Ingresso della mostra dedicata a Chagall a Milano |
Il
nostro obiettivo era quello di trovare dei dipinti che avessero in
qualche modo a che fare con la musica che noi conosciamo o, in mancanza
di "quadri musicali", quadri che ci evocassero paesaggi "sonori".
Libro per bambini su Marc Chagall |
"Chagall e la musica. Raramente l'opera di un grande artista "visivo" ha avuto così profonde implicazioni "sonore". La pittura di Marc Chagall è - si potrebbe dire - intrinsecamente "musicale". E non solo per la continua evocazione e raffigurazione, nei suoi dipinti, di ogni tipo di strumento. Chi non ha presente il tripudio di arpe, flauti, chitarre, campane, che appaiono in ogni sua composizione; chi non ha davanti agli occhi i suoi celeberrimi violini? Ma nel'opera di Chagall c'è qualcosa di più che non la semplice raffigurazione materiale degli oggetti e degli strumenti. E' l'uso stesso dei colori e delle forme, la loro continua, fantasmagorica sovrapposizione, la loro concatenazione, a suggerire l'indispensabile riferimento a un RITMO, a un'ARMONIA, a una SONORITA'."(dalla Nota dell'editore del libro di cui parlo in questo Post).
Abbiamo trovato, in particolare, uno "studio" per la realizzazione di questo famosissimo dipinto, intitolato "Il violinista verde" (1923, mentre lo studio esposto in mostra è del 1917), che ritrae un violinista con il volto verde, il vestito viola, che pare ritto in piedi su due case con un cagnolino che si protende verso di lui... il verde è un colore che ricorre nei dipinti di Chagall e abbiamo imparato che nel simbolismo ebraico è legato alla malattia. Anche il viola è un colore insolito e ricorrente nel mondo di Chagall fatto di mucche colorate e sovradimensionate (che ricordano il lavoro della madre, che era macellaia), violini, pendole, donne e uomini che si librano nell'aria, ebrei, angeli e figure bibliche, fiori, figure circensi, teatro, musica da strada, simboli religiosi ebraici, capre, galli, altri animali, amanti...
Particolare da "La caduta dell'Angelo" |
dal libro per bambini su Chagall |
"Il suonatore di violino è una presenza costante nell’immaginario dell’artista, perché rimanda alla figura del saltimbanco, suonatori ambulanti ed erranti che si fermavano sulle piazze per un breve spettacolo.
Nel dipinto troviamo un accostamento di colori fantastici e complementari come il viola ed il verde, che diventano il fulcro espressivo attorno a cui dirigere le sue visioni e ricordi.
Si assiste ad un rovesciamento delle proporzioni mettendo in primo piano il violinista, mentre il paesaggio lo avvolge tutto intorno; lo circondano le case, la palizzata, l’uccello con l’albero su cui è poggiata una scala, un animale dal grosso muso e delle figure umane, una che tiene un violino, una che alza le braccia al cielo; un uomo, anch’esso dipinto di viola, si libra in volo; tutte queste sono caratteristiche che in Chagall denunciano un’assoluta libertà creativa ed un’arte che diventa gioco spontaneo dell’immaginazione" (da La Stampa)
Il violinista verde |
Altro dipinto legato alla musica è "Il trionfo della musica", 1966, maquette per il Murale che c'è a New York al Metropolitan Opera:
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Il trionfo della musica |
Con nostra grande felicità, abbiamo scoperto che Marc Chagall ha realizzato i disegni e le scene per i costumi del Flauto magico, che debuttò con un
memorabile successo il 19 febbraio 1967 al Metropolitan di New York. Uno spettacolo chiacchierato e assai popolare, ma poco memorizzato nella
storia dell’interpretazione, con un direttore austriaco di rilievo, Joseph Krips, un cast fiammante, che si avvale di Nicolai Gedda, di
Lucia Popp, come regale Regina della Notte, e di un brillante giovane
Hermann Prey quali Papageno, ma soprattutto di uno scenografo di lusso,
come Marc Chagall, artista assai amato in America, soprattutto per i due
inconfondibili murali, che decorano le hall del grande complesso
teatrale del Lincoln Center. I bozzetti originali di Chagall
sono ora conservati al Centre Pompidou di Parigi. Si tratta di 47
schizzi, realizzati con tecnica mista, spesso incollando piccoli
campioni del tessuto prescelto, e riportando ai margini, a matita,
appunti, notazioni, misure. Sono materiali che rappresentano una
testimonianza veramente unica di sensibilità e fantasia creativa. L’incontro del genio della
pittura con il genio della musica non potrebbe essere più felice. «Tutto
sulla scena sembra sospeso – ebbe a scrivere un estasiato critico
musicale, il giorno dopo la prima –, nulla poggia per terra. Tutto
galleggia in un tripudio di colorata leggerezza».
In occasione dell’apertura della sua nuova sede al Lincoln Center, il
Metropolitan di New York propose a Marc Chagall – divenuto ormai
newyorkese d’adozione, da quando negli anni della guerra si era
trasferito nella Grande Mela – di consacrare il suo rapporto con la
città e con la musica, dipingendo due grandi murales per la Hall del
teatro, e disegnando le scene e i costumi per l’opera che ne avrebbe
suggellato l’inaugurazione: Il flauto magico di Mozart. Chagall si mise
febbrilmente a lavorare a quella che sarebbe rimasta una delle sue
realizzazioni più importanti. I due dipinti di grandi dimensioni, Le
fonti della musica e Il trionfo della musica (che abbiamo visto a Milano!), inaugurati nel 1966.
Per
accompagnarci nella contemplazione di quest'opera, abbiamo scelto un
brano del Flauto magico che non avevamo ancora ascoltato nei precedenti
Post. Si tratta della preghiera a Iside e Osiride, cantata dai
Sacerdoti, guidati da Sarastro, un canto meraviglioso, ieratico,
dolcissimo, profondo, che ben si addice al paragona Mozart/Bibbia che
azzarda Chagall:
Queste
informazioni le potete approfondire leggendo un libro che ho trovato su
Amazon.it (ma che è in vendita anche alla mostra e nelle librerie) e
che è davvero interessante, anche da sfogliare con i vostri ragazzi,
visto che ormai hanno Il Flauto magico nel sangue! Il libro, edito da Donzelli, si intitola "Il Flauto magico a colori" e costa 19 euro (23 euro in libreria).
"Ma le magiche sorprese
di questo Flauto non si fermano qui: pochi, anche tra i melomani più
accaniti, ricordano che il libretto dell’opera mozartiana si ispirò alla
fiaba Lulu o il flauto magico, pubblicata nel 1789 da un grande
favolista tedesco, August Jakob Liebeskind: un classico racconto di fate
e di maghi, considerato «pericoloso» dal potere imperiale asburgico e
perciò censurato" (dalla nota dell'editore)
"Di tutto questo Chagall non sembra voler tener conto (con grande dispetto dei filologi mozartiani) trasportando l’originaria cornice egizia e misterico-orientale, in una sorte di eden vaporoso e tutto chagalliano, in cui a dominare sono le sue figure riconoscibilissime di violinisti volanti, di donne-serpente, di vecchi viandanti, sul tetto della musica. Chagall considera Mozart un artista toccato dalla divinità e degno del confronto unico con la Bibbia. (da La Stampa Cultura).
Bozzetto di Chagall per Il Flauto magico
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Il soffitto dell'Opera Garnier |
Ma c'è ancora di più. Chagall ha dipinto il soffitto dell'Opera Garnier di Parigi.
La mostra milanese espone una serie di bozzetti e di lavori per la
realizzazione di questo capolavoro che raffigura tutta la storia della
musica.
Altre realizzazioni di Chagall in altri teatri europeri: 1921, Moscow Jewish Art Theatre; 1949, the foyer of the Winter Gate Theatre in London; 1959, the foyer of Frankfort Theatre...
Altre realizzazioni di Chagall in altri teatri europeri: 1921, Moscow Jewish Art Theatre; 1949, the foyer of the Winter Gate Theatre in London; 1959, the foyer of Frankfort Theatre...