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domenica 26 maggio 2019

PARMA: Talking Teens, le statue parlanti

Giulio, Giacomo e Filippo con l'amico Verdi


Quando dicono che i giovani non hanno idee o che la troppa tecnologia ci ha rovinati, che la fantasia non ha più posto nel mondo, la curiosità si è addormentata... potremo rispondere: venite a Parma, dove le statue... parlano, proprio grazie ai giovani e al buon uso della tecnologia unito alla loro fantasia e immaginazione.


Dal 18 maggio 2019 tutti possono scaricare la App Talking Teens sul cellulare e ricevere le telefonate da parte di 16 statue di Parma che si raccontano in 2-4 minuti. Per chi ha esaurito la memoria sul Cellulare, no panic! Altre due sono le modalità per mettersi in contatto con loro: QR code e Numero di telefono riportati sulle targhe che trovate vicino alle statue.


Siamo partiti per il Mini-tour del centro, che comprende 9 statue. La mappa dei percorsi potete trovarla nell'App oppure in formato cartaceo presso gli uffici del Turismo. Abbiamo fatto un po' a modo nostro, lasciando che fossero i bambini ad orientarsi in città. E' anche un modo per far conoscere loro il centro storico. Prima chiamata: GARIBALDI! Ed eccoli in tre raccolti ad ascoltare il vivavoce. Bravissimi attori hanno registrato le chiamate dei vari personaggi. Sul sito ufficiale, trovate sia la storia del personaggio sia quella della scultura dedicata e dell'artista che l'ha realizzata. Un lavoro fatto davvero bene che vi consiglio di esplorare cliccando il link che ho inserito all'inizio del post. 



Cosa avrà mai detto Garibaldi? A giudicare dall'espressione di Filippo in questa foto, qualcosa di veramente interessante! E poi via! Alla ricerca di uno dei personaggi più amati di Parma, che chi non è di Parma forse non conosce: Al Mat Sicuri, "uomo libero", parmigiano da generazioni, famoso "senzatetto" per scelta, che ha vissuto per anni dormendo sotto al portico accanto al quale è stata innalzata la statua bronzea in sua memoria. 


Enzo Sicuri aveva abbandonato le scuole e aveva deciso di vivere senza regole, senza vestiti, senza casa... ma leggeva tantissimo e aveva una cultura sorprendente. Cantava spesso arie di opere liriche e l'unica volta che accettò di vestirsi bene fu per andare al Teatro Regio.


Questo personaggio racconta la sua storia in italiano e in inglese come tutte le altre statue, ma anche in dialetto parmigiano e i ragazzi si sono molto divertiti a stare al telefono con lui.


In questa foto vedete come sono fatti i cartelli che accompagnano ogni statua, con le indicazioni su come ricevere la telefonata. Sono semplici e completi. Non si può proprio sbagliare.




Da qui verso la Casa della Musica, dove ci aspettano ben due statue. La prima, all'ingresso, seduta su di una panchina, è dedicata all'artista simbolo della città, Giuseppe Verdi, ed è stata installata di recente, nel 2018. La seconda, Ercole e Anteo, è l'originale della copia che è collocata in piazza Garibaldi, dietro alla Statua del Correggio. La storia del Mito è molto bella e i bambini sono rimasti incollati al cellulare per ascoltarla. In parmigiano, la statua è detta "I du brasè".


Spesso si conosce poco la città in cui si vive, perché non la si percorre mai con gli occhi del turista e sono tante le meraviglie che passano inosservate. Con questo giro delle statue, i vostri ragazzi potranno scoprire Parma con occhi nuovi, non solo soffermandosi sulle statue del percorso. 


Alla Casa della Musica, tutto è pronto per l'annuale Festival dedicato a Nicolò Paganini nella sua versione di Chitarrista. Non potevamo non fare la classica foto ricordo con testa nel buco:


Dalla Casa della Musica alla Pilotta, dove si staglia la figura del Partigiano, attualmente circondato da reti causa restauro della zona circostante. A  fatica da dietro le reti si intravede il partigiano morente a terra. 



Dal Partigiano al Parmigianino, altro artista simbolo della città, che ci invidiano in tutto il mondo e che andrebbe valorizzato ancor più, insieme al Correggio.


