Il castello di Welsperg fu attestato per la prima volta nel 1126, fu costruito dai Signori di Welsperg (dal 1539 baroni e dal 1693 conti) e rimase il loro castello per 800 anni. Poi passò ai conti di Thun-Hohenstein-Welsperg dal 1910, ad oggi proprietari. Per arrivare al castello consigliamo la passeggiata di circa 10/15 minuti dal centro del paese di Monguelfo, indicato anche come percorso per runners.
Ingresso: Adulti, 3 euro; Bambini fino a 12 anni, 2 euro. Over 65, 2 euro.
Informazioni: 0474 944118
Orari: chiuso sabato. Domenica 15/18. Altri giorni 10/17.
Il percorso è arricchito da elementi di Land Art su legno e da scoiattoli visibili nel bosco: silenzio! Dopo 10 minuti di cammino ci si trova sotto al castello ed è necessario salire per un paio di minuti un sentiero piuttosto ripido per arrivare all'entrata.
Da sotto si vedono il muro merlato della corte e il mastio alto ben 34,4m, su cui non è possibile salire. E' il centro dominante del castello, eretto tra il 1126 e il 1140 è la parte più antica dell'edificio.
Prima di entrare, foto obbligatoria sul trono: qual è il re e quale la regina?
All'ingresso ci viene fornita un'utile guida cartacea per visitare il castello. Per chi volesse qualcosa di più approfondito si può acquistare una guida più completa a 3 euro all'ingresso. Ma abbiamo ritenuto sufficiente il pieghevole gratuito. Entriamo nel cortile d'ingresso sotto al Mastio da cui si accede al Forno per la Cottura del Pane, alla Cappella di San Giovanni, con un affresco di un pittore ignoto del 1540 e poi alla meravigliosa Corte, oggi sede anche di concerti di Musica Classica (chissà che meraviglia!).
In tutto il castello abbiamo incontrato tre strumenti a tastiera: un piccolo organetto nella Cappella, un verticale e un mezzacoda. Quanti pianoforti abbandonati in giro per il mondo!
Dalla Corte si può vedere il rudere del Castel di Thurn, un tempo abitato dai Signori di Füllein, che bruciò nel 1765.
Il cortile è cinto da un muro merlato.
Saliamo al piano I e visitiamo tante stanze: a prima è la Brotkammer, la stanza del pane. Poi la Milchkammer, la cucina e la Stube del curatore. Le stanze sono rivestite in legno di Cirmolo mentre il sofitto è a pannelli. In cucina, appesi al soffitto, dei ganci cui venivano fissati carne, salumi e formaggi per affumicarli e così conservarli più a lungo.
Alcune fotografie dei tempi passati: alcune visibili in 3D con speciali occhialini... un gioco irresistibile per Giacomo. La Sala dei Cavalieri, ove si trovano le fotografie e alcuni oggetti d'arte o di tradizione esposti, è la più grande.
Ed ecco il castello visto dalla strada per Tesido:
Fuori dal Castello, si trova l'Orto con erbe aromatiche e curative. 48 piante diverse. E' la copia di un orto di un convento nordico. Le erbe sono usate per ricavare pomate, tisane e tinture... e così siamo andati a comprare delle creme nella Farmacia al Castello di Monguelfo. Arnica e artiglio del diavolo per il mal di collo.
Tornando al paese, abbiamo girato per le vie di Monguelfo. La Chiesa Parrocchiale, Santa Margherita è citata già nel 861, ma ufficialmente nel 1343. Ricostruita dopo un incendio nel 1441, il campanile è gotico ed è alto 58 m. Nella forma attuale la chiesa è del 1736/38 e poi ampliata nei primi anni del Novecento.
Nella piazza, il Capitello del 1460 con affreschi di Michael Pacher. Inferriata artistica in ferro battuto del 1884, fabbro locale Peter Dorner.
L'interno è impreziosito, sulla volta a botte, da piccoli dipinti di Johann Matthias Pescoller, mentre le tre pale d'altare sono dell'artista del luogo Paul Troger (1698-1762) (Vedi: Sito dell'artista), di cui c'è anche la casa natale poco distante dalla chiesa. E' autore, tra le altre cose, del grandioso affresco "Adorazione dell'Agnello" del Duomo di Bressanone (che noi abbiamo visitato due anni fa: (Bressanone).
Troger terminò la sua carriera a Vienna ed ivi è sepolto. e anche a Vienna noi siamo stati! E' stato uno dei maggiori maestri della pittura barocca dell'area austriaca e germanica.
1. Sull'altare Maggiore, il dipinto a olio raffigura la patrona della chiesa Santa Margherita. In primo piano c'è San Giorgio che indica il drago. Forse autoritratto dell'artista.
2. Altare lat. destro: Adorazione dei magi, 1739. Madonna siede con bambino e un re che si inchina a baciare il suo piedino. Il II e il III re sono in penombra. Composizione di grande effetto.
3. Altare lat. sin: San Giovanni Napomuceno, che distribuisce elemosina ai bisognosi. Oppure San Giovanni Cantius che pare soggiornò a Bressanone.
In paese: