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Autoritratto con Farfalla |
INFORMAZIONI:
www.museo-ligabue.it
Tel: 0522 221853
Aperto Sab/Dom e Festivi dalle 10.00 alle 19.00
Il Museo Ligabue ha sede nella Sala di Giove del Palazzo Bentivoglio di Gualtieri e per visitarlo basta avere il biglietto del Palazzo (13 euro il biglietto famiglia).
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La visione del filmato |
La scoperta più interessante della nostra gita a Gualtieri è stata Antonio Ligabue. Avevamo già incontrato questo pittore a Fontanellato, nel Labirinto della Masone (Vedi:), ma ci era sfuggito il fatto che abbia vissuto quasi l'intera sua vita a Gualtieri. Nella saletta dove sono esposte alcune sue sculture, abbiamo visionato un interessante filmato sulla sua figura e i ragazzi hanno capito di più il significato delle parole "follia", "psichiatrico", "visionario"... e altri aggettivi che sono presenti nel racconto della sua vita. Nel filmato lo si vede mentre gira per Gualtieri e dintorni su una delle sue motociclette con l'ultiomo quadro appeso alla schiena, come per mostrarlo a tutti. Poi mentre cammina vicino al Po, nella natura, con uno specchio appeso al collo, imitando i versi degli animali e poi specchiandosi, come per ricercare la somiglianza tra il suo volto e quello degli animali. E ancora vestito da donna, come amava fare, perchè "mi sento felice" e dialogava su temi d'amore con se stesso, in kmodo a volte incomprensibile. Lo si vede anche fare una serie di gesti o riti scaramantici personali per scacciare presunte creature maligne dalle quali si sentiva perseguitato.
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Gorilla con donna |
Prima di entrare nella sala di Giove, dove sono esposte le opere, esaustivi pannelli raccontano il dramma della sua vita. Nato in Svizzera, a Zurigo nel 1899, ma da qui espulso e giunto a Gualtieri esattamente 100 anni fa, nel 1919. La madre era di Cencenighe Agordino (BL), il padre era ignoto. Il patrigno che lo riconobbe si chiamava Laccabue, ma Antonio preferì poi il nome di Ligabue perchè odiava questo padre che riteneva responsabile della morte della madre, avvenuta nel 1913 per intossicazione alimentare. Insieme a lei morirono anche i fratelli.
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Calesse con Cavalli e paesaggio svizzero |
A scuola aveva problemi di apprendimento e veniva messo in classi speciali. Nel 1913 venne affidato a genitori adottivi svizzeri. Essi lo denunciarono varie volte per i suoi strani comportamenti. Viveva in povertà e fu colpito da carenze vitaminiche e rachitismo fin da bambino. Nel 1915 fu allontanato dalla scuola che frequentava perchè bestemmiava. A scuola comunque impara a leggere e a disegnare. Lavorò a Staad come bracciante agricolo.
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Testa di Tigre |
Fu ricoverato per la prima volta in un ospedale psichiatrico a Pfäfers, dopo una violenta crisi nervosa. Nel 1919 aggredì la madre durante una lite e fu espulso dalla Svizzera e giunse a Gualtieri, luogo d'origine del patrigno. Non parlava italiano. Lavorò come scarriolante lungo il Po. E in questo periodo iniziò a dipingere. Nel 1928 incontrò Renato Marino Mazzacurati che ne intuì il genio e gli insegnò la tecnica a olio.
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Giacomo tra le opere di Ligabue |
Nel 1937 fu di nuovo in manicomio a Reggio Emilia per atti di autolesionismo. Fu lo scultore Mozzali a farlo uscire e ospitarlo a Guastalla. Rientrò in manicomio nel 1945 perchè colpì un soldato tedesco con una bottiglia sulla testa. Vi resta 3 anni. Intanto il suo talento viene riconoscoito e negli anni Sessanta iniziano le mostre dei suoi lavori.
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Aquila con Volpe |
Il museo è piaciuto molto ad Antonio e Giacomo. Giacomo affascinato come sempre dagli animali, Antonio più dalla sua particolare tecnica pittorica e dalla personalità bizzarra. Resta il fatto che ragazzi e bambini vanno portati alle mostre e nei musei, magari all'inizio storceranno un po' il naso, chiederanno "Quando andiamo a casa?", ma certamente qualcosa di bello resterà nella loro memoria e nel loro bagaglio culturale.
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Diligenza con paesaggio |
HO TROVATO SU YOUTUBE IL FILMATO CHE TRASMETTONO NELLA SALETTA VIDEO. GUARDATELO PRIMA DI ANDARE AL MUSEO E VI IMMERGERETE NELL'ARTE DI LIGABUE CON MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA: