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sabato 8 aprile 2017

GORIZIA E OSLAVIA: Ossario e città

I ragazzi davanti all'Ossario di Gorizia
Prima di entrare in città, abbiamo fatto tappa a Oslavia, ove sorge l'ossario ai caduti della I Guerra Mondiale. Un monumento enorme voluto da Mussolini alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Il sacrario fu costruito nel 1938 su progetto di Ghino Venturi e presenta un imponente corpo centrale di forma cilindrica in pietra bianca, sulla sommità di una scalinata. Custodisce le spoglie di 57.741 soldati, di cui circa 36.000 ignoti, morti nelle battaglie di Gorizia. I militi sono per la stragrande maggioranza italiani, ma vi sono sepolti anche 540 soldati austriaci. Abbiamo avuto il piacere di avere come guida l'Alpino  che ci ha illustrato il luogo e ci ha raccontato molti aneddoti sulle battaglie combattute in questa zona. Se volete contattarlo, sarà felice di rispondere alle vostre domande e inviarvi i suoi volumi dulla Guerra

L'Alpino Dario Burresi


INDIRIZZO
Dott. Dario Burresi
Via Monte San Gabriele 15
darioburresi@alice.it

L'impressionante anello di nomi, che sono le mura interne di tutto il monumento
Il Monumento è enorme e si sviluppa anche in altezza. Un labirinto costruito con i loculi in cui sono conservate le ossa dei poveri soldati defunti in guerra. Toccante e impressionante. Spero che di questa gita resti qualcosa ai nostri ragazzi. La guerra per loro si allontana, noi almeno abbiamo potuto parlare con chi l'ha vissuta e abbiamo potuto almeno intuirne l'orrore.

La fossa comune
Curiosa la storia dei due amici per la pelle che lasciarono detto di voler essere sepolti insieme, ma, ci ha raccontato il Signor Dario, i loro corpi non sono stati ancora trovati.
Il secondo anello
Interessantissimi i racconti sulla disfatta di Caporetto, o XII battaglia dell'Isonzo: una serie di errori umani sono alla base della sconfitta. Sui libri di scuola non ci raccontano le guerre nel modo in cui andrebbero raccontate... e noi così le dimentichiamo o non riusciamo a capirle (se c'è qualcosa di comprensibile nelle guerre). Lo scontro, che cominciò alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917, rappresenta la più grave disfatta nella storia dell'esercito italiano, tanto che, non solo nella lingua italiana, ancora oggi il termine Caporetto viene utilizzato come sinonimo di sconfitta disastrosa. La sconfitta portò alla sostituzione del generale Luigi Cadorna (che cercò di nascondere i suoi gravi errori tattici imputando le responsabilità alla presunta viltà di alcuni reparti) con Armando Diaz.

AGGIORNAMENTO INTERESSANTE DEL DOTT. DARIO BURRESI INVIATOMI VIA MAIL: 
"Sono a disposizione di chi mi vorrà contattare.

Dopo che siete andati via siamo riusciti a trovare il loculo contenente i due soldati sepolti insieme. Avevo girato cercando inutilmente in tutti i piani dell’Ossario … ed il loculo era a solo quattro metri dietro il nostro banchetto all’ingresso dell’Ossario.
Hanno lo stesso cognome. Probabilmente erano cugini o comunque parenti stretti. Dopo la loro morte le rispettive famiglie hanno chiesto ed ottenuto che i due giovani venissero seppelliti insieme, nello stesso loculo." (DARIO BURRESI)

Antonio con Michelstaedter
Il nostro viaggio prosegue in città, a Gorizia. E subito incontriamo la statua dedicata al grande filosofo e scrittore locale: Carlo Michelstaedter (1887-1910), di famiglia ebrea, autore di La Persuasione e la Rettorica (1910): "essenza del pensiero occidentale, la rettorica, viene fatta risalire da Michelstaedter a un "parricidio": quello di Aristotele nei confronti di Platone. Questi, nella metafora costruita da Michelstaedter, escogita un mechánema, una macchina volante per abbandonare il "peso" del mondo e giungere all'Assoluto. Maestro e discepoli riescono a librarsi negli alti spazi del cielo, ma restano a metà strada, fra una mera contemplazione dell'essere e del tempo e la nostalgia della terra e delle cure mondane. A riportarli sulla terra ci pensa allora un discepolo più scaltro e intraprendente degli altri, Aristotele, il quale, tradendo il maestro, fa scendere il mechánema restituendo così a tutti «la gioia d'aver la terra sicura sotto i piedi» (La persuasione e la rettorica, p. 115)" (da Wiki)

Chiesa di Sant'Ignazio
 La Chiesa di Sant'Ignazio, in Piazza Vittoria, è in stile barocco austriaco (1654). Fu eretta per volontà dei Gesuiti. L'imponente esterno è caratterizzato da due campanili che terminano con caratteristiche cupole a cipolla presenti in molte chiese del nord Europa. L'interno è a una sola navata, su cui si aprono 3 cappelle con ricchi altari barocchi. In piazza si trova anche la Fontana di Nettuno

Piazza Vittoria
E il Duomo? Il Duomo di Gorizia è molto originale. All'esterno non sembra una cattedrale. E' dedicato ai Santi Patroni Ilario e Taziano, a 3 navate in stile barocco. All'interno c'è la pietra tombale dell'ultimo Conte di Gorizia Leonardo, morto a Lienz nel 1500.

La facciata del Duomo
L'interno è meraviglioso e ricorda certe chiese che abbiamo visto a Vienna.

Interno del Duomo

Una navata laterale

Conte di Gorizia Leonardo (Leggi qui)
Vicino a Piazza Duomo sorge Piazza Sant'Antonio con il trecentesco Palazzo Lantieri, noto come "casa bella, ospitò personaggi illustri.

Piazza Sant'Antonio con Palazzo Lantieri
Ma Gorizia è dominata dal Castello, simbolo della città, che si raggiunge attraverso Porta Leopoldina salendo sul colle, porta che risale al 1660, edificata in onore della visita dell'imperatore Leopoldo d'Asburgo.

Entriamo nel Castello attraverso Porta Leopoldina
Ogni prima domenica del mese l'ingresso ai musei del Castello e alle sue sale interne è gratuito... yuppie!!!

Camminare nel castello per quasi un'ora è stato come vivere nel passato. Le ricostruzioni delle stanze sono molto ben fatte e ben conservate, a volte fin troppo! Giacomo ha preso paura nel vedere gli antichi abitanti del castello intenti ad addormentare un fanciullo... erano manichini vestiti di tutto punto in pose realistiche!

Alcuni camminamenti erano talmente stretti da creare problemi ai più cicciotti! Non è il caso del nostro amico Amos! Che cerchiamo sempre di nutrire con dolcetti iperenergetici per la sua eccessiva magrezza. 

I nostri ragazzi nel Museo degli Strumenti Antichi
Una bella sorpresa all'interno del Castello: una sala interamente dedicata agli strumenti antichi! Ghironde, bombarde, flauti, salterii, liuti, cetre e percussioni di ogni tipo... e i musicisti hanno apprezzato!

Gli strettissimi camminamenti del Castello

Il profondissimo Pozzo

Gorizia dall'alto
E qui si conclude la nostra tre giorni Sloveno-friulana... un viaggio interessante e multiculturale, coronato dalla vittoria del Trio al Concorso Musicale Svirél. Speriamo sia solo il primo di una lunga serie di grandi viaggi musicali insieme! Grazie a tutti e... alla prossima!