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Antonio e Giacomo cercano la strada nel labirinto |
"In realtà amo i labirinti fin da bambino. Dai tempi in cui mia madre
mi portava ai baracconi di paese e io mi perdevo fra specchi e getti
d’aria nel castello delle streghe [...]
"quello disegnato da
Franco Maria Ricci è stato ispirato da due
mosaici
romani, uno
nel Kunsthistorisches Museum di Vienna e l’altro del Museo
del Bardo di Tunisi. "Ho discusso di labirinti tutta la vita, con
Italo
Calvino, con
Roland Barthes, con
Jorge Luis Borges.
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Antonio prende l'iniziativa |
Lui ne era
ossessionato, li citava continuamente nei suoi racconti, come nel
Tema
del traditore e dell’eroe, dal quale
Bernardo Bertolucci trasse il suo
La strategia del ragno. Borges rimase ospite a casa mia venti giorni,
negli anni Ottanta, e fu allora che iniziai a pensare di costruire un
labirinto vero", così racconta Franco Maria Ricci, l'ideatore e fondatore di questo ambizioso enorme
labirinto in Bambù, che siamo andati a visitare ieri. Il LABIRINTO affascina da sempre grandi e bambini.
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Antonio e Giacomo di fronte al n° 2 di riferimento |
Antonio e Giacomo si erano divertiti come matti a
perdersi nel mini labirinto a Schönbrunn (Vienna), non potevo non
portarli a visitare questo labirinto, che è
il più grande del mondo in Bambù e si trova a pochi km da Parma, vicino a
Fontanellato. Giornata di sole, ideale per trascorrere il tempo all'aria aperta. Certo, non è una gita a buon mercato. In 4 si spendono
56 euro
(18 a testa gli adulti e 10 a testa i bambini), ma le lamentele sul
prezzo che ho letto sui vari social network, mi inducono, per reazione
alla banalità e alla lamentela continua (sport preferito dell'italiano
medio), ad andare controcorrente: in fondo le stesse persone poi ne
spendono altrettanti per andare a mangiare una pizza o allo stadio o,
peggio, in discoteca o per un concerto di Giovanni Allevi.
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Antonio ha la mappa |
All'ingresso ci viene data una mappa del labirinto
(che facilita molto l'impresa) con un talloncino che ci dice di chiamare
il numero di telefono indicato in caso di perdita dell'orientamento...
uhhhh i bambini sono eccitati! La prospettiva di girare a vuoto per ore
nel labirinto li elettrizza.
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Gira di qua e gira di là... |
Inoltre, nel prezzo del biglietto è inclusa la visita al
Museo che ospita la
Collezione Ricci, le sue meravigliose edizioni, compresa quella dell'
Enciclopedia di Diderot e D'Alambert ...
... e attualmente una mostra dedicata a
Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi. Non mi sono pentita di averli spesi.
Devo
dire che il collegamento musicale che stentavo a trovare, mi è venuto
in mente immediatamente all'ingresso del Labirinto della Masone (... e
se aggiungete una "s"...): la struttura in mattoni all'ingresso e poi
alla fine del percorso è chiaramente massonica. È una mia idea (ma
non solo mia), perchè l'ideatore ha negato questo collegamento, ma a me
sembrava di entrare nel tempio di Sarastro in cui si trova Tamino per
affrontare le prove iniziatiche. Sarebbe uno scenario naturale ideale
per quella parte del
Flauto Magico o per organizzare un concerto con l'esecuzione delle musiche massoniche di
Wolfgang Amadeus Mozart. Guardate, nel video più sotto dell'inizio di una recente messinscena del
Flauto Magico...
la Piramide, le porte squadrate e decorate geometricamente in stile
egizio nell'atrio d'ingresso ove è esposta anche l'auto di Ricci),
l'occhio (sul retro della mappa del labirinto c'è il disegno di due
occhi), il rombo, il nero (mobili neri, biblioteche nere, il banco della
biglietteria...), i teschi ricorrenti nel museo; insomma, saranno
coincidenze, ma sono parecchie.
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Percorso netto! |
Franco Maria Ricci disegna il labirinto con l’architetto torinese
Davide Dutto,
mentre la parte edificabile – rigorosamente in mattoni, ispirata alle
architetture della rivoluzione francese alla Étienne-Louis Boullée – la
progetta con un altro architetto, il parmigiano
Pier Carlo Bontempi.
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La Piramide |
L’uscita dal labirinto è in corrispondenza di una
cappella a forma di
piramide, "simbolo della Trinità cattolica ma anche della massoneria,
dei rivoluzionari, del laicismo e in generale del mistero". Ascoltate cliccando qui la Maurerische Trauermusik Kv 477 di Mozart.
Avete notato anche voi le somiglianze?
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Il Labirinto visto dall'alto |
"Il dedalo dei record si snoda in percorsi di tre chilometri realizzati coltivando circa 200mila piante di bambù
di varie specie, che oggi costituiscono la piantagione più vasta
d’Europa. Per finanziare il sogno del labirinto, Ricci nel 2004 ha
venduto la casa editrice da lui fondata nel 1965, con cui ha pubblicato,
tra le altre, collane curate da Jorge Luis Borges, Art FMR, l’enciclopedia dell’arte di Franco Maria Ricci, e la ristampa dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert.
Ma nel complesso della Masone anche la storica attività tornerà a
vivere insieme ai “tesori” del suo artefice. All’interno del parco
infatti, oltre al labirinto, vi saranno spazi culturali per più di 5mila
metri quadrati che ospiteranno la collezione d’arte del designer ed
editore parmigiano, con circa 500 opere tra pitture e sculture dal
Cinquecento al Novecento, e una biblioteca dedicata a tipografia e
grafica, con volumi di Giambattista Bodoni, l’intera produzione
di Alberto Tallone e quella di Ricci. [...] “Com’è noto, quando fece
costruire il suo labirinto, che era una
prigione – continua Ricci – Minosse nutriva intenzioni cupe e crudeli;
io immaginai un equivalente addolcito, che fosse anche un giardino, dove
la gente potesse passeggiare, smarrendosi di tanto in tanto, ma senza
pericolo”. Un posto maestoso in cui sarà facile perdersi, ma dove si
potrà facilmente scorgere anche la via per ritrovarsi, passeggiando
dalla natura ai libri, dall’arte alla cultura. " (dal Fatto Quotidiano).
Il complesso del Labirinto della Masone è aperto ogni giorno dalle 10.30 alle 19.00. Chiuso il martedì.
Biglietto Intero, € 18; bambini 10 euro.
Ha valore per un giorno e permette l’accesso all’intero complesso e alle collezioni d’arte e bibliofile.
Contatti
Strada Masone 121
43012 Fontanellato, Parma
Tel.
0521 827081
http://www.labirintodifrancomariaricci.it/
http://www.francomariaricci.com/
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Antonio verso il castello |
Dopo il lanbirinto, ci sta il
Castello: a Fontanellato ce n'è uno meraviglioso,
La Rocca Sanvitale,
circondato da un profondo fossato d'acqua che purtroppo era rovinato da
zucche galleggianti e sporcizia perchè era in corso una sagra di nome
Castle Food
(basta con questo inglese nei nomi di sagre paesane tutte italiane!).
Siamo capitati in mezzo alla manifestazione che aveva i suoi pregi e i
suoi difetti. Pregi: i fantasiosi camioncini ambulanti, colorati e
caratteristici, che vendevano cibi e specialità locali (con il solito
difetto dell'abuso della lingua inglese). Difetti: la musica assordante e
di pessima qualità piazzata direttamente tra i merletti del castello.
Mi chiedo: che bisogno c'è di trasformare sempre ogni situazione di
festa in una discoteca all'aria aperta ove diventa difficile parlarsi? E
poi qual è il senso? Per divertirsi e dare l'idea della festa è davvero
necessario lo stordimento collettivo? Peccato, perchè il luogo ispirava
ben altri sentimenti con il suo stile medievale (1300/1400) e le opere
di Parmigianino e Canova all'interno: guarda questo video:
https://youtu.be/9Bmy8iyZq9A
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Il fossato e una delle torri |
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Altra veduta del castello |
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BirraBus della sagra |
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Dalla finestra dell'interno |
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Il cortile interno |
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Un altro baracchino ambulante della sagra |
A Fontanellato c'è anche un bellissimo Teatro... spero di trovare un'occasione per andarci!
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L'interno del Teatro Comunale di Fontanellato |