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Giacomo e Antonio davanti alla casa natale di Verdi |
"UN
BREVE ORIZZONTE SI APRE DINNZI A NOI REGOLARE MONOTONO E TRISTE. VERDI
NACQUE QUI, NE' SI VOLLE PIU' MUOVERE DA QUESTI LUOGHI. IL SUO RESPIRO
FU TUTT'UNO CON L'ARIA CARICA E VIOLENTA DI QUESTA PIANURA LAVORATA A
FONDO DAI PIU' GRAMI CONTADINI" (Bruno Barilli)
Era
ora! Non si può abitare a Parma e non essere maientrati in casa Verdi.
Finalmente abbiamo organizzato un mini tour verdiano. Da Parma è davvero
vicino. Le Roncole, ribattezzato Roncole Verdi, sorge a
pochi km da Busseto. Il tragitto in auto è ideale per entrare
nell'atmosfera verdiana della bassa parmense: nebbia e campi, stradine
che portano chissà dove, ma sempre in qualche luogo interessante da
scoprire. Le indicazioni per Roncole Verdi sono comunque chiare e
arriviamo a destinazione senza perderci.
Il busto bronzeo di Verdi, che si trova all'esterno della Casa natale, è opera di Giuseppe Cantù (1913).
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Lapide dei coniugi marchesi Pallavicino per conservare la casa qual è |
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Iscrizione che manifesta la gratitudine dei poveri del paese |
Verdi
nacque in quella che era una sorta di casa-osteria e che oggi è
trasformata in casa-museo, di recente rimessa a nuovo (forse troppo).
«Una casa povera, bassa e lunga, un po' sghemba», attorniata
tutt'intorno da una manciata di piccoli edifici e in cui «è palpabile il
senso di grama vita di quei tempi, l'impronta della fatica, della
povertà dignitosa» (Giuseppe Barigazzi).
Il
museo, aperto tutti i week end anche d'inverno (10.30/13.00 -
14.30/18.00) (in primavera e in estate è visitabile tutti i giorni, vedi
info sul sito:
www.casanataleverdi.it)
ci fornisce una guida interattiva su I-PAD molto divertente per i
bambini e ben fatta con cui Antonio e Giacomo girano per casa Verdi
ascoltando le spiegazioni di "Giuseppe" (ovviamente Verdi) stesso che
parla. La biglietteria, è collocata nel luogo ove c'era il fienile.
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Antonio con l'I-PAd in Cantina |
A piano terra vi era l'osteria-drogheria di
Carlo Verdi e Luigia Uttini,
casalinga e allo stesso tempo filatrice.
Al
piano di sopra, la stanza dove Verdi nacque, la riproduzione della
spinetta su cui imparò a strimpellare le prime note da solo e sotto la
guida del M° Baistrocchi (l'originale è a Milano), i libri della
contabilità dell'osteria, la ricostruzione dell'attività di filatrice
della mamma. Tutto ben allestito, in ordine, fin troppo "nuovo",
appunto, come finiscono con l'essere le case museo (anche quella di
Mozart a Vienna ci fece lo stesso effetto). Ma tuttavia, pensando che
davvero tra quelle mura nacque e visse la prima infanzia proprio
Giuseppe Verdi, non si può non emozionarsi un pochino ed essere contenti
di aver fatto finalmente un piccolo viaggio musicale che deve essere
fatto da tutti gli amanti dell'opera.
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Giacomo e Antonio salgono al piano di sopra |
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Le proiezioni di ombre: Verdi e la mamma |
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La vista dalla finestra |
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I quaderni della contabilità |
Interessante
scoprire anche alcuni oggetti della vita quotidiana che oggi sono
scomparsi, per rendersi conto di quanto la vita fosse più complicata...
eppure Verdi scrisse tutta quella musica! Non ci rendiamo conto dello
spirito di sacrificio degli uomini di una volta, soprattutto di chi,
come Verdi, doveva sudare per cambiare il proprio stato sociale. Il
talento da solo non sarebbe bastato (come non basta oggi) se non
affiancato da grande forza di volontà, senso del dovere e del
sacrificio, studio, dedizione, amore per la musica, determinazione e
anche ambizione.
"Sono
e sempre sarò un paesano delle Roncole", disse Verdi nel 1863, laddove
per "paesano" si intende "paisan" in dialetto della bassa, che vuol dire
"villico, campagnolo, contadino"...
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La camera in cui nacque Verdi |
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Giacomo affascinato dalle immagini proiettate sul letto |
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La riproduzione della spinetta |
"Per i miei genitori non fu un piccolo sacrificio
procurarmi quella cassa già vecchia, il cui possesso mi rese più felice
di un re" (disse Verdi).
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"É finta!" dice Giacomo... |
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Il suo primo Maestro, Pietro Baistrocchi, era organista nella Chiesa di San Michele,
che si vede dalle finestre di Casa Verdi. ci dirigiamo verso la chiesa,
per trovare l'organo che Verdi suonò da ragazzo e la famosa torre che
gli salvò la vita quando la madre si rifugiò con Giuseppe piccolo
scappando dai soldati russi e austriaci, in realtà durante la battaglia
del Taro (1814)... i russi e austriaci passarono 15 anni prima!
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Un monumento in ricordo di Verdi |
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San Michele e la torre dalla casa |
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Lapide in ricordo dell'episodio di scampato pericolo |
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La modesta facciata della chiesa |
All'interno
era in corso la Santa Messa domenicale, ma un signore molto gentile mi
ha indicato il fonte battesimale ove fu battezzato Verdi: Giuseppe Fortunino Francesco, l'11 ottobre 1813.
E il famoso organo.
L'organo fu costruito da Francesco Bossi nel 1797.