Il Passo del Lagastrello si trova al confine tra l'Emilia Romagna e la Toscana, a quasi 2000 m di altitudine (1198 per l'esattezza, in provincia di Massa Carrara. Lo abbimo raggiunto proprio il giorno in cui è scattato il LOCKDOWN per la PANDEMIA di COVID-19 😷😷😷: questa gita rappresenta il nostro ultimo ricordo della vita che c'era prima, senza mascherine, con tanti baci e abbracci...
Lo abbiamo raggiunto salendo per la strada che parte da Licciana Nardi, più esattamente Monti di Licciana, poco sopra alla città di Aulla. Poco distante dal passo si trovano Prato Spilla e il Lago Paduli (artificiale creato nel 1900), da cui nasce l'Enza. Il Passo unisce tre province attraverso il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano: Massa Carrara, Reggio Emilia e Parma.

Il Monte che sovrasta il passo si chiama Monte Malpasso, ad indicare un accesso difficile al valico, attraversato in epoca romana dalla "strada delle cento miglia" (citata nel Itinerarium Antonini), che collegava Parma e Luni. Questa strada fu di grande importanza anche in epoca longobarda, essendo
per decenni l'unica via sicura tra la pianura padana e la Toscana.
Devo ammettere che il tragitto in auto è stata una vera avventura! Una strada con curve incredibilmente tortuose e insidiose. 🚙🚙🚙
La gita è stata una 2 ore tra me e Giacomo ed è stata una bella occasione per stare insieme all'aria aperta. Faceva molto freddo e il cielo era limpido, di un blu spettacolare.
Arrivati al passo, ci siamo addentrti nel bosco e abbiamo anche camminato nella neve.
L’interesse storico del passo era già spiccato fin dal decimo secolo, perché accoglieva sul suo percorso l’antica Abbazia di Linari, curata dai Cavalieri dell’Altopascio. Ad oggi rimangono alcuni resti verso la provincia di Massa lungo il Passo Lagastrello.
La
perdita di interesse a scopo di passaggio commerciale, a favore del
passo della Cisa, realizzato nel Sesto Secolo, ha aumentato in realtà
l’interesse paesaggistico sul Passo Lagastrello, in quanto meno
trafficato e più godibile.
Non abbiamo incontrato nessuno. Un luogo ideale per trascorrere una giornata lontano dalle folle... di questi tempi direi IL luogo ideale!
La felicità di Giacomo che ha toccato la NEVE! ⛄⛄⛄
La LUNIGIANA trae il suo nome dalla città di LUNI (Vedi link: ) fondata dai romani nel 177 a.C.) alla foce del fiume MAgra e si identifica oggi nella vallata di questo fiume e in quelle dei suoi affluenti, mentre i confini storici sono molto più ampi. La "LUNIGIANA STORICA" nel 1000 si estendeva nelle province di LA SPezia, e Massa Carrara fino ad Albareto in provincia di PArma r all'Alta Garfagnana in provincia di Lucca.
Sull'origine del nome Lunigiana sono state fatte diverse ipotesi: questo toponimo sarebbe stato tratto dalla forma a falce di Luna del porto fluviale di Luni e si trova nei documenti scritti a partire dal XIII secolo "in provincia Lunisanae".
GOLOSITA' 🍕🍕🍕🍻🍻🍻
LA LUNIGIANA è LA PATRIA DEI PANIGACCI (O TESTAROLI), in particolare A PODENZANA:
Il panigaccio o panigazzo (in ligure: panigàssu) è un tipo di pane rotondo, non lievitato, cotto in uno speciale piatto di terracotta e mica, chiamato TESTO, arroventato a fuoco vivo in un falò o in un forno a legna. Una pastella di FARINA, ACQUA E SALE si frappone tra un testo e l'altro, sino a formare una pila. La consistenza finale è croccante.
Si possono gustare con SALUMI, formaggi molli come lo stracchino e il gorgonzola, o con vari sughi (IN QUESTO CASO SONO CALDI E BOLLITI), da quello di funghi al pesto. In alcuni ristoranti della Lunigiana esiste la variante "dolce": si servono a fine pasto con della cioccolata da spalmare.
Vedi RICETTA DEI PANIGACCI
