 |
L'Opera di Firenze |
Questa
volta sono andata in viaggio da sola, ma spero che accettiate
ugualmente le mie impressioni, anche se sono adulta... ho conservato uno
spirito fanciullo, mi si perdonerà. Toccata e fuga a Firenze, in
occasione di una ripresa di un'opera che avevo già visto a Parma,
qualche anno fa, nello stesso allestimento di Fabio Sparvoli e a tal
punto l'avevo apprezzata, da decidere di regalarmi questo Piccolo
Viaggio Musicale. Inoltre, non ero mai stata all'
Opera di Firenze (http://www.operadifirenze.it/it/) nuova... occasione per entrare nel moderno tempio della lirica toscana: una bella impressione, da tutti i punti di vista.
L'inaugurazione è avvenuta il 21 dicembre 2011. Davanti all'ingresso
, i magnifici cavalli rossi dello scenografo
Pierluigi Pizzi, che danno un tocco di originalità e colore alla geometrica struttura dell'edificio.
 |
Ingresso del Teatro |
 |
I cavalli di Pizzi il giorno dell'inaugurazione |
Il teatro ha 1800 posti.
Acquistando i biglietti via Internet si può accedere alla sala esibendo
la stampata del cartaceo, dotata di codice a barre, evitando di dover
passare dalle casse a sostituire il foglio con un biglietto, come
avviene in quasi tutti gli altri teatri. All'ingresso, infatti, le
maschere scannerizzano il codice a barre con l'apposita pistola (quella
dei supermercati). Già questo sistema dimostra che Firenze è "avanti"
rispetto alle altre città italiane.
 |
L'altro blocco del Teatro |
Si
attende ancora l'apertura della sala concerti, adiacente al teatro
d'opera, di 1200 posti e il parcheggio sotterraneo che sarebbe utile
anche per ovviare al difetto principale del teatro: la viabilità
intorno, con un'uscita dall'ingresso principale carrabile direttamente
sul vialone a scorrimento veloce. Pessimo per i tanti pullman che
arrivano da tutto il mondo:
 |
Pullman di... Grandi Viaggi Musicali da Monaco |
Per
la verità io ho il biglietto per lo spettacolo pomeridiano del giorno
successivo e ne approfitto per un meravighlioso giro nella Firenze
notturna con aperitivo con vista dall'alto:
 |
L'Arno dall'alto |
 |
L'Arno dall'alto (altro lato) |
E, la mattina, non posso non fare un salto in centro:
 |
Il Duomo |
 |
Piazza Signoria |
|
E un brunch in un posto piuttosto alla moda, frequentato da giovani e giovanissimi:
In
questo modo le 15.30 arrivano in fretta! E sono già in teatro: devo
ammettere che la sera fa tutto un altro effetto la nuova struttura a
cubo:
 |
Il Teatro dell'Opera |
Con l'Opening Gala del 10 maggio 2014 la struttura è stata
definitivamente aperta al pubblico insieme alla piazza antistante,
intitolata a Vittorio Gui, fondatore della Stabile Orchestrale
Fiorentina.
Entro
nel teatro... non si può fare il pragone con i teatri antichi, con gli
ordini di palchi, gli ori e i velluti... in un'ottica moderna il teatro
non è brutto. Ampi corridoi lo percorrono intorno alla sala:
E
un ampio spazio è dedicato al BAR, con la trovata di poter fare lo
scontrino per l'intervallo prima di entrare in sala, in modo da non fare
fila.
 |
La zona Bar |
Vetrate
luminose si aprono verso l'esterno; le toilettes sono moderne, numerose
e pulite (aspetto non irrilevante come può sembrare). L'interno è
indubbiamente spettacolare ed evita il tipico "effetto cinema" che si ha
in questi teatri moderni:
 |
Interno del teatro dall'alto (foto non mia) |
La platea è completata da due anelli ellittici (andremo su di sopra la prossima volta per Rossini!).
La
sala è piena, pochissime le poltrone vuote e questo è un ottimo
segnale... sveglia, Parma! Forse che qui i biglietti sono più a buon
mercato? Direi di sì, avendo io pagato una poltrona 45 euro contro gli
80 di Parma! Conquisto il mio posto e mi ritrovo a fianco del delizioso
Signor Riccardo, alla sua 110a opera a Firenze. Mi racconta che I Pescatori di perle
manca da 46 anni e per lui è, dunque, una prima volta. Conosce tutti il
signor Riccardo e, gentile come pochi, mi offre ben due cioccolatini
agli intervalli. Piacevole sentirsi raccontare della sua collezione di
autografi (Baremboim, Muti, Meta... e tantissimi cantanti). Per ovviare
alla mancanza dei fiori per il soprano (non ci stanno nel badget del
teatro!...), è lui che provvede ai fiori per le primedonne. L'Opera di
Firenze dovrebbe come minimo regalare un abbonamento al Signor
Riccardo!
L'Opera
inizia e come sempre la trovo meravigliosa e ingiustamente considerata
inferiore a Carmen. Il duetto tenore/baritono del I atto è qualcosa di
sublime e dico che non può non piacere. L’affettività che lega Nadir a
Zurga è decisamente più marcata del solito, tanto da costituire un nodo
drammatico più importante del legame amoroso tra Léïla e Nadir. «Oui, c’est elle»,
una melodia «soave» che s’ode nel duetto fra i due uomini e che
accompagna tutto lo sviluppo drammatico fino alle pagine conclusive.
Nonostante il successo di pubblico della prima rappresentazione (Bizet giovanissimo), la critica – con la ben nota
eccezione di Berlioz – fu impietosa nei confronti di quest’opera, tanto
che sparì dalla circolazione e non fu più ripresa mentre Bizet era
ancora in vita.
" Oui, c’est elle, c’est la déesse,
Plus charmante et plus belle;
Oui, c’est elle! c’est la déesse,
Qui descend parmi nous!
Son voile se soulève
Et la foule est à genoux!"
"Oui, c’est elle! C’est la déese”... questa melodia, nota appunto
come motivo della “déesse”, compare ben altre otto volte, in
varie tonalità e accompagnamenti, nel corso dell’opera
Il cast di questa edizione vede
Jesus Garcia nell'impervio ruolo di Nadir, forse una voce un po' immatura per tanta parte.
Luca Grassi è un solido Zurga,
Nicolas Testé un autorevole Nourabad e
Ekaterina Sadovnikova una splendida Leïla. Sul podio il giovane
Maestro Ryan McAdams già assistente di Zubin Metha.
Qui Luca Grassi in
L'Orage s'est calmé:
La regia, molto raffinata nche se un poco statica (balletti a parte), è di
Fabio Sparvoli, con le scene di
Giorgio Ricchelli, i costumi di
Alessandra Torella (bellissime scelte cromatiche) e la coreografia dei numerosi balli in scena di
Annarita Pasculli.
Qualche perdonabile incoerenza, come la scena della collana del III
atto: Leila affida la sua collana da donare alla madre a Zurga anzichè
ad un pescatore, pur avendo poco prima maledetto lo stesso Zurga.
Tuttavia, è ovvio che tale scelta evita di dover provvedere ad una
comparsa per la figura del pescatore... di questi tempi si debbono fare
anche i conti... Forse il regista avrebbe potuto approfondire di più i
conflitti interiori dei personaggi, anche se in effetti il libretto,
molto debole, non aiuta da questo punto di vista.
Molto suggestive le luci di
Vinicio Cheli. L'opera arriva al Maggio Fiorentino con un allestimento del
Teatro Verdi di Trieste.