E per finire questa metà tour (il prossimo lo faremo un altro pomeriggio, magari con le biciclette, dato che include le statue del Parco Ducale), il Correggio, che pare dialogare con Garibaldi nella piazza da cui siamo partiti.

Bambini contenti, genitori anche, un pomeriggio diverso, in amicizia, con un buon uso del telefonino! Grazie ai ragazzi delle superiori che hanno realizzato questo originale progetto che di certo verrà copiato presto in altre città. 


Il progetto è stato realizzato dagli studenti di vari istituti della città:

Liceo Scientifico BERTOLUCCI
Liceo Scientifico BERTOLUCCI MUSICALE
Istituto d'istr.superiore BOCCHIALINI
ITE G.B. BODONI
I.T.S.O.S. GADDA-FORNOVO
Istituto d'istr. superiore GIORDANI
Liceo MARCONI
Liceo Europeo MARIA LUIGIA
Istituto tecnico Economico MELLONI
Liceo ROMAGNOSI
I.T.G. RONDANI
Liceo Delle Scienze Umane SANVITALE Istituto d'arte TOSCHI
Liceo Scientifico ULIVI

sabato 18 maggio 2019

MILANO: Fondazione Pini, L'Ora dannata di Carlos Amorales s'intreccia a Piano City

Il pianofortre tra le farfalle
INFORMAZIONI:
Fondazione Pini, C.so Garibaldi 2 a Milano (Zona Brera) MM 2 LANZA.

sito: http://www.fondazionepini.net/
Tel: 02 874502 |02 8052211

INGRESSO LIBERO

ORARI: LUN/VEN 10/13 E 15/17

Fino all'8 luglio in  è allestita la mostra "L'ORA DANNATA" di Carlos Amorales, artista messicano che si interessa di linguaggio, immagini e loro varianti. La mostra, incentrata sull'installazione di dimensioni ambientali Black Cloud, comprende 15.000 farfalle di carta nere appiccicate ai muri, sulle porte, sugli specchi con Patafix e Silhouettes e altre opere dell'artista.


Sistemi di comunicazione, movimento, sistemi narrativi, manipolazione della comunicazione. Nella sua pratica confluiscono arte visiva, musica, animazione e poesia, tutte coniugate, con grande rigore formale. E oggi la musica di Piano City 2019 entra in questo universo di farfalle, creando un'atmosfera davvero unica, da non perdere. 


Hanno impiegato 10 giorni, 20 persone a posizionare le 15.000 farfalle così come le vedete oggi. Amorales evoca l'ambiente del suo paese, il Messico, ove tutt'oggi vive e ne denuncia le discrepanze e le tensioni. 


La Fondazione Adolfo Pini, istituzione no profit, casa museo del pittore Renzo Bongiovanni Radice, ha sede nella palazzina storica di fine ottocento in Corso Garibaldi 2. Nelle stanze, che furono dimora e studio del pittore, sono esposte in collezione permanente le sue opere, insieme agli arredi d’epoca. Impegnata nella promozione dell’arte e della cultura, produce mostre temporanee e incontri. Sostiene l’attività di giovani impegnati in tutte le arti, anche attraverso l’erogazione di borse di studio.


Tutte le stanze della Fondazione sono ricche, oltre che di farfalle, di oggetti d'arredo e quadri di immenso valore.


Preziosissimi i soffitti, a cassettoni quello del Salotto, Decorati con stucchi e affreschi gli altri.




Carlos Amorales vive e lavora a Città del Messico. E' nato nel 1970.  Ha studiato ad Amsterdam, in Francia e in USA.
Sito: http://estudioamorales.com/



venerdì 17 maggio 2019

MILANO: Acquario Civico

Giacomo sul terrazzo dell'Acquario
INFORMAZIONI:

centralino tel +39.02.88.44.5392

Siamo raggiungibili con la MM2 fermata Lanza
Con le linee di superficie: 3-4-7-12-14-45-57-61.
Viale G.Gadio n°2

Sito: http://www.acquariocivicomilano.eu/cms/

Il sito è molto ricco di informazioni utili a prepararsi per la visita. Approfondimenti scientifici rigorosi e fotografie.

ORARI:
Da martedì a domenica: 9.00/17.30. Lunedì chiuso.

Biglietto: Intero 5 euro. ridotto 3 euro. Bambini gratis.
Gratis anche il I e il III martedì del mese e la I domenica del emse.



Una Palazzina Liberty accanto al Parco Sempione: l'Acquario civico milanese, progetto di Sebastiano Locati, piccolo gioiello che fa parte dei Musei Civici della città. Unico edificio rimasto tra quelli realizzati per l'Esposizione internazionale del 1906 anche se ricostruito in gran parte nel dopoguerra. Impreziosito da decorazioni art nouveau e maioliche a tema acquario. L'ingresso è sormontato da una statua di Nettuno di Oreste Labò.

Statua di Nettuno
All'ingresso fontana a forma di ippopotamo su una vasca che raccoglie pesci rossi, tra cui uno davvero enorme!
Fontana ippopotamo

Pesci rossi
 All'interno si percorre un anello con vasche e pannelli esplicativi che descrivono l'ambiente e i tipi di pesci che lo popolano.

Giacomo legge le spiegazioni
Si comincia dal Torrente montano, nella zona delle trote, che si adattano a vivere nella corrente, muovendosi anche controcorrente grazie alla sua possente muscolatura.

Trota
 Alcune vetrine espongono conchiglie di diversi tipi e spiegano come la pigmentazione di queste ultime derivi dall'alimentazione dei molluschi che le abitano.

Vetrina con conchiglie
Si passa alla Rana Temporaria, che è incredibilmente mimetizzata e i cui girini popolano le acque sottostanti a centinaia.

Rana Temporaria
Girini
Si passa all'ambiente del Lago, dal Lago Alpino freddo e talvolta ghiacciato, al Lago Lario o Lago di Como. Esso è un lago subalpino di origine fluviale con successivo modellamento glaciale. Ed è il più profondo dei Laghi italiani.  L'incontro successivo è quello con le Carpe, che popolano il tratto di corso d'acqua che arriva alla pianura. 

Carpe
 A fianco gli Storioni, con la loro bocca che setaccia il terreno con una specie di baffetti. Popolano il tratto terminale del fiume che sfocia in mare, ove il fiume scorre molto lentamente.

Storione
Di fronte c'è la vasca dedicata ai pesci tropicali che cambiano la fauna del Mediterraneo provenendo dal Mar Rosso.


Damigella fasciata

 Proseguendo incontriamo l'ambiente della Laguna.



E tra stelle marine, facciamo l'incontro più curioso dell'acquario: vi presento il Granciporro, salvato miracolosamente dalla padella presso un ristorante che lo deteneva illegalmente e consegnato all'Acquario. Esso vive nascosto tra le rocce e... sembra una roccia!

Granciporro
 Bellissime le Meduse quadrifoglio mignon, trasparentissime. Un vero spettacolo. Come tutte le meduse, è costituita per circa il 95% di acqua e fa parte del plancton gelatinoso presente in tutti i mari. È formata da un’ombrella sul cui margine si trovano numerosi piccoli tentacoli cavi. Al centro dell’ombrella c’è una struttura tubolare, detta manubrio, alla cui estremità si apre la bocca, circondata da quattro lunghe braccia. La sua trasparenza lascia intravedere le 4 gonadi dell’apparato riproduttore che insieme ricordano un quadrifoglio.



L'incontro più spaventoso è certamente quello con la Murena...


Si passa poi sotto un'arcata trasparente con razze che volano sopra la testa. Non può che emozionare tutti i piccoli visitatori dell'Acquario.


Mentre l'Aragosta è uno spettacolo della natura con la forma incredibile del suo corpo.


Giacomo e l'Aragosta
Terminato il giro a ferro di cavallo, usciamo per guardare le vasche esterne con le tartarughe e altri enormi pesci rossi. Un bel mosaico decora l'uscita sul retro.


Ecco le tartarughe:


Da veri milanesi la foto con la tipica fontanella d'acqua pubblica della città, la "Vedovella", un ricordo d'infanzia che per fortuna resta sempre. Il nome di Vedovella deriva dal filo d’acqua incessante che sgorga dal loro rubinetto, simile al pianto perenne di una vedova inconsolabile. Invece, il nome Drago-Verde deriva dal loro rubinetto in ottone a forma di drago. Tipica era o è, tra i milanesi, l’usanza di dire: “andiamo a bere al bar del drago verde”! (Tanto è gratis!).