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La casa natale di Tiziano |
LA CASA NATALE DI TIZIANO (Pieve di Cadore, 1488/1490 – Venezia, 27 agosto 1576)
Quest'estate
è stata ricca di viaggi, musicali e non, tutti interessanti e degni di
far parte di questo spazio in continua evoluzione, che forse si è
trasformato in un album personale di ricordi che solo i pochi continuano
a seguire. Il primo viaggio che voglio raccontarvi è quello che abbiamo
fatto a Pieve di Cadore, paese in provincia di Belluno famosa per
essere stata la residenza dei primi anni di vita di Tiziano Vecellio e
per aver sviluppato, nel secolo scorso, l'industria dell'occhiale.
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Antonio osserva i colori di Tiziano |
"Al pianterreno l’ampio locale con pavimento in legno a tronchetti
ospita una raccolta di riproduzioni della collezione di disegni
tizianeschi della Galleria degli Uffizi di Firenze e documentazione
relativa al Pittore.
Salita la ripida scala in legno, si accede al piano superiore, nei
cinque suggestivi vani dove probabilmente Tiziano visse l’infanzia e,
successivamente - dopo il suo trasferimento a Venezia - ogni volta che
faceva ritorno in patria.
In questi ambienti arcaici aleggia ancora lo spirito dell’Artista: lo si percepisce nella cucina con il grande
foghér
(focolare) e cappa – era l’unica riscaldata della casa -, con annesso
locale di servizio; lo si respira ancora nelle due camere ma,
soprattutto nell’intimo della
stùa, foderata di legno e con il
rustico soffitto a cassettoni. L’emozione di calcare quelle assi del
pavimento malferme dal tempo o le pietre levigate della cucina che
avevano visto venire alla luce il Genio dell’arte pittorica del
Rinascimento, è un’esperienza straordinaria."
Dal Sito di Pieve, vedi
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LA FAMIGLIA DI TIZIANO momentaneamente in Casa Tiziano per restauri nella Chiesa |
Non chiare le date di nascita di tutti i personaggi: forse intorno
al 1476 Francesco; nell’arco cronologico tra 1477 e 1490 Tiziano; poco
ancora si sa, riguardo alle tre sorelle.
La paletta vecelliana “Madonna col bambino
tra i santi Tiziano e Andrea”, meglio conosciuta come “La famiglia di
Tiziano”, che abitualmente è esposta nella chiesa arcidiaconale di Santa
Maria Nascente, dove in questi giorni sono in corso importanti lavori
per il restauro dell’edificio e della pulizia delle sue pareti. E' proprio come se tornasse
Tiziano, perché nel dipinto la prima figura in alto a sinistra, con la
barba, è unanimemente considerata come l’autoritratto del pittore. Anzi,
è considerato uno dei migliori.
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Antonio e Giacomo salgono al piano di sopra in casa Tiziano |
dal 24 maggio al 15 ottobre: 10:00-12:30 15:30-18:30 aperto tutti i giorni
(dal 15 luglio al 27 agosto aperto tutti i giorni con orario continuato dalle 10:00 alle 19:00)
dal 15 ottobre al 31 dicembre solo su prenotazione o richiesta presso il Museo Archeologico.
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Il piano delle stanze |
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Il Fogher |
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Dal balcone esterno della casa |
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La fontana nella piazza adiacente |
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Monumento a Tiziano |
IL MUSEO ARCHEOLOGICO CADORINO (MARC)
Situato
al II piano dello storico Palazzo della Magnifica Comunità del Cadore,
spone reperti preromani e romani rinvenuti nell'area del Cadore. In
particolare di Lagóle, uno dei principali luoghi di culto dello scenario
alpino per l'epoca venetica e romana. Lamine in bronzo, vasche, manici,
mestoli bronzei....
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LA PIAZZA DI PIEVE DI CADORE con ingresso museo |
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Oggetti di epoca preromana e romana |
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Vasi e ampolle |
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Statuine votive |
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Mosaico all'ingresso |
IL MUSEO DELL'OCCHIALE
Questo museo è
stato davvero interessante. La storia degli occhiali in Cadore è
importante e ha retto per decenni l'economia dei paesi.
Nel 1990 si tenne l’inaugurazione del Museo dell’Occhiale a Tai di Cadore e nel 1996 venne istituita la Fondazione Museo dell’Occhiale
riconosciuta come ONLUS. La volontà di dare una collocazione più
adeguata a questo ricco patrimonio oggettuale e documentario portò,
nell’agosto 2007, all’apertura del nuovo Museo dell’occhiale nel palazzo
denominato COS.MO (Centro Operativo Servizi Museo dell’Occhiale) a
Pieve di Cadore.
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Ingresso al museo |
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Santa Lucia |
Si tratta di 1600 pezzi tra occhiali, lenti, astucci, binocoli, insegne,
cannocchiali, ventagli, statuette e volumi d’epoca, provenienti
soprattutto dalla Francia. L’arco temporale rappresentato dagli oggetti è
compreso tra il XVI secolo e gli anni Cinquanta del ‘900.
Successivamente il patrimonio venne incrementato
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Primi occhiali |
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Cosa sta guardando Giacomo? |
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Cannocchiali |
Articolato su due piani, il percorso di visita presenta
oggi, al piano terra, la narrazione dell’evoluzione delle forme, dei
materiali e dell’uso sociale degli occhiali e degli altri strumenti
basati sull’impiego delle lenti (cannocchiali, binocoli, lanterne
magiche, ecc.). Il tema si sviluppa, nelle sale successive, legandosi a
quello degli occhiali e al loro sviluppo nell’ambito della scienza e
della tecnica. Ampio spazio è stato dedicato anche all’astuccio come
testimoniano gli eleganti astucci in madreperla, in argento inciso o in
avorio traforato. Accompagna gli oggetti, contestualizzandoli, un ricco
apparato iconografico costituito da riproduzioni fotografi che e stampe
d’epoca.
Al secondo piano trova spazio la storia del territorio. Si deve ad
Angelo Frescura, venditore ambulante, e a Giovanni Lozza, arrotino e
meccanico, l’apertura nel 1878 della prima fabbrica di occhiali a
Calalzo di Cadore. L’esposizione segue un itinerario cronologico dove
fotografi e storiche, documenti d’archivio, vecchi macchinari, filmati,
occhiali, lenti e astucci narrano il lavoro dell’occhialeria in questa
valle e, successivamente, in altre zone della provincia di Belluno.
Un’ampia sala accoglie attrezzature e strumenti, risalenti gli anni ’50
del ‘900, dove sono illustrate le tecniche di fabbricazione degli
occhiali in metallo e in celluloide.
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LANTERNA MAGICA |
http://www.museodellocchiale.it/
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Storia della Safilo |
IL FORTE DI MONTE RICCO
Ultima
tappa della giornata, breve gita al Forte di Monte Ricco. Testimonianza
di quanto la guerra sia stata presente in valle.

Documenti del tredicesimo secolo raccontano di un primo Castello di Pieve, qui sorto durante la giurisdizione del Patriarcato di Aquileia.
A metà del quindicesimo secolo, passato il Cadore alla Serenissima, il Castello fu ricostruito, e diventò la residenza del Capitano veneziano.
Esso venne ricostruito ancora tra il 1882 e il 1895, insieme alla altre fortificazioni del campo trincerato cadorino, un’articolato sistema difensivo eretto a difesa del territorio contro l’Impero Austro-Ungarico.
Gli austrici se ne impossessarono nel 1917, e lo fecero saltare un anno dopo, alla fine della Guerra, quando, a seguito del contrattacco italiano, lo abbandonarono.
Nel ’40, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il Forte era ancora sulla linea di fronte, parte del Vallo Alpino. Ma il potenziamento del sistema difensivo cadorino non fu mai attuato, e ancora il Forte fu abbandonato.