piazza Sant'Antonio con Palazzo Lantieri |
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Entriamo nel Castello attraverso Porta Leopoldina |
Camminare
nel castello per quasi un'ora è stato come vivere nel passato. Le
ricostruzioni delle stanze sono molto ben fatte e ben conservate, a
volte fin troppo! Giacomo ha preso paura nel vedere gli antichi abitanti
del castello intenti ad addormentare un fanciullo... erano manichini
vestiti di tutto punto in pose realistiche!
Alcuni
camminamenti erano talmente stretti da creare problemi ai più
cicciotti! Non è il caso del nostro amico Amos! Che cerchiamo sempre di
nutrire con dolcetti iperenergetici per la sua eccessiva magrezza.
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I nostri ragazzi nel Museo degli Strumenti Antichi |
Una
bella sorpresa all'interno del Castello: una sala interamente dedicata
agli strumenti antichi! Ghironde, bombarde, flauti, salterii, liuti,
cetre e percussioni di ogni tipo... e i musicisti hanno apprezzato!
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Gli strettissimi camminamenti del Castello |
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Il profondissimo Pozzo |
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Gorizia dall'alto |
E
qui si conclude la nostra tre giorni Sloveno-friulana... un viaggio
interessante e multiculturale, coronato dalla vittoria del Trio al
Concorso Musicale Svirél. Speriamo sia solo il primo di una lunga serie
di grandi viaggi musicali insieme! Grazie a tutti e... alla prossima!