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martedì 24 aprile 2018

PIACENZA: salita al PORDENONE

Giacomo... ready!
Dopo l'esperienza del Guercino, al Duomo di Piacenza, ancora attiva, non potevamo perdere la "Salita al Pordenone", l'ascesa alla Cupola di Santa Maria della Campagna affrescata intorno al 1530 da Antonio de' Sacchis (1484-1539) detto il Pordenone, il maggiore artista friulano del Rinascimento e uno dei più importanti pittori ad affresco della prima metà del 1500. Nato a Pordenone, ma attivo in molta parte d'Italia: Duomo di Cremona, Cappella Pallavicino a Cortemaggiore, Pordenone, Monticelli, Venezia, dove pare vi fu una accesa rivalità con Tiziano, tanto che circolava la voce che fu segreto promotore dell'avvelenamento che stroncò il Pordenone a Ferrara nel 1539. 

Giacomo alle mura piacentine
La Chiesa affrescata dal Pordenone sorge vicino alle Mura Farnesiane cinquecentesche, lungo le quali è possibile fare una bella passeggiata.

Passeggiando lungo le mura
 La Chiesa è opera del piacentino Alessio Tramello (1455-1535), su ispirazione di Bramante. Le decorazioni dell'interno furono affidate al Pordenone cui poi subentrò il pavese Bernardino Gatti detto il Sojaro.
Santa Maria della Campagna
Entrando a sinistra subito l'affresco del Pordenone Sant'Agostino (1529-30), attorniato da 5 putti. Il santo ha una figura accigliata e quasi altera. 

Sant'Agostino, affresco del Pordenone in restauro
Di fronte l'affresco del Sojaro, San Giorgio che uccide il drago, tra le più riuscite dell'artista, grande potenza drammatica del soldato in costume romano e la belva già uccisa. 

San Giorgio e il Drago, Sojaro.
I due importanti cicli di affreschi del Pordenone ricoprono le pareti delle due cappelle a sinistra, la Cappella dei Re Magi e la Cappella di santa Caterina. Nella prima c'è la Natività di Maria, dove indaffarate cameriere accudiscono Sant'Anna e lavano in primo piano la piccola neonata:

Natività di Maria
La scena di maggior pregio è l'Adorazione dei Magi, con un affollato corteo che si allunga all'orizzonte, osservato dai popolani affacciati alle finestre. Il personaggio all'estrema sinistra forse un ritratto del committente, un patrizio piacentino pietro antonio Rollieri. 4 profeti in alto e cupola con Assunzione di Maria. santi e musici. 

Adorazione dei Magi
Ancor più riuscita la decorazione della successiva cappella di Santa caterina d'Alessandria e del suo martirio scampato (la ruota) per intervento divino, ma poi la sua decollazione:

Disputa di Santa Caterina coi Filosofi Pagani
Il personaggio con il basco è l'architetto Alessio Tramello, l'architettura sullo sfondo è Santa Maria della Campagna. Stessa cosa avevamo notato nelle decorazioni dell'Incoronata a Lodi.

Santa Caterina: martirio della Ruota dentata

La Decollazione di Santa Caterina
Sposalizio mistico di Santa Caterina
Nello sposalizio, la figura con la barba (San Paolo) è un autoritratto del Pordenone, mentre la Vergine sarebbe l'amante piacentina dell'artista. 

Putti e strumenti musicali
Ammiriamo la cupola, da sotto, e poi vi raccontiamo il fulcro dell'esperienza di oggi: la salita alla cupola, per osservare da vicino gli affreschi del Pordenone negli otto spicchi. 


Dio Padre, affresco del lanternino centrale

La Cupola da sotto
l'Organo Grande, Fratelli Serassi
Prima di salire le strettissime scale di 100 gradini e raggiungere il punto di osservazione, siamo stati accompagnati dalla nostra preparatissima e gentilissima guida, Andrea, nel Coro, dove abbiamo assistito ad un filmato di circa 10 minuti sul Pordenone e la sua attività a Piacenza. Interessante per essere più pronti all'esperienza contemplativa. 

Giacomo attento spettatore del filmato
A questo punto siamo stati invitati a lasciare borse e oggetti ingombranti negli appositi armadietti, onde essere più liberi lungo le strette scale... una vera avventura! Che Giacomo ha apprezzato particolarmente come tutte le torri e le cupole che abbiamo ormai nel nostro bagaglio di esperienze.


L'ascesa della nonna

Giacomo e la guida Andrea, in cima
Al nostro arrivo, lo spettacolo degli affreschi, che ovviamente sono concepiti per essere ammirati da sotto, ma che visti da vicino offrono un diverso punto di vista e certamente possono essere ammirati nel particolare. www.salitaalpordenone.it per info e biglietti e foto molto più belle delle mie! https://www.salitaalpordenone.it/index.php/it/rassegna-stampa/174-panorama-1-marzo-2018





La cupola fu affrescata tra il 1530 e il 1535. "Le vele sono occupate da sibille e profeti e altre figure dell'antico testamento. Negli ovali delle lesene, ecco una serie di rimandi alle scene bibliche ordinate in sequenza, a partire dalla Creazione del mondoNel fregio, si alternano episodi che hanno per protagonisti Dèi pagani ed episodi della tradizione classica. Nei medaglioni a monocromo del fregio, sono raffigurati passi dei dictorum et factorum memorabilium libri di Valerio Massimo e delle decadi di Tito Livio. Il ciclo prosegue ad opera di Bernardino Gatti detto il Sojaro, dal 1543, con gli Apostoli nelle lesene, con le storie della Vergine nel tamburo e i quattro evangelisti nei pennacchi." (Valeria Poli)


Compresa nel biglietto, una mostra sul Genovesino, che andremo a visitare a breve. 



martedì 3 aprile 2018

FIDENZA (PR): un Duomo meraviglioso

Il Duomo di Fidenza

Tappa a Fidenza in occasione dello studio dell'Arte Romanica a scuola. Anziché leggere due abbastanza noiose pagine di un libro senza capire quasi nulla, meglio leggerle (e leggerne altre) osservando uno dei più significativi esempi dello stile romanico in Italia: il Duomo di Fidenza, che, insieme a quello di Parma, Modena e Piacenza è uno dei più belli dell'Emilia Romagna. 

Antonio e Giacomo leggono sulla Fidenza romana

Il Duomo visto da un'altra posizione
Il duomo è un complesso architettonico di stile romanico. La parte più bassa della facciata è ricoperta di marmo finemente scolpito, quella più alta è in arenaria. Le opere scultoree sono della scuola antelamica o dello stesso benedetto Antelami.  Vi sono tre portoni: quelli laterali sono detti "portone della Vita", affiancato da colonne sorrette da arieti, e "portone della Morte", affiancato da colonne sorrette da telamoni. Il portone centrale è "sorvegliato" da due leoni stilofori. Sopra questo portone abbiamo un prezioso bassorilievo raffigurante la vita di san Donnino, santo protettore della città. Nello spazio tra i due portoni minori e quello maggiore vi sono due nicchie nelle quali sono posti due figure bibliche: Ezechiele e Davide. A fianco di queste nicchie troviamo due colonne. Una di queste sorregge la statua a tutto tondo dell'apostolo Simone, che tiene tra le mani una pergamena che indica la via per andare a Roma; poiché Fidenza è una delle tante città dove passa la via Francigena. Lungo i lati della cattedrale abbiamo dei bassorilievi raffiguranti passi della Bibbia, storie di santi o semplici raffigurazioni religiose. In un angolo della facciata è stata notata una scanalatura che serviva ai mercanti che allestivano le proprie bancarelle nei paraggi per misurare le stoffe che vendevano.(da WIKI)
Il Duomo, ci avviciniamo
Il Duomo è sulla Via Francigena. Il simbolo di questo cammino è proprio una figura tratta dal bassorilievo della chiesa.

Il Cartello della Via Francigena
Nell'alto medioevo la città venne ribattezzata Borgo San Donnino, dal nome del santo patronoche secondo la tradizione fu ivi decapitato, forse nel 296. Nel 1927 venne ripristinato il nome originario.
Carlo Magno ebbe una forte devozione verso san Donnino e fu uno dei più grandi benefattori della chiesa della città, donandole la sua villa regia di Fornio ed il pomo d'oro del proprio bastone per fonderlo e farne il nodo del calice. E fu proprio durante la dominazione di Carlo Magno che venne ritrovato il corpo del Santo.
Bassorilievo, scuola antelamica

Antonio e il leone stiloforo
Secondo la leggenda, Donnino raccolse la testa e fece alcuni passi prima di cadere nel luogo dove oggi sorge la cattedrale. I cristiani del luogo ne seppellirono il corpo ed iniziarono un attento culto a questo martire della fede.
Scultura di Antelami nella nicchia

Bassorilievi



Il Protiro



Pellegrini

Interno della chiesa