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giovedì 8 agosto 2019

MONGUELFO-TESIDO (BZ): Teistner Sagenweg, il Sentiero delle Fiabe


Punto di partenza: Tesido - parcheggio presso la Via Unterrainer, ca. 100m al di sopra della chiesa parrocchiale. Potete inserire sul navigatore "Sentiero delle Fiabe" Tesido.
Percorrenza: 01:30 – 02:00 h
Dislivello: 200m

"Immergetevi nel misterioso e affascinante mondo delle Fiabe di Tesido", lungo un percorso circolare di circa 3 km potete scoprire il magico mondo delle fiabe di Tesido raccontate in 4 stazioni. Durante il percorso, potete godervi al tempo stesso il panorama spettacolare delle dolomiti della Val Pusteria. Alla partenza del sentiero c'è anche un timbro che potete stampare sul dorso della mano, su un braccio, o sul vostro diario di viaggio!

Prima di iniziare il percorso si passa accanto ad una piccola stalla con un prato recintato dove sono allevati queste mucche con il ciuffo...



Da subito la vista è meravigliosa. Siamo circondati da prati verdissimi, un cielo azzurro e le nuvole bianche come panna montata.


La prima figura in legno delle molte che incontrerete lungo il sentiero, è una fontana, per la verità non funzionante: i capelli della creatura scolpita nel legno sono fiamme di fuoco, ad anticipare il tema della prima fiaba, poco oltre, alla Stazione n. 1. Ogni fiaba è scritta in italiano e in tedesco su cartelli ben visibili, illustrati dai bambini della scuola del paese.


1. L'ORIGINE DEI FOSSATI DEL "RUDLHORN"
In tempi antichi, dalla montagna sopra Tesido, Rudlhorn, 2448m, scendeva un ruscelletto tranquillo. I contadini attingevano da esso per irrigare i campia destra e a sinistra del ruscello. Come spesso succede, ben presto nacque una lite tra gli abitanti del luogo per i diritti sulle acque. 


Alla fine si crearono addirittura delle inimicizie tra le varie famiglie, a tal punto che si fecero dei processi per stabilire a chi dovesse appartenere questa benedetta acqua del Rudlhorn. 


Dopo un periodo di liti e conflitti, si scatenò un temporale terrificante, diluviò in modo torrenziale, con fulmini e tuoni assordanti. Una Bufer si scatenò sul Rudlhorn, che entro breve fu bianca dalla grandine. Le masse d'acqua accumulatesi scendevano rombando verso valle. Da essa uscì un cane nero che sputò fiamme dalle fauci... 


Le acque invasero i prati. La pressione era talmente forte che tremarono padelle e pentole nelle case. Quando tutto il fracasso passò si erano formati gli odierni fossati del RUDLHORN. 


Procediamo nel cammino, tra gufi, lepri e scoiattoli di legno, anche qualche inquietante volto diabolico nascosto tra i tronchi...





Oltre al racconto delle fiabe e alle sculture in legno di animali e insetti del bosco, lungo il sentiero vi sono diverse postazioni d'osservazione delle montagne: piccoli monocoli puntati sulle vette con cartellini esplicativi o cartelli che ne riproducono i contorni con i nomi... oppure, c'è sempre la App "Peak Finder":

a) Qui Giacomo osserva dai buchini le vette direttamente dal panorama e legge il nome:


b) Qui Paolo legge il cartellone esplicativo e lo confronta con la realtà:
 
  

c) Questa foto, invece, è fatta utilizzando Peak Finder! Meraviglia!
 

Dopo lo scoiattolo, incontrerete un bivio: il sentiero denominato "PANORAMIC WEG" vira a sinistra e scende. Quello delle fiabe, invece, prosegue in salita. E da qui, per circa 200m di dislivello, la salita non molla mai. 


Alla fine del primo tratto c'è la II Stazione delle Fiabe:
 
2. L'UOMO NERO VICINO AGLI STECCATI DI "MARCHNER"
Nelle vicinanze del maso Marchner si dirama un seniero con uno steccato, una volta molto calpestato dalla strada della Val Pusteria verso Tesido. Qui, una volt, di notte, si vide guizzare una strana luce. La gente aveva paura di questa luce. Di notte non si incamminava spesso in questo sentiero. 

  
Da lontano si vedeva un uomo nero che stava vicino a un paletto. Una volta capitarono dei tessitori provenienti da lontano e si fermarono al bivio degli steccati. Uno disse: facciamo la strada più lunga. Un altro: no, facciamo la scorciatoia. Il terzo: se vediamo l'uomo nero lo colpisco e lo stendo a terra.
 

Così passarono tardi la sera e c'era l'uomo nero. Il terzo uomo, quello coraggioso, colpì l'uomo nero con un paletto e lo stese a terra. Egli si rialzò bianco in volto e disse: Dio sia ringraziato! Mi avete liberato dalla maledizione! E da allora sparì e mai più nessuno lo vide. 


Proseguiamo e il panorama si fa sempre più suggestivo, come questo scatto verso Plan de Corones con il lago nella valle, prima di Valdaora:


Si attraversa una strada asfaltata dove passano le auto e, seguendo le indicazioni che riportano il simbolo del sentiero, una S con  un fiore, si prosegue ancora un poco in salita (altri 50m di dislivello) fino ad arrivare, tra insetti e volti di legno, ad un fantastico tavolo di legno con vista ideale per una merenda! 
 






Ed eccoci alla III Stazione:

3.  LA LUCE FANTASMA DI TESIDO
Nei prati esterni a Riva di Sotto, a circa 45 min da Tesido, 100 anni fa, di notte, si poteva vedere una luce vagante che compariva e poin scompariva...


... la gente era così spaventata che nessunoi aveva il coraggio di passare da quelle parti. Una volta dei calzolai itineranti lavoravano da quelle parti. Si spostavano a sostare al Maso Feichter, lì vicino e parlavano della luce spettrale. Uno di loro per scherzare disse: se oggi vedo la luce mi faccio accendere la pipa! E così quando arrivarono al punto, videro la luce e il calzolaio la sfidò ed essa apparve davanti a loro vicinissima. Così i tre scapparono e si misero a pregare. Sentirono anche dei rumori dal tetto ed erano terrorizzati. Ma da quel giorno la luce non si vide più. 


Ci siamo divertiti ad imitare i tre calzolai... trova l'errore!.... ehm...


 A questo punto la salita è finita e si prosegue lungo una strada asfaltata ma chiusa al traffico, fino al "traguardo". Ma prima, la IV Stazione di Fiaba, questa volta con il Diavolo!

4. IL "MUCHELER" E IL MILIONE

Sotto la cima del monte Amper si trova una piccola baita. Il malgaro Mucheler non aveva mai un soldo e il diavolo lo sapeva...


... allora gli offrì un milione di Talleri in cambio... della sua anima una volta morto! 


Il Mucheler con tutti quei soldi fece una bell vita. Ma una volta vecchio gli venne paura del patto che aveva fatto col diavolo. Allora chiese consiglio ai Frati di Brunico che gli dissero di costruire una croce in legno dove aveva firmato il patto. Il diavolo arrivò e non volle però concedere al Mucheler di annullare il contratto e diede fuoco alla croce. Allora il malgaro prese dalla mano del diavolo il contratto e lo buttò nelle fiamme e così fu libero...




E così sono finite queste strane fiabe e anche il nostro cammino... che non poteva avere un epilogo differente da un bel pranzo tutti insieme in un Maso! Il MUDLERHOF www.mudlerhof.com
dove abbiamo mangiato piatti tipici e bevuto una buona birra Forst.





PARTICOLARI DELLA NATURA: FUNGHI, FIORI E FARFALLE DELLA VAL PUSTERIA:





...ERICA...

mercoledì 31 luglio 2019

MONGUELFO (BZ): Il Castello di WELSPERG e Santa Margherita


Il castello di Welsperg fu attestato per la prima volta nel 1126, fu costruito dai Signori di Welsperg (dal 1539 baroni e dal 1693 conti) e rimase il loro castello per 800 anni. Poi passò ai conti di Thun-Hohenstein-Welsperg dal 1910, ad oggi proprietari. Per arrivare al castello consigliamo la passeggiata di circa 10/15 minuti dal centro del paese di Monguelfo, indicato anche come percorso per runners. 


Ingresso: Adulti, 3 euro; Bambini fino a 12 anni, 2 euro. Over 65, 2 euro.
Informazioni: 0474 944118
Orari: chiuso sabato. Domenica 15/18. Altri giorni 10/17.



Il percorso è arricchito da elementi di Land Art su legno e da scoiattoli visibili nel bosco: silenzio! Dopo 10 minuti di cammino ci si trova sotto al castello ed è necessario salire per un paio di minuti un sentiero piuttosto ripido per arrivare all'entrata.


Da sotto si vedono il muro merlato della corte  e il mastio alto ben 34,4m, su cui non è possibile salire. E' il centro dominante del castello, eretto tra il 1126 e il 1140 è la parte più antica dell'edificio.


 Prima di entrare, foto obbligatoria sul trono: qual è il re e quale la regina?


All'ingresso ci viene fornita un'utile guida cartacea per visitare il castello. Per chi volesse qualcosa di più approfondito si può acquistare una guida più completa a 3 euro all'ingresso. Ma abbiamo ritenuto sufficiente il pieghevole gratuito. Entriamo nel cortile d'ingresso sotto al Mastio da cui si accede al Forno per la Cottura del Pane, alla Cappella di San Giovanni, con un affresco di un pittore ignoto del 1540 e poi alla meravigliosa Corte, oggi sede anche di concerti di Musica Classica (chissà che meraviglia!).


In tutto il castello abbiamo incontrato tre strumenti a tastiera: un piccolo organetto nella Cappella, un verticale e un mezzacoda. Quanti pianoforti abbandonati in giro per il mondo!

N

Dalla Corte si può vedere il rudere del Castel di Thurn, un tempo abitato dai Signori di Füllein, che bruciò nel 1765
Il cortile è cinto da un muro merlato. 




Saliamo al piano I e visitiamo tante stanze: a prima è la Brotkammer, la stanza del pane. Poi la Milchkammer, la cucina e la  Stube del curatore. Le stanze sono rivestite in legno di Cirmolo mentre il sofitto è a pannelli. In cucina, appesi al soffitto, dei ganci cui venivano fissati carne, salumi e formaggi per affumicarli e così conservarli più a lungo.


Alcune fotografie dei tempi passati: alcune visibili in 3D con speciali occhialini... un gioco irresistibile per Giacomo. La Sala dei Cavalieri, ove si trovano le fotografie e alcuni oggetti d'arte o di tradizione esposti, è la più grande. 




Ed ecco il castello visto dalla strada per Tesido:


Fuori dal Castello, si trova l'Orto con erbe aromatiche e curative. 48 piante diverse. E' la copia di un orto di un convento nordico. Le erbe sono usate per ricavare pomate, tisane e tinture... e così siamo andati a comprare delle creme nella Farmacia al Castello di Monguelfo. Arnica e artiglio del diavolo per il mal di collo.



Tornando al paese, abbiamo girato per le vie di Monguelfo. La Chiesa Parrocchiale, Santa Margherita è citata già nel 861, ma ufficialmente nel 1343. Ricostruita dopo un incendio nel 1441, il campanile è gotico ed è alto 58 m. Nella forma attuale la chiesa è del 1736/38 e poi ampliata nei primi anni del Novecento. 

Nella piazza, il Capitello del 1460 con affreschi di Michael Pacher. Inferriata artistica in ferro battuto del 1884, fabbro locale Peter Dorner.
L'interno è impreziosito, sulla volta a botte, da piccoli dipinti di Johann Matthias Pescoller, mentre le tre pale d'altare sono dell'artista del luogo Paul Troger (1698-1762) (Vedi: Sito dell'artista), di cui c'è anche la casa natale poco distante dalla chiesa. E' autore, tra le altre cose, del grandioso affresco "Adorazione dell'Agnello" del Duomo di Bressanone (che noi abbiamo visitato due anni fa: (Bressanone).


Troger terminò la sua carriera a Vienna ed ivi è sepolto. e anche a Vienna noi siamo stati! E' stato uno dei maggiori maestri della pittura barocca dell'area austriaca e germanica.  





1. Sull'altare Maggiore, il dipinto a olio raffigura la patrona della chiesa Santa Margherita. In primo piano c'è San Giorgio che indica il drago. Forse autoritratto dell'artista. 



2. Altare lat. destro: Adorazione dei magi, 1739. Madonna siede con bambino e un re che si inchina a baciare il suo piedino. Il II e il III re sono in penombra. Composizione di grande effetto.


3. Altare lat. sin: San Giovanni Napomuceno, che distribuisce elemosina ai bisognosi. Oppure San Giovanni Cantius che pare soggiornò a Bressanone. 

In paese: