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mercoledì 9 dicembre 2015

ALSENO (PC): Abbazia di Chiaravalle della Colomba

Antonio verso l'abbazia
Abbiamo deciso di celebrare Verdi in questo giorno di festa. Lo abbiamo fatto esplorando le terre che lui più amava, la campagna del piacentino, dove anche si comprò una tenuta (Sant'Agata) ove trascorreva la maggior parte del tempo. Così siamo capitati a Chiaravalle, vicino ad Alseno (provincia di Piacenza). Dopo un pranzo "verdiano" accompagnato da un buon Gutturnio, in una trattoria ruspante ("da Gianni"), siamo andati a visitare l'Abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba (1136) fondata dallo stesso Bernardo di Chiaravalle. Sito: http://www.cistercensi.info/chiaravalledellacolomba/

La Trattoria "da Gianni"
 Per chi volesse pranzare vicino all'Abbazia:
Verso l'Abbazia
La leggenda vuole che una colomba candida avesse volteggiato dinanzi agli occhi dei monaci, delineando con pagliuzze il perimetro del complesso. Tuttavia è assai più probabile che l’intitolazione a Santa Maria della Colomba faccia riferimento alla discesa dello Spirito Santo nel grembo di Maria durante l'Annunciazione.
Casa caratterstica
La ricorrenza liturgica oggi più nota è il Corpus Domini, che si svolge in giugno. Durante la festa ha luogo la celebre «infiorata»: un grande tappeto di petali che parte dall’ingresso della chiesa al presbiterio della basilica e che raffigura motivi sacri, spesso eucaristici. Noi ci siamo andati all'Immacolata, ma fa lo stesso...

La facciata
La decorazione è essenziale: san Bernardo disapprovava quanto chiamò la ridicula monstruositas del bestiario medioevale, ed impose interni senza decorazioni superflue. Dopo aver ammirato la facciata esterna, siamo entrati:

L'interno


Sobrio l'interno, ma non mancano cappelle e nicchie affrescate:


  Come in tutte le chiese, non manca la possibilità di fare musica:
Il bellissimo organo dell'Abbazia
 Abbiamo poi camminato nel bellissimo chiostro:

Il bellissimo chiostro
I canti gregoriani erano praticati dai monaci cistercensi (e lo sono anche oggi). Ho pensato di proporre come ascolto musicale abbinato a questo piccolo viaggio nel piacentino, il Te Deum di Verdi che ricorda queste atmosfere per poi esplodere con una forza chiaramente diversa, ma sempre con spiritualità e sacralità. Il Te Deum è uno dei Quattro pezzi sacri composti da Giuseppe Verdi nel 1890. Verdi lo considerava il migliore della raccolta ed uno dei suoi lavori più significativi.


Non abbiate timore a portare i bambini in luoghi come questo. I bambini sono molto sensibili al fascino delle figure sacre e dell'architettura legata al culto. Giacomo è stato a fissare la statua di un santo per parecchio tempo finché mi ha chiesto: "Ma come fa a tenere un cerchio in testa?". Ovviamente si trattava dell'aureola. 



"Il Te Deum è per doppio coro (soprano, contralto, tenore e basso), con un breve episodio per soprano solo, e grande orchestra composta da 3 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 4 tromboni, percussioni (timpani, grancassa), e archi. Il lavoro si basa su un unico cantus firmus. Il brano dura circa 15 minuti, anche se Verdi stesso suggerì una durata di circa 12 minuti. Il lavoro inizia in stile gregoriano, con il testo "Te Deum Laudamus, Te Dominum confitemur" cantato a cappella all'unisono da un coro maschile. (da Wiki)



Testo:
Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem,
omnis terra veneratur.

Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:

"Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae."

Te gloriosus Apostolorum chorus,
te prophetarum laudabilis numerus,
te martyrum candidatus laudat exercitus.

Te per orbem terrarum
sancta confitetur Ecclesia,
Patrem immensae maiestatis;
venerandum tuum verum et unicum Filium;
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.

Tu rex gloriae, Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem,
non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes,
in gloria Patris.
Iudex crederis esse venturus.
Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna fac
cum sanctis tuis in gloria numerari.
Salvum fac populum tuum, Domine,
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos,
et extolle illos usque in aeternum.

Per singulos dies benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum,
et in saeculum saeculi.

Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine,
miserere nostri.

Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum.