Una giornata al Lago di Ledro con Giacomo mentre i pianisti sono impegnati al campus estivo Kawai a Ledro 2019 in Val di Concei e un pomeriggio a Pieve di Ledro tra musica e fiori.
Arriviamo all'ora di pranzo, giusto il tempo per ammirare la limpidezza dell'acqua e il coraggio di qualche turista che anche oggi, giornata non calda, ha il coraggio di fare il bagno. Poi, un gustoso pranzo a base di specialità trentine in riva al Lago, in un ristorante che ha la particolarità di avere dei... tavoli dondolo! GIACOMO non poteva che scegliere questo. Ottima scelta comunque anche per la qualità della cucina e la velocità del servizio.
Per smaltire gli strangolapreti una lunga passeggiata lungolago. Per chi volesse fare il giro completo, sono 10 km (un paio d'ore andando con calma). Ma é anche bello passeggiare senza una meta e lasciarsi tentare dalle spiaggette che nulla hanno da invidiare ai Caraibi!
In acqua di tutto: dai pedalò alle barche a vela di una gara giovanile europea a squadre, i paddles, i Wind surf, i gommoni, le canoe...
Giacomo sembra apprezzare la camminata con vista lago perché sono molte le cose da osservare. Il colore dell'acqua, a volte di un azzurro che ricorda i mari più belli, le trasparenze vicino agli scogli, l'acqua increspata dal vento, i profili delle montagne, la vegetazione lacustre che si mischia a quella alpina, i colori dei fiori, la forma delle nuvole, la gente in bici, a piedi, in barca, i cani al guinzaglio, i gatti, le farfalle, le anatre...
Il Lago di Ledro si trova ad una altezza di 655 m, la sua superficie è di 2,187 kmq. Durante la I guerra mondiale, parte della popolazione, sotto l'impero Austro Ungarico fu trasferita in alcuni campi di raccolta situati in Boemia/Moravia e Austria. La Valle divenne zona di guerra con a sud gli Italiani e a nord gli Austriaci sulle creste del onte Cadria.
Abbiamo raggiunto una spiaggetta percorrendo un rapidissimo sentiero. E qui ci siamo fermati a giocare e riposare e guardarci intorno... Giacomo ha posizionato tutti i suoi animali sulla spiaggia e ha creato per loro un recinto. E' stato bello vederlo immerso nel suo mondo di fantasia. Basta poco per offrire la possibilità ai bambini di stare lontani da tablet e smartphone. La limpidezza dell'acqua è davvero impressionante e si capisce come in molti fossero in acqua nonostante il vento.
Un po' più oltre al punto dove ci siamo fermati, si trovano i ritrovamenti delle palafitte neolitiche e il museo ad esse dedicato, da noi visitato lo scorso anno: Leggi
Un luogo davvero suggestivo, divenuto Patrimonio Unesco. Imperdibile se si hanno bambini in età scolare (prevalentemente II e III elementare!).
Al ritorno dalla nostra passeggiata abbiamo proseguito fino ad una delle molteplici spiagge che si trovano attorno al lago. Nn c'è la sabbia, ma piccoli sassolini che diventano più grandi man mano che ci si immerge in acqua. Forse per chi soffre di male ai piadei su sassi è meglio dotarsi di quelle scarpette di gomma "da bagno" che vendono in tutti i bazar attorno al lago.
E' bella l'idea di fare il bagno insieme alle anatre!
Il paese più vicino al punto della nostra gita è Pieve di Ledro, dove sorge la famosa Antica Farmacia Foletto, un luogo magico ricco di storia e tradizione diventato un museo e da noi visitato lo scorso anno: Leggi
Siamo tornati in questo Paese e nella Farmacia in occasione di una Mostra-Concerto intitolato "Musica Vegetale" in cui i nostri ragazzi del Campus, Antonio e Federico, hanno suonato musiche a tema floreale che hanno accompagnato la bella esposizione di opere (prevalentemente Collages) dell'Artista mantovana Marta Lonardi. Il tutto arricchito dalle preziose e approfondite analisi artistico musicali di Angelo Foletto. La mostra di Marta si intitola "Catalogazione discontinua" e già anticipa l'idea del continuo contrasto di una idea e del suo opposto che si fondono e/o si intrecciano in ogni tavola dell'artista.
L'artista ha preso spunto dallo storico erbario esposto al museo e ritrovato intatto dopo la guerra. Un erbario che racconta storie, di fiori e piante anche perdute, e che tenta di mettere in ordine ciò che forse un ordine non può avere. Così fa Marta. Ripropone elementi del mondo vegetale decontestualizzandoli e unendoli ad altri particolari non vegetali come ritagli di giornale o pezzetti di carta, cartine geografiche, schizzati con del colore e immobilizzati dalla colla su suporti diversi, quasi sempre legno bianco.
I suoi collages, che recano titoli filosofici come "Perdere le tracce" e poi forse ritrovarle o ritrovarsi, "E' tutto così come deve essere" (nella foto) o non essere, "Omeostasi precaria" (dal greco ὅμοιος+στάσις, "simile posizione") qui come a dire "stabilità instabile", hanno risuonato di note per l'occasione con Liszt, "Giochi d'acqua a Villa d'Este", Schumann "Blumenstück" e il famoso "Valzer dei fiori" dallo Schiaccianoci di Čajkovskij.