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venerdì 11 giugno 2021

TRAVERSETOLO (PR): MODIGLIANI alla MAGNANI ROCCA

 


Prima gita semipostpandemica dietro casa: torniamo alla Magnani Rocca dove, fino al 18 luglio, c'è un ospite d'eccezione: Amedeo Modigliani, con La Femme au col blanc e 5 disegni a matita. Link: https://www.magnanirocca.it/amedeo-modigliani/


BIOGRAFIA DELL'ARTISTA: https://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo_Modigliani




INGRESSO: 12 euro adulto; 5 euro ragazzi. 

Titre attribué : Portrait de Lunia Czechowska (la modella preferita, moglie dell’amico d’infanzia di Léopold Zborowski, mercante d’arte e mecenate di Modigliani)

1917




"Il celebre ritratto La donna dal colletto bianco, posto a raffronto con sei disegni a matita - opere conservate al Musée di Grenoble -, offrono lo spunto per fare luce sull’arte di Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 – Parigi, 1920), uno dei pittori più controversi e affascinanti del XX secolo.
Leggendario membro della Scuola di Parigi, perfetto stereotipo dell’artista maledetto - sempre in bilico tra genio e sregolatezza - Modigliani unisce alle influenze estetiche di inizio secolo - in primis quelle di Cézanne.




e Toulouse-Lautrec - l’interesse per la scultura primitiva,



e l’ammirazione per gli artisti senesi del Gotico e del Rinascimento.



Modigliani, grazie a queste suggestioni, elabora una concezione assolutamente originale del ritratto, dove l’essenzialità della linea diventa il suo tratto distintivo, e il disegno, non più solo preparatorio, protagonista." (dalla presentazione del Libro sulle opere del Museo di Grenoble)



dal Sito della Magnani Rocca: "Pur utilizzando un linguaggio prettamente moderno, egli non dimentica mai la tradizione italiana; l’ideale femminile con il collo lungo era stato infatti vagheggiato e dipinto da altri grandi artisti del passato, uno fra tutti, il Parmigianino, con la sua Madonna dal collo lungo dipinta proprio a Parma fra il 1534 e il 1540.


I capolavori dell’arte francese del periodo in cui egli visse e operò, appartenenti alle raccolte della Fondazione Magnani-Rocca (oltre a Cézanne, anche Renoir, Monet, Matisse e Braque; ma anche l’italiano Severini, che in quegli anni viveva a Parigi), offrono al pubblico una visione ampia della scena artistica del tempo."








Non potevamo non soffermarci un'altra volta sui capolavori conservati nella collezione permanente della Villa:

da Tiziano, a Canova, a Goya, a De Chirico...





E, nonostante il caldo, la passeggiata all'esterno, tra i pavoni:






sabato 16 gennaio 2021

BRESCIA: una città da scoprire

 

 

Brescia è una città che non viene di solito annoverata tra le più belle d'Italia. Ed è un grave errore! Ho girato per la città in lungo e in largo, approfittando anche dell'assenza di altri turisti a causa della pandemia e ho scoperto tantissime meraviglie, di tutte le epoche, nonostante i Musei siano ancora chiusi e ad essi dedicherò un Post non appena sarà nuovamente possibile visitarli.

 

Brescia fu popolata nel 1200 a.C. dai Liguri, nel VII sec. a.C. fu preda dei Celti e nel 196 a. C. dei Galli Cenoromani, federati di Roma. Nel 27 a.C divenne BRIXIA, colonia civica augusta e fu nel 73 d. C., sotto VESPASIANO, che si eresse il TEMPIO CAPITOLINO, il "CAPITOLIUM" ad oggi ben visibile nella ZONA ARCHEOLOGICA DEL CAPITOLIUM, ai pioedi del Castello, da cui comincia la mia visita. 

 


Il Tempio era dedicato alla Triade Capitolina: Giove, Giunone e Minerva. Il Tempio fu eretto per celebrare la vittoria di Vespasiano su Vitellio tra Goito e Cremona. A fianco, è ben visibile ciò che rimane dell'antico Teatro (I-III sec. a.C) con la Cavea dalle robuste gallerie a semicerchio, ma purtroppo, essendo il Museo chiuso, non ci si può avvicinare. 


Mi sono così avventurata su per le ripide scalinate fino a raggiungere il CASTELLO, una delle più grandi e meglio conservate fortezze d'Italia. Gli imponenti bastioni furono realizzati a metà del 1500 dalla Repubblica di Venezia. Dal Castello, si gode di una meravigliosa vista della città dall'alto e in questo periodo si vedono le montagne innevate.

 





Infatti, proseguendo nella storia veloce ch stavo ripercorrendo, dopo i Romnani, la città fu saccheggiata da Attila nel 452 e divenne poi dei Longobardi finchè non si costituì nel 1120 il Libero comune. Nel 1155 fu messo al rogo a Roma Arnaldo da Brescia al quale è dedicata una piazza molto bella:

Il Comune lotta poi col Barbarossa. Nel 13337-1404 dominano i Visconti mentre dal 1404 al 1421 è signore di Brescia Pandolfo Malatesta. E' nel 1426 che Brescia giura fedeltà a Venezia ... ed arriviamo al Castello. Da qui sono ridiscesa nel centro città per passeggiare alla scoperta delle sue tre piazze principali.


Per raggiungere la prima, ho percorso Corso Zanardelli con il meraviglioso Teatro Grande, ahimè ancora chiuso a causa di questa pandemia che sta sacrificando soprattutto i luoghi della cultura e della musica in particolare, facendo dimenticare all'essere umano l'importanza del pensare oltre che del fare e del mangiare (al ristorante o servendosi nei troppi supermercati) che sembrano essere le uniche attività esistenti. Edificato nel 1810 sulle rovine dell'Accademia degli Erranti, presenta una sala neoclassica che speriamo presto di poter vedere!


PIAZZA DELLA VITTORIA

 
Architettura tipica del periodo fascista quella che caratterizza questa piazza. a partire dal PALAZZO DELLE POSTE (SOPRA) per continuare con la TORRE DELLA VITTORIA O TORRIONE, alta 60 m, primo grattazielo in cemento armato in Italia, Poi il Quadriportico e la TORRE DELLA RIVOLUZIONE con l'orologio e l'ARENGARIO, un pulpito in pietra da cui Benito Mussolini tenne il discorso di inaugurazione della piazza. Pare che egli salì di corsa sulla torre, rifiutandosi di prendere l'avvenieristico ascensore elettrico.


PIAZZA DELLA LOGGIA:


 
IL PALAZZO DELLA LOGGIA è stato iniziato nel 1492 e terminato nel 1547 anche grazie alla collaborazione di architetti del calibro di Andrea Palladio e Jacopo Sansovino. Il palazzo era il fulcro della vita politica della città. Il tetto sembra la chiglia rovesciata di una nave ed è fatto con assi di legno rivestite in piombo.

 
Sul lato opposto sorgono i due Monti di Pietà e l'OROLOGIO ASTRONOMICO con i Macc dé lè ure

 
A lato la TORRE DI PORTA BRUCIATA, detta così a causa di un incendio divampato qui nel 1187 e oggi abitata.

PIAZZA PAOLO VI

 

IL BROLETTO è il più antico edificio pubblico della città con la TORRE DEL PEGOL E LA LOGGIA DELLE GRIDA. Al suo fianco il DUOMO NUOVO, in marmo BOTTICINO tipico della zona. Stile tardo barocco.

 

IL DUOMO VECCHIO O ROTONDA, costruito nel XI secolo sui resti della precedente basilica, raro e pregevole esempio di architettura romanica. 



 









IL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO:





mercoledì 14 ottobre 2020

PORDENONE: città sul fiume

Pordenone deve la propria origine, il proprio nome  (PORTUS NAONIS in lat.) e le proprie fortune al FIUME NONCELLO 🚣🚣🚣. 

 

Il PONTE DI ADAMO ED EVA, prende il nome dalle due statue ai lati, che per la verità sono Giove e Giunone. La parte centrale è in legno su struttura in ferro. Era in origine apribile per lasciar passare le barche da trasporto. 



Ab origine
era un piccolo borgo arroccato su un basso crinale che degradava verso il fiume. Attorno all'anno 1000 era attivo un piccolo ma vivace porticciolo animato da barcaioli che facevano la spola con Venezia, artigiani e mercanti. furono i mercanti a monopolizzare il governo cittadino del Medioevo, periodo durante il quale Pordenone era Municipio con ampie autonomie della Serenissima Repubblica di venezia che successe agli austriaci dal 1508 fino all'arrivo di Napoleone. 


 

Pordenone si trova non lontano dalla famosa località sciistica di Piancavallo, che in questi giorni, come si vede dalla foto qui sotto, era innevata! 



Città di viaggiatori e artisti tra cui Beato Odorico Matiussi e Giovanni Antonio De Sacchis detto IL PORDENONE (1483-1539) del quale abbiamo visitato tempo fa le opere presenti a Piacenza (VEDI: SALITA AL PORDENONE), era nota nel Rinascimento per la bellezza dei suoi palazzi finemente affrescati e decorati. 

 

 

Il Pordenone si distingue per il suo stile di impronta veneta (Giorgione e Tiziano, quest'ultimo rivale e antagonista del Pordenone per tutta la vita... vedi: Casa Tiziano.)

 


 

Il PALAZZO CATTANEO (sopra), con affreschi del nipote del Pordenone. La famiglia cattaneo, giunta dal bresciano, era commerciante in panni. Nel 1797 ivi dormì Napoleone impegnato nelle vittoriose battaglie friulane contro gli austriaci. 


 

Il PALAZZO VARMO-POMO (sopra), "Palazzo dei Capitani", con facciata decorata a finta tappezzeria con tre stemmi a forma di scudo. 


 




Molti di questi si affacciano ancor oggi su Corso Vittorio Emanuele, l'antica Contrada Maggiore, il centro storico della città che abbiamo percorso più volte durante la nostra due giorni di permanenza in loco. Abbiamo pernottato nel famoso Hotel Palace Moderno, costruito sui resti, pare, di una Villa (Villa Cossetti) in cui risiedette Gabriele d'Annunzio mentre frequentava l'Aviazione Comina. Dal 1943 al 45 ivi sostò il comando tedesco. In tempi più recenti soggiornarono qui i Presidenti Pertini e Ciampi. 





 


L'Hotel, costruito negli anni Trenta,  si trova di fronte al moderno Teatro Verdi, dove si teneva il Concerto di nostro interesse, in una zona dominata da architetture in stile Anni Trenta (periodo fascista). 

 

Il Palazzo Comunale è del XIII secolo. Edificio Gotico. La loggia con archi a sesto acuto ospitava le adunanze della città. Il Piano superiore era deposito di granaglie, "FONTEGO", per la custodia di armi e poi per spettacoli teatrali. 


 

Il Campanile di San Marco, del 1291 (finito nel 1347) è alto 72m, uno dei più belli d'Italia. fino al 1544 a pianterreno c'era un carcere. Fu più volte danneggiato da fulmini e terremoti. 



 La Chiesa di San Giorgio, altro luogo simbolo della città, si trova dal'altro lato della strada pedonale centro città, verso Piancavallo. E' stata costruita dsu un piccolo oratorio trecentesco dedicato a San Giorgio, nel 1588. A fianco della Chiesa, il Campanile progettato da Giovanni Battista Bassi, terminato nel 1914. La statua è del 1961.