Quest'anno
c'è poca neve in montagna, almeno per ora. Cogliamo l'occasione per
intraprendere uno dei nostri amatissimi piccoli viaggi musicali reali:
un pellegrinaggio a Dobbiaco in Alta Pusteria e in particolare alla Mahler Stube,
Biglietto della Mahler Stube
Il pieghevole del Parco
non lontano dal centro abitato, ove si può anche passeggiare all'interno del Parco Zoologico Alpino che riserva una interessante sorpresa, oltre che infinito divertimento per tutti i bambini.
Caricatura di Mahler
La Mahler Stube è stata la residenza estiva di Gustav Mahler (1860-1911) dal 1908 al 1910. Ivi compose la sua IX Sinfonia, Das Lied von der Erde (= Il canto della terra) e l'incompiuta X Sinfonia (Adagio)
Cartello che indica la Mahler Stube e il Parco faunistico
A Dobbiaco, si ricorda ogni estate il grande Maestro con Le Musikwochen (= settimane musicali).
All'ingresso della Stube si legge la targa commemorativa che vedete in foto.
Scrive Gustav alla moglie Alma nel 1909 da questa residenza tirolese: "Ti scrivo seduto accanto alla
finestra della mia camera da letto, da cui si gode una vista
stupenda dei prati (nell’altra stanza fa troppo freddo per me). Il
sole fa capolino in questo momento, ed ecco qua le farfalle che
svolazzano e i fiori rizzano il loro capino – gli ultimi due giorni
sono stati molto duri per loro e, certo, avevano già perso la
speranza nella vita. Un raggio di sole – e hanno dimenticato tutti
gli inconvenienti della pioggia, del vento, del freddo..."
Dobbiaco vista dalla Mahler Stube
e a un amico: "......è
meraviglioso qui, e mette a posto anima e corpo..." e ancora ad Alma: "La casa e il posto sono più che deliziosi, a parte il chiasso che
mi disturba senza posa. I contadini bisbigliano e i vetri delle
finestre tintinnano; oppure camminano in punta di piedi e fanno
tremare la casa... Come sarebbe bello il
mondo se si possedessero due iugeri di terra da poter circondare con
un recinto e starci dentro da soli..." Diciamo che Mahler aveva una personalità piuttosto complessa e non particolarmente gioviale. A un suo amico pittore: "Qui è
meraviglioso! Proprio ora! Vieni a trovarci qualche domenica, solo
per renderti conto del posto! Sono certo che anche un pittore saprà
trarre qualche cosa da tanto splendore".
La Mahler Stube dal Parco
Giacomo all'entrata del parco
All'ingresso del Parco
Dopo aver chiacchierato con il gestore della Stube
davanti a un buon caffè, ci siamo addentrati nel Parco Zoologico. I
primi ospiti erano ben nascosti nel fieno, a godersi una siesta al...
caldo (?): tre cinghiali che hanno un po' intimorito Giacomo.
I cinghiali
A seguire un amico notturno, del quale abbiamo già
parlato ascoltando le musiche di Mussorgsky: il gufo, che invece ha
fatto sorridere Giacomo, che indossava un cappello "a gufo".
Il gufo
Il facocero
Ed ecco, dopo capre nane e capre di altro
genere, ma sempre capre, scoiattolini e facoceri la "sorpresa" musicale
che si nasconde tra tutti questi fantastici esemplari: la piccola
casetta di legno in cui era solito ritirarsi Gustav Mahler per comporre,
come si legge nell'insegna.
Antonio alla casetta di lavoro di Mahler
Antonio alla casetta
L'insegna della casetta
Una interessante descrizione della residenza e soprattutto di questa "casetta" in cui lavorava fatta nel 1938 da Marianna Trenker: "È una grande abitazione spaziosa, con dieci stanze e una bella
veranda chiusa. La casa è una delle antiche residenze di Dobbiaco
che risalgono ai tempi dell’Imperatore Massimiliano. Nel grande
salone si vede sul soffitto lo stemma dei Signori di Leis.
La casetta
A cinque
minuti di distanza, chiusa in un tranquillo boschetto di abeti, si
trova una modesta casetta: ecco il luogo di lavoro di Gustav Mahler.
Ogni anno a primavera arrivavano tre pianoforti che dovevano essere
trasportati in questa casetta. Gran parte della giornata la passava
lì, e nessuno era autorizzato, nemmeno sua moglie, a disturbarlo. La
mattina presto doveva essere pronto tutto il necessario per la prima
colazione: tè, caffè, burro, miele, uova, biscotti, frutta e pollame.
Alle sei di mattina il direttore Mahler si recava al lavoro. Una
stufa completava l’arredamento della casetta. Accesa la stufa, lui
stesso si preparava la prima colazione. La casetta era recintata da
uno steccato alto un metro e mezzo per il raggio di un chilometro".
Pannelli appesi all'interno della casetta
All'interno
della casetta, nella quale è possibile entrare non senza grande
emozione (anche Antonio e Giacomo sono entrati, spero se lo
ricorderanno!), vi sono dei quadri che contengono una serie di documenti
e fotografie che riguardano Gustav Mahler a Dobbiaco.
La Mahler Stube ai tempi di Mahler
Dopo
la dovuta sosta alla casetta abbiamo proseguito a passeggiare
all'interno del Parco Zoologico e abbiamo visto molti altri animali:
A
chiusura di questa mattinata dedicata ad un compositore un po' ostico
per i bambini, ma comunque assolutamente da conoscere, siamo andati a Dobbiaco a completare il nostro pellegrinaggio. In piazza, infatti, sorge una statua che raffigura il compositore boemo:
Antonio e Giacomo contemplano Mahler
La statua
Abbiamo
approfittato del periodo natalizio, per entrare anche a visitare la
bella chiesa di Dobbiaco, che è piaciuta tantissimo a Giacomo e dove,
come addobbi dell'albero di Natale, abbiamo trovato ancora della
musica!
L'esterno della chiesa "verde" di Dobbiaco
All'interno della chiesa
Adobbo natalizio "musicale"
L'organo della chiesa
Per finire, l'immancabile presepe... questo, direi, molto grazioso.
Piccolo presepe a Dobbiaco
E, per non farci mancare nulla, ma proprio nulla, abbiamo anche visto un T-Rex!
Lo scheletro del T-Rex di Dobbiaco
Oltre all'immancabile Corno, per sentirsi a casa...
A
volte la musica può essere anche occasione di viaggi reali "turistici",
alla scoperta dei luoghi dove sono vissuti i protagonisti legati al
mondo che ci interessa esplorare in questo blog. La musica come spinta a
"viaggiare" non solo con la mente, perdendosi in melodie e armonie
sublimi, ma anche con una cartina in mano, in treno, in auto, in
aereo... o in bici, a piedi, in monopattino...
Da destra: Puccini, Giacosa e Illica
Siamo stati nella cittadina ove nacque Luigi Illica (1857-1919), Castell'Arquato in val d'Arda, in provincia di Piacenza, borgo medievale.
Antonio in cima alla Rocca
LA ROCCA VISCONTEA E IL MUSEO DI VITA MEDIEVALE
INFORMAZIONI:
Aperture: nov-dic-gen-feb: sab/dom e festivi: 10/13 e 14/17; Feriali solo con visita accompagnata.
mar-giu: mar/ven: 10/13 e 15/18; Sab/dom e festivi: 10/13 e 15/18. Lun chiuso (aperto solo apr-mag-set).
lug-14 agosto: Sab/dom e festivi: 10/13 e 15/18; Feriali solo con visita accompagnata.
Biglietti: 5 euro; ridotto 6-12 anni 4 euro. Under 6 gratis.
Cumulativo con Geologico: 7 euro, ridotto 5,50 euro.
La Rocca Viscontea che fu eretta dal Comune di Piacenza tra il 1342 e il 1349 sotto Luchino Visconti (che non è il regista...). Un imponente edificio di mattoni a carattere difensivo. Domina la vallata circostante. La torre serviva come difesa dai nemici e controllo sugli abitanti. La salita alla torre è consigliata, sempre divertente salire e vedere tutto dall'alto. La struttura ha un doppio ordine di muera, fatto abbastanza inconsueto. Nel XIX e XX secolo fino al 1960 è stata una prigione!
Antonio e una armatura
L'architettura è sormontata da merli ghibellini. All'interno del Mastio è possibile visitare il Museo Medievale con armature, armi e torture...
La Rocca Viscontea
Vista dall'alto
Antica edizione di La Bohème in cui si vede bene il nome di Illica
CASA MUSEO DI ILLICA
INFORMAZIONI:
Biglietto: 2,50 euro. ragazzi 6-12 anni e over 65 2 euro. Gratis bambini sotto i 6 anni.
Cumulativo Rocca-Casa Illica - Museo Geologico: 8 euro, ridotto 6,50 euro.
Via Sforza Caolzio 47.
Chi
era Luigi Illica? è uno dei due librettisti-poeti (l'altro è
Giuseppe Giacosa) che ha contribuito a creare non solo Bohème, ma anche Tosca e Madama Butterfly(e poi anche l'Andrea Chenier
di Umberto Giordano e libretti anche per Mascagni...). Oltre che
librettista fu giornalista, drammaturgo e buon verseggiatore, fu uno
degli esponenti della scapigliatura milanese.
Personalità: il
suo carattere era imprevedibile.
Si abbandonava all'ira alla minima provocazione, reale o immaginaria;
specialmente sotto la spinta dell'alcool, a cui indulgeva un po' troppo
(Puccini fumava e Illica beveva... bella coppia... da non imitare!).
Era ostinato, vanitoso e aggressivo... difetti che lo ponevano in
situazioni estremamente sgradevoli. Puccini scriveva a Illica: "Tu hai sempre
dello spirito! Ma a volte non rifletti e lasci andare il fiume della
tua fantasia... [febbraio 1915]" Non molto diversamente da Puccini,
Illica era incline ad abbandonarsi ad un entusiasmo momentaneo per un
dato soggetto o per una sua trovata; e con la sua predilezione per i
particolari pittoreschi, a volte esagerava. Aveva bisogno di un
controllo dal di fuori, ma
solo a prezzo di polemiche incessanti e infuocate. Era un bel personaggio! (informazioni da Mosco CARNER, Giacomo Puccini, Milano, Il Saggiatore, 1981, un bellissimo libro per chi volesse approfondire).
Abbiamo attraversato il magnifico parco di Castell'Arquato, intorno all'antico Castello e siamo arrivati fino al famoso busto che lo ricorda con questa sua poesia:
Vicino a te s'acqueta l'irrequieta anima mia tu sei la meta d'ogni desio e bisogno e d'ogni sogno e d'ogni poesia!... Entro il tuo sguardo l'iridescenza scerno de li spazi infiniti io sono già eterno.
LUIGI ILLICA
Camminando verso il busto di Illica
La poesia di Illica
Il busto di Illica
Davanti al fossato della Rocca... c'erano i coccodrilli?
Il Palazzo del Podestà
Vista del borgo dalla Rocca
Inutile
dire che salire e scendere le scale ripide della Rocca, aprire e
chiudere le porte delle stanzette spesso spaventose e misteriose,
guardare le armature e le armi dei guerrieri medievali è stata
un'avventura meravigliosa...
In questo borgo è nato e cresciuto colui
che ha contribuito a creare quegli intramontabili capolavori di teatro
d'opera, che sono Bohème, Tosca e Madama Butterfly... forse questo ambiente così suggestivo ha contribuito alla nascita del genio poetico di Illica?
Le armi al Museo di vita medievale
Qui nacque e dimorò Luigi Illica, poeta.
Ed eccoci nel luogo di principale interesse del nostro viaggio: La casa natale di Luigi Illica,
a fianco della quale c'è oggi un piccolo e interessante museo a lui
dedicato. Non è stato facile trovarla perchè le vie del borgo sono quasi
un labirinto...
Una sala del museo
Il Museo si articola in quattro sezioni.
La vita: in cui vengono ripercorse le tappe fondamentali della sua vicenda privata, pubblica e artistica.
Le opere: sono esposti i testi scritti per il teatro, alcuni con note di Illica, e i libretti d'opera da lui creati, per
la maggior parte in edizioni dell'epoca, accompagnati da relativi spartiti.
Una sala del piccolo museo
Le testimonianze: lettere, fotografie, costumi, di scena, il pianoforte e
la macchina da scrivere usati da Illica, scritti di varia natura, oltre
a una serie di documenti,
che restituiscono, assieme all'immagine del periodo in cui egli é
vissuto, le sue amicizie e rivalità, i progetti di vita e le scelte
politiche, le aspirazioni artistiche
e i risultati conseguiti.
Il pianoforte di Luigi Illica
I materiali: in uno spazio idoneo possono essere consultati libri,
spartiti, audiovisivi, incisioni, CD, in modo da rendere la visita del
Museo un esperienza
non solo comtemplativa, ma anche partecipativa.
Aperto Sabato e Domenica
10.00 -12.30 e 14.30 -17.30
MUSEO GEOLOGICO G. CORTESI
INFORMAZIONI
🗿apertura: chiuso al lunedì. 10713 e 15/17 (domenica fino alle 18)
LA NOSTRA CURIOSITA': LA BALENA DI CASTELL'ARQUATO! 🐋🐋🐋
IN QUESTO MUSEO C'E' LA FAUNA FOSSILE DEL PIACENZIANO (3,5 e 2,5 milioni di anni fa!) E TRA I RESTI SPICCANO QUELLI DI NUMEROSE BALENOTTERE E DELFINI 🐬🐬🐬 RINVENUTI SULLE PENDICI CALANCHIVE CHE CIRCONDANO CASTELL'ARQUATO.
Inoltre il Museo si trova
in un altro luogo meraviglioso: l'antico Ospedale Santo Spirito.
Antonio all'ingresso del Museo Geologico
Per concludere, ricordo che a Luigi Illica è dedicato anche un importante Premio Internazionale: Premio Luigi Illica cui è collegato un Festival estivo in cui vengono rappresentate le opere di Puccini... ma non solo